Fumadiga (2010 m)


Publiziert von siso , 28. November 2015 um 20:55.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:22 November 2015
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Gridone 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 991 m
Strecke:Croce (1019 m) – Cortaccio (1067 m) – Penzevrone (1218 m) – Vantarone (1410 m) – Alpe Voièe (1648 m) – Avaiscia (1730 m) – Rifugio Al Legn (1785 m) – Bocchetta di Valle (1948 m) – Fumadiga (2010 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Brissago – Madonna di Ponte – Piodina – Ciossa – Borei – Mottarella – Croce (1019 m).
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Al Legn.
Kartennummer:C.N.S. No. 1332 – Brissago - 1:25000.

Per la prima volta al Fumadiga, una cima lungo il percorso del più blasonato Gridone o Ghiridone o Limidario.

Il toponimo Fumadiga ha un’interpretazione incerta; alcuni linguisti lo fanno derivare dal latino fumus (fumo), altri da flumen (fiume), altri ancora da un incrocio dei due termini.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:40

Fine dell’escursione: ore 13:55

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1004 hPa

Temperatura alla partenza da Croce: 5°C

Temperatura all’Alpe Alvaiscia, ore 10:40, 1,5°C

Temperatura al rientro a Croce: 10°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 7:34

Tramonto del sole: 16:47

 

Oggi è una giornata ricca di sole nel Locarnese. Le nevicate del versante nordalpino portano delle velature solo fino all’altezza della linea Peccia – Giornico; opto quindi per un’escursione sul fianco destro del Lago Maggiore.

Raggiunta la Chiesa di Madonna del Ponte (214 m) a Brissago, abbandono la litoranea e imbocco la stradina asfaltata che passando da Piodina risale il versante fino al maggengo Cortaccio (1067 m).

Per la precisione, mi devo fermare poco sotto l’agglomerato, a causa di una pianta di agrifoglio che il vento, nottetempo, ha fatto cadere sul campo stradale. Parcheggio su uno slargo a Croce, a 1019 m di quota.

Le baite sono tutte riattate, ben curate e adibite a case di vacanza. Non mancano tuttavia alcuni elementi autentici del maggengo: un branco di pecore, staccionate, muretti a secco, pergolati, legnaie…

Lasciato Cortaccio mi incammino nel bosco in direzione di Penzevrone (1233 m), un’incantevole radura con tre baite, che godono di un panorama mozzafiato sul Lago Maggiore. Poco dopo una fontana giungo ad una deviazione: svolto a sinistra e seguo il segnavia per Vantarone (1410 m). Cammino su un bellissimo sentiero che si snoda in un bosco di betulle, sul versante orografico destro della Valle Vantarone, gola che tra i 1000 e i 1300 m presenta un filone di Pegmatite dello spessore di 5-10 m, una roccia granitica ricca di minerali quali la rara Graftonite, Quarzo, Albite, Muscovite, Tormalina, Spessartina, Apatite, Biotite, Pirite, Vivianite (fonte: Max Weibel, “Die Mineralien der Schweiz”, Birkhäuser Verlag, 1990, pagina 178).

Oggi non sono attrezzato per la ricerca di minerali, motivo per il quale proseguo senza soste verso l’Alpe Vantarone e l’Alpe Voièe (1648 m), lungo la cosiddetta “Via dei turaccioli”: una denominazione assai fantasiosa considerando la quota e l’ambiente.

Il sentiero mi indirizza sul versante sinistro della valle, sul panoramicissimo terrazzo che ospita l’Alpe Avaiscia (1730 m), arricchita da un masso cuppellare, che testimonia l’antichità del luogo. Ho sempre osservato con grande ammirazione questi segni, ai quali gli studiosi attribuiscono un contenuto etico-religioso; gli archeologi sono perlopiù propensi a considerarli oggetti o luoghi di antichi culti precristiani.

Constato che i margini delle coppelle sono “vivi”, acuti e irregolari, l’incisione è da considerarsi quindi “recente”. Quando invece i margini appaiono lisci, tondeggianti e perfettamente smussati l’inciso è certamente non più recente; la sua datazione potrebbe risalire a qualche secolo come a qualche millennio. Determinante nella valutazione cronologica rimane il grado di durezza del sasso (sul granito e sull’orthogneis ad esempio l’erosione atmosferica è di circa 1 mm ogni 5000 anni).

