Punta di Stou (2567 m)


Publiziert von siso , 30. August 2015 um 17:40.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:29 August 2015
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Molare 
Zeitbedarf: 7:15
Aufstieg: 1068 m
Strecke:Molare (1495 m) – Riell Scür (1621 m) – Madarloi (1764 m) – Alpe Stou di Sotto (1876 m) – Valletta di Cumasnè – Passo di Stou (2469 m) – Punta di Stou (2567 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 – uscita Faido – Faido – in 10,4 km si arriva a Molare.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Gana Rossa.
Kartennummer:C.N.S. No. 1252 – Ambrì-Piotta - 1:25000; C.N.S. No. 1253 – Olivone - 1:25000.

Escursione perlustrativa su una cima che rappresenta una meta classica di sci alpinismo. Valuto che la salita dal versante leventinese presenti dei pendii di circa 35°, assai insidiosi. Non meno impegnativo è l’itinerario dalla Valle di Blenio, lungo la valle sospesa Arbión (38°), a NE del Pizzo Molare. Morale della favola: meglio godersi questa cima in una splendida giornata estiva come quella odierna.

 

Inizio dell’escursione: ore 7.20

Fine dell’escursione: ore 14.35

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1024 hPa

Temperatura alla partenza: 16°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 4700 m

Temperatura al rientro: 25°C

Velocità media del vento: 0 km/h

Sorgere del sole: 6.40

Tramonto del sole: 20.10

 

Parto da casa alle 5:50 con l’osservazione di uno splendido tramonto di luna piena color arancione.

Parcheggio all’inizio del villaggio di Molare a circa 1489 m, anche se sarebbe possibile percorrere la stradina asfaltata con l’auto fino a Riell Scür (1622 m). Raggiungo questa cascina dopo 23 minuti di cammino sia su sentiero sia su asfalto. Da qui inizia il percorso nell’abetaia, che senza strappi eccessivi rimonta dolcemente il pendio fino all’Alpe Stou di Sotto (1876 m), situato sulla destra orografica del Ri di Stou. La passeggiata si svolge in un gradevole profumo di sottobosco, dal quale emerge un marcato sentore di boleti…  Passo fra i due caseggiati, uno in muratura adibito a stalla aperta, l’altro rustico che funge da abitazione. Schivo le ortiche e i fili elettrici di recinzione e mi dirigo, in leggera discesa, verso il Ri di Stou per poi risalire il ripido versante della Valletta di Cumasnè, ai piedi delle ripide pareti occidentali della Punta di Stou. Il toponimo Cumasnè, derivante dal gallico cumba, ha il significato di trogolo, gola fra i monti. Passo in prossimità di blocchi bianchi di dolomia cariata, che mi facilitano il ritrovamento del fiore alpino per eccellenza: la stella alpina (edelweiss).


                                                         Leontopodium alpinum

Dopo i sentieri delle mucche, delle peste ben evidenti, sfrutto ora un sentierino di pecore in alcuni tratti evanescente. Ammiro le imponenti pareti occidentali della catena Pizzo Molare – Punta di Stou, cinte da una grande fascia dolomitica. Sul versante opposto della valle si eleva il Poncione di Mezzo (2471 m), che domina i Laghi di Mottella (2252 m).

Poco prima del Passo di Stou (2469 m) la pendenza si addolcisce molto. Il valico è posto su un ampio pianoro cosparso di macigni bianchi di dolomia dal quale si ha una bella veduta sulla Valle di Santa Maria e sul terrazzo di Dötra.  

Il primo risalto roccioso che dà inizio alla catena Punta di Stou – Pizzo Molare fa impressione, è roba per scalatori. È indispensabile quindi aggirarlo ad occidente, lungo l’evidente sentiero di pecore che taglia il ripido versante di sfasciumi instabili. Dopo 130 m lineari dal passo svolto a sinistra cercando di raggiungere la cresta. In breve mi impegolo su rocce esposte con i bastoncini in mano. Ritorno sui miei passi e riprovo 60 m più avanti: è questo il vallone giusto! Supero gli ultimi cinquanta metri di dislivello sul tratto più ripido dell’escursione, camminando su cespi d’erba e detriti di falda, con l’importante aiuto dei bastoncini telescopici. Raggiunta la cresta, entro in un altro mondo: il paesaggio cambia drasticamente. Mi trovo su un dolce altopiano dal quale spiccano tre cime: le due punte di Stou, il Pizzo Molare e a SSE l’Arbiòn, un trogolo, questa volta molto ampio e mite, che non ha niente da spartire con quelli che precipitano sul versante occidentale.

Dopo ulteriori 200 m di cammino pervengo alla Punta di Stou (2567 m): ci sono volute poco più di tre ore di cammino, per la maggior parte su terreno selvaggio. Non ci sono né croci né libro di vetta; solo un modesto omino di pietre sottolinea la cima.

Il toponimo “stou” deriva dal tedesco Stollen e significa galleria, tana. Probabilmente in zona c’è o doveva esserci una caverna.

Per la discesa seguo più o meno lo stesso percorso della salita, ma impiego più tempo, per via delle numerose soste fotografiche.

 

Escursione che si svolge in buona parte in un ambiente selvaggio, senza segni antropici. Attenzione alla caduta sassi nella Valletta di Cumasnè, nel tratto ai piedi della parete SW della Punta di Stou!

 

Tempo di salita: 3:05 h

Tempo totale: 7:15 h

Tempi parziali

Molare (1495 m) – Riell Scür (1621 m): 25 min

Riell Scür (1621 m) – Alpe Stou di Sotto (1876 m): 30 min

Alpe Stou di Sotto (1876 m) – Passo di Stou (2469 m): 1 h 45 min

Passo di Stou (2469 m) – Punta di Stou (2567 m): 25 min

Dislivello in salita: 1068 m

Sviluppo complessivo: 11,2 km

Difficoltà: T3+

Coordinate Punta di Stou: 709'495/ 150'445

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

Libro di vetta: no.


Tourengänger: siso


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