Becca Torchè e Corno del Lago
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Esco di casa e piove, in autostrada diluvia ma sono devoto agli dei del meteo e ho fatto voto di fiducia ... quindi proseguo.
In effetti in Val d'Aosta la situazione migliora decisamente e arrivo ad Issime che c'è il sole.
Dopo un paio di tentativi andati a vuoto imbocco la giusta strada che sale verso San Grato fino alla sbarra dove inizia il divieto di accesso e parcheggio l'auto.
Inizio a camminare di buona lena, oggi devo essere a casa relativamente presto e il percorso è lungo. Passo San Grato, poi altri alpeggi e arrivo a Stubi dove seguo un invisibile bivio a destra per poi ritrovare i bolli gialli sbiaditi poco sopra (sembrerebbe il vecchio sentiero 1). Raggiungo Mundschuvet, distratto proseguo dritto per poi accorgermi (quasi arrivato a Madonna delle Nevi) di aver saltato la deviazione (anche questa non segnalata, non indicata sulla cartina ma citata in qualche relazione su internet). Breve taglio in quota in mezzo ai rododendri e ritrovo il sentiero ben marcato che sale deciso verso la Becca.
Arrivo in cresta e senza particolari difficoltà raggiungo la vetta della Becca Torchè, tra nuvole che vanno e vengono ma senza limitare troppo il panorama. Lancio uno sguardo al vicino Vlou (che nasconde il Voghel), magari mete di prossime escursioni.
Ridiscendo la cresta e imbocco il sentiero che raggiunge il Col de Dondeuil e da questo, seguendo la dorsale senza percorso obbligato arrivo sul Corno del Lago.
Qui in vetta il venticello che mi ha seguito tutto il giorno sembra cessare e il sole scalda abbastanza per godersi un bel momento di pausa. Poi, visto l'orario e le scure nuvole del biellese che sembrano arrivare verso di me, mi avvio in discesa. Inizialmente lungo la dorsale sud e poi arrivato ad un colletto svolto decisamente a sinistra (scendendo) verso i Piccoli Laghi, seguendo prima degli ometti e poi dei bolli rossi.
Dal lago si scende a Madonna delle Nevi e poco più in basso seguo il sentiero 1F che prosegue parallelo a quello dell'andata ma sull'altro versante del torrente principale. Ad un alpeggio faccio qualche foto ad un bellissimo cucciolo che mi ricorda Macchia quando però esce l'altro cane libero me ne vado subito quasi di corsa. Questa manovra mi fa perdere di vista i bolli del sentiero ma riesco a ritrovarli più in basso.
A questo punto non mi resta che seguire il semplice sentiero che mi riporta alla macchina.
In effetti in Val d'Aosta la situazione migliora decisamente e arrivo ad Issime che c'è il sole.
Dopo un paio di tentativi andati a vuoto imbocco la giusta strada che sale verso San Grato fino alla sbarra dove inizia il divieto di accesso e parcheggio l'auto.
Inizio a camminare di buona lena, oggi devo essere a casa relativamente presto e il percorso è lungo. Passo San Grato, poi altri alpeggi e arrivo a Stubi dove seguo un invisibile bivio a destra per poi ritrovare i bolli gialli sbiaditi poco sopra (sembrerebbe il vecchio sentiero 1). Raggiungo Mundschuvet, distratto proseguo dritto per poi accorgermi (quasi arrivato a Madonna delle Nevi) di aver saltato la deviazione (anche questa non segnalata, non indicata sulla cartina ma citata in qualche relazione su internet). Breve taglio in quota in mezzo ai rododendri e ritrovo il sentiero ben marcato che sale deciso verso la Becca.
Arrivo in cresta e senza particolari difficoltà raggiungo la vetta della Becca Torchè, tra nuvole che vanno e vengono ma senza limitare troppo il panorama. Lancio uno sguardo al vicino Vlou (che nasconde il Voghel), magari mete di prossime escursioni.
Ridiscendo la cresta e imbocco il sentiero che raggiunge il Col de Dondeuil e da questo, seguendo la dorsale senza percorso obbligato arrivo sul Corno del Lago.
Qui in vetta il venticello che mi ha seguito tutto il giorno sembra cessare e il sole scalda abbastanza per godersi un bel momento di pausa. Poi, visto l'orario e le scure nuvole del biellese che sembrano arrivare verso di me, mi avvio in discesa. Inizialmente lungo la dorsale sud e poi arrivato ad un colletto svolto decisamente a sinistra (scendendo) verso i Piccoli Laghi, seguendo prima degli ometti e poi dei bolli rossi.
Dal lago si scende a Madonna delle Nevi e poco più in basso seguo il sentiero 1F che prosegue parallelo a quello dell'andata ma sull'altro versante del torrente principale. Ad un alpeggio faccio qualche foto ad un bellissimo cucciolo che mi ricorda Macchia quando però esce l'altro cane libero me ne vado subito quasi di corsa. Questa manovra mi fa perdere di vista i bolli del sentiero ma riesco a ritrovarli più in basso.
A questo punto non mi resta che seguire il semplice sentiero che mi riporta alla macchina.
Tourengänger:
Andrea!

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