Dopo la pausa archeologica mi incammino verso la Capanna Al Legn, rifugio che raggiungo in una dozzina di minuti, sotto un leggero nevischio a ciel sereno…

La veduta sul Lago Maggiore è da sballo, da calendario, da poster pubblicitario.


         C'è da rimanere a bocca aperta di fronte a questo panorama!

Do un’occhiata all’interno del rifugio, proprio mentre stanno cucinando delle invitanti polpette.

Ne approfitto per fare una breve sosta, quindi mi pongo come meta finale da raggiungere il Fumadiga, a mezzora di cammino dalla capanna.

Raggiunta la Bocchetta della Valle mi sorge la tentazione di continuare fino al Gridone. Un’occhiata all’orologio mi permette di resistere alla tentazione e di restare all’obiettivo originale. Il Gridone lo raggiunsi già il 14 giugno 1981, in una giornata torrida; sarà una meta per l’estate prossima. Alle 11:45 posso affermare Fumadiga (2010 m) geschafft!

Per la prima volta vedo dei segnavia a vernice bianco-verde: sarà uno dei tanti sentieri tematici. Dopo pochi minuti mi raggiungono cinque giovani tedeschi che affrontano la traversata verso l’aerea via in direzione delle Centovalli; hanno pernottato alla Capanna Al Legn e si spostano con un grande zaino sulle spalle. Ci scambiamo un paio di battute, quindi ci lasciamo con l’universale ciao!

Il massiccio del Gridone, a meno di un chilometro di distanza in linea d’aria, suscita sempre una grande ammirazione. Già nel 1893 il Ghiridone ispirò il pittore svizzero Ferdinand Hodler (Berna, 14.3.1853 - Ginevra, 19.5.1918), che lo immortalò su una tela a cui è stato attribuito il nome di “Sentiero nel paesaggio ticinese con il monte Ghiridone”. L’opera è conservata al Museo Cantonale d’Arte di Lugano.

Tornato alla capanna, il guardiano mi mostra la via di salita invernale, più sicura rispetto alla Valle Vantarone. La affronto in discesa, giusto per compiere un’escursione ad anello e per il gusto della scoperta di nuovi itinerari.

 

Per la prima volta al Fumadiga (2010 m) dal versante meridionale. È una cima a mezz’ora di distanza dal Rifugio Al Legn: una tra le più panoramiche capanne del Ticino.

 

Tempo di salita: 3 h

Tempo totale: 5 h 15 min

Tempi parziali:

Croce (1019 m) Cortaccio (1067 m): 5 min

Cortaccio (1067 m) Penzevrone (1233 m): 35 min

Penzevrone (1233 m) – Alvaiscia (1730 m): 1 h 20 min

Alvaiscia (1730 m) – Rifugio Al Legn (1785 m): 20 min

Rifugio Al Legn (1785 m) Bocchetta di Valle (1948 m): 20 min

Bocchetta di Valle (1948 m) Fumadiga (2010 m): 10 min

Dislivello in salita: 991 m

Sviluppo complessivo: 8,4 km

Difficoltà: T3

Coordinate Fumadiga: 694′430/108′671

Copertura della rete cellulare: buona

Libro di vetta: no


Tourengänger: siso


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Kommentare (5)


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Poncione hat gesagt:
Gesendet am 1. Dezember 2015 um 23:04
Anche se rispetto al Gridone rimane un po' in ombra, va notato che il panorama dal Fumadiga sul Verbano è molto più ampio e accattivante... Ottima scelta.

Ciao

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. Dezember 2015 um 17:19
Ciao Emi,
grazie! È una regione che ingiustamente visito molto raramente.
Il versante destro del Lago Maggiore offre infatti diverse possibili traversate, tutte con dei panorami incantevoli.
A presto,
siso.

Simone86 hat gesagt:
Gesendet am 1. Dezember 2015 um 23:08
Che panorama spettacolare, questa me la segno!
complimenti!

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. Dezember 2015 um 17:23
Grazie Simone,
La regione offre itinerari semplici, ma anche percorsi piuttosto esposti: ce n'è per tutti i gusti!
Ciao,
siso.

gbal hat gesagt:
Gesendet am 3. Dezember 2015 um 11:37
Di sicuro quando mi deciderò a fare la mia prima anche io su questa cima non potrà mancare la tua relazione sulla mia scrivania.
Bravo siso.


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