Monte Roisetta cima sud (3324 m) da Cheneil
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Dopo 12 giorni di mare mi tengo almeno l'ultimo giorno di ferie per una bella cima, possibilmente un 3000.
Parto da casa destinazione Cheneil con diverse idee in mente (Punta Falinere, Becca Trecare, Becca d'Aran, Monte Roisetta): deciderò in loco al momento, in base al meteo e al mio stato di forma, che temevo scarso.
Da tempo volevo visitare la bella conca di Cheneil, ed ormai nel corso degli anni mi ero ben studiato tutte le cime per me fattibili in zona, alcune delle quali hanno parte del percorso in comune e permettono di decidere a metà escursione la propria meta.
Meteo ottimale e forma smagliante fanno sì che io opti per il piano A, quello che più mi ammaliava, ovvero la cima sud del Monte Roisetta, che con i suoi 3324 m diventa così la cima più alta da me salita.
Una precisazione su questa montagna: la vera cima del Monte Roisetta è la cima nord, alta 3334 m, raggiungibile dalla cima sud con una breve ma molto esposta cresta rocciosa.
Su internet si trovano molte relazioni in cui viene confusa la cima sud con la vera cima, a causa probabilmente della croce che regna sulla vetta sud e che la fa scambiare per la vera vetta.
Io comunque parto già sapendo questa differenza e già sapendo che la cima nord non fa per me!
Dal parcheggio di Barmaz, che al momento è un cantiere a cielo aperto, prendo il sentiero a destra indicato dalle paline gialle, in breve sbuco su una strada sterrata (credo di nuova costruzione) e la seguo fino a raggiungere la bella conca in cui sorge il borgo di Cheneil (0 h 15).
Il paesino pare dormire ancora (sono le 7.30), trovo comunque il bar aperto per fare una bella colazione in vista della lunga escursione che mi aspetta.
Riparto seguendo quindi il sentiero n°26/29 in direzione Becca d'Aran (26) e Monte Roisetta (29).
Si scende qualche metro ad attraversare un ponticello quindi si inizia un bellissimo tratto a mezzacosta in leggera salita, costeggiando il lato sinistro (destra orografica) della vallata.
Intorno ai 2400 metri di quota (approssimativamente) si attraversa il torrente e si inizia ora una rampa ripidissima, costeggiando il corso d'acqua a destra (sinistra orografica).
E' il tratto più impegnativo dell'escursione, a causa della dura pendenza e di alcuni brevi passaggi su roccette bagnate, dove è indispensabile l'uso delle mani ed un pò di attenzione ( ma quella serve sempre in realtà).
Al termine del tratto ripido, intorno ai 2650 metri di quota si giunge ad un ampio pianoro, dove il sentiero si divide (1 h 30). C'è una palina ma è scolorita e risulta illeggibile, bisogna dunque ricordarsi i numeri dei sentieri (e la carta Kompass qui genera solo confusione, riportando dei numeri diversi).
A sinistra il n°26 sale verso la Becca d'Aran, mentre a destra si prosegue sul sentiero n°29 verso il Monte Roisetta.
Si risale un vallone tenendosi a sinistra del torrente, su sentiero a volte ripido ma comunque facile, fino a sbucare ad una sorta di conca detritica (immagino una volta ci fosse qui un bel ghiacciaio), quindi si sale a sinistra della conca, su pendenza regolare ma per fortuna leggermente meno ripida, dove i prati lasciano definitivamente spazio a terra e pietre.
Il sentiero in un paio di punti si sdoppia, per poi ricongiungersi poco oltre. In ogni caso i segni gialli e gli ometti di pietre sono frequenti, dunque è difficile sbagliare.
Poco oltre i 3100 m di quota si raggiunge per un attimo il largo crinale, quindi il sentiero, dopo qualche metro pianeggiante, sale a destra, tagliando il pendio con alcune diagonali e qualche tornante.
Arrancando un pò nel tratto finale, ma molto meno di quanto pensassi, raggiungo la cresta che in pochi facili metri porta alla croce di vetta della cima sud del Monte Roisetta (2 h 45).
Tanta soddisfazione sia per la cima in sè, ma anche per l'ottima risposta avuta da gambe e fiato, che mi hanno permesso di salire molto più rapidamente di quanto pensassi.
Mi godo il panorama super su Rosa e Cervino, quindi vedendo arrivare grossi nuvoloni dal vicino Tournalin decido di ripartire.
Scendo per lo stesso percorso d'andata, dapprima a ritmo spedito, quindi, superato con cautela il tratto di roccette di fianco al torrente, rallento il passo, fermandomi in continuazione a scattare foto e godendomi l'ultimo rilassante tratto in falsopiano che mi riconduce a Cheneil (4 h 45).
