Pizzo della Pieve e Grignone
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Oggi voglio raggiungere il Pizzo della Pieve, cimetta all'ombra del Grignone.
Lo affronto passando dalla Bogani e poi dirigendomi verso il Passo Zapel (o di Val Cugnoletta) e senza raggiungerlo ci si inoltra sulla classica Via del Nevaio.
Da una relazione che ho, credo di individuare il canale di salita: sembra fattibile e abbastanza logico.
Abbandono il sentiero 37 del nevaio e mi addentro nel canale. Il percorso è fattibile, non presenta particolari difficoltà tecniche, l'unico inconveniente? E' tutto sfaciumi.
Se si cammina al centro del canale è praticamente impossibile non smuovere sassi, se si prova a stare sui bordi le prese ti rimangono in mano ... che m---a!
Stando "un po' quà e un po' là" risalgo il canale che per fortuna non è molto lungo.
Esco in cresta, proprio nel punto in cui il sentiero invernale la raggiunge e mi dirigo a sinistra verso la mia cima che si raggiunge dopo qualche breve sali-scendi. Ovviamente non c'è nessuno e in effetti non è un granchè! Quindi se proprio dovete salirci, meglio seguire tutta la Via del Nevaio fin quando questa raggiunge la cresta principale.
Escludendo di rientrare per la via di salita, decido di salire sul Grignone per poi scendere dai classici e comodi sentieri. Raggiunta la cima, ci transito rapidamente e inizio la mia discesa.
Dopo il primo tratto sulla via normale "della Ganda", devio sul sentiero della Cresta di Piancaformia, visto che è passato un po' di tempo dall'ultima volta che l'ho percorso.
Transitando prima dalla Bocchetta di Piancaformia e poi da quella di Prada il sentiero si congiunge a quello dell'andata e dopo poco si ritorna al Moncodeno.
Lo affronto passando dalla Bogani e poi dirigendomi verso il Passo Zapel (o di Val Cugnoletta) e senza raggiungerlo ci si inoltra sulla classica Via del Nevaio.
Da una relazione che ho, credo di individuare il canale di salita: sembra fattibile e abbastanza logico.
Abbandono il sentiero 37 del nevaio e mi addentro nel canale. Il percorso è fattibile, non presenta particolari difficoltà tecniche, l'unico inconveniente? E' tutto sfaciumi.
Se si cammina al centro del canale è praticamente impossibile non smuovere sassi, se si prova a stare sui bordi le prese ti rimangono in mano ... che m---a!
Stando "un po' quà e un po' là" risalgo il canale che per fortuna non è molto lungo.
Esco in cresta, proprio nel punto in cui il sentiero invernale la raggiunge e mi dirigo a sinistra verso la mia cima che si raggiunge dopo qualche breve sali-scendi. Ovviamente non c'è nessuno e in effetti non è un granchè! Quindi se proprio dovete salirci, meglio seguire tutta la Via del Nevaio fin quando questa raggiunge la cresta principale.
Escludendo di rientrare per la via di salita, decido di salire sul Grignone per poi scendere dai classici e comodi sentieri. Raggiunta la cima, ci transito rapidamente e inizio la mia discesa.
Dopo il primo tratto sulla via normale "della Ganda", devio sul sentiero della Cresta di Piancaformia, visto che è passato un po' di tempo dall'ultima volta che l'ho percorso.
Transitando prima dalla Bocchetta di Piancaformia e poi da quella di Prada il sentiero si congiunge a quello dell'andata e dopo poco si ritorna al Moncodeno.
Tourengänger:
Andrea!

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (5)