Una rinfrescata ai piedi nel torrente, un'altra breve pausa sui prati intorno al paesino per dissetarmi e mangiare qualcosina (purtroppo oggi ho solo frutta secca e tre cioccolatini), quindi prendo il sentiero che scende diretto ed in pochi minuti sono al parcheggio (5 h 00).
Parto da casa destinazione Cheneil con diverse idee in mente (Punta Falinere, Becca Trecare, Becca d'Aran, Monte Roisetta): deciderò in loco al momento, in base al meteo e al mio stato di forma, che temevo scarso.
Da tempo volevo visitare la bella conca di Cheneil, ed ormai nel corso degli anni mi ero ben studiato tutte le cime per me fattibili in zona, alcune delle quali hanno parte del percorso in comune e permettono di decidere a metà escursione la propria meta.
Meteo ottimale e forma smagliante fanno sì che io opti per il piano A, quello che più mi ammaliava, ovvero la cima sud del Monte Roisetta, che con i suoi 3324 m diventa così la cima più alta da me salita.
Una precisazione su questa montagna: la vera cima del Monte Roisetta è la cima nord, alta 3334 m, raggiungibile dalla cima sud con una breve ma molto esposta cresta rocciosa.
Su internet si trovano molte relazioni in cui viene confusa la cima sud con la vera cima, a causa probabilmente della croce che regna sulla vetta sud e che la fa scambiare per la vera vetta.
Io comunque parto già sapendo questa differenza e già sapendo che la cima nord non fa per me!
Dal parcheggio di Barmaz, che al momento è un cantiere a cielo aperto, prendo il sentiero a destra indicato dalle paline gialle, in breve sbuco su una strada sterrata (credo di nuova costruzione) e la seguo fino a raggiungere la bella conca in cui sorge il borgo di Cheneil (0 h 15).
Il paesino pare dormire ancora (sono le 7.30), trovo comunque il bar aperto per fare una bella colazione in vista della lunga escursione che mi aspetta.
Riparto seguendo quindi il sentiero n°26/29 in direzione Becca d'Aran (26) e Monte Roisetta (29).
Si scende qualche metro ad attraversare un ponticello quindi si inizia un bellissimo tratto a mezzacosta in leggera salita, costeggiando il lato sinistro (destra orografica) della vallata.
Intorno ai 2400 metri di quota (approssimativamente) si attraversa il torrente e si inizia ora una rampa ripidissima, costeggiando il corso d'acqua a destra (sinistra orografica).
E' il tratto più impegnativo dell'escursione, a causa della dura pendenza e di alcuni brevi passaggi su roccette bagnate, dove è indispensabile l'uso delle mani ed un pò di attenzione ( ma quella serve sempre in realtà).
Al termine del tratto ripido, intorno ai 2650 metri di quota si giunge ad un ampio pianoro, dove il sentiero si divide (1 h 30). C'è una palina ma è scolorita e risulta illeggibile, bisogna dunque ricordarsi i numeri dei sentieri (e la carta Kompass qui genera solo confusione, riportando dei numeri diversi).
A sinistra il n°26 sale verso la Becca d'Aran, mentre a destra si prosegue sul sentiero n°29 verso il Monte Roisetta.
Si risale un vallone tenendosi a sinistra del torrente, su sentiero a volte ripido ma comunque facile, fino a sbucare ad una sorta di conca detritica (immagino una volta ci fosse qui un bel ghiacciaio), quindi si sale a sinistra della conca, su pendenza regolare ma per fortuna leggermente meno ripida, dove i prati lasciano definitivamente spazio a terra e pietre.
Il sentiero in un paio di punti si sdoppia, per poi ricongiungersi poco oltre. In ogni caso i segni gialli e gli ometti di pietre sono frequenti, dunque è difficile sbagliare.
Poco oltre i 3100 m di quota si raggiunge per un attimo il largo crinale, quindi il sentiero, dopo qualche metro pianeggiante, sale a destra, tagliando il pendio con alcune diagonali e qualche tornante.
Arrancando un pò nel tratto finale, ma molto meno di quanto pensassi, raggiungo la cresta che in pochi facili metri porta alla croce di vetta della cima sud del Monte Roisetta (2 h 45).
Tanta soddisfazione sia per la cima in sè, ma anche per l'ottima risposta avuta da gambe e fiato, che mi hanno permesso di salire molto più rapidamente di quanto pensassi.
Mi godo il panorama super su Rosa e Cervino, quindi vedendo arrivare grossi nuvoloni dal vicino Tournalin decido di ripartire.
Scendo per lo stesso percorso d'andata, dapprima a ritmo spedito, quindi, superato con cautela il tratto di roccette di fianco al torrente, rallento il passo, fermandomi in continuazione a scattare foto e godendomi l'ultimo rilassante tratto in falsopiano che mi riconduce a Cheneil (4 h 45).
Una rinfrescata ai piedi nel torrente, un'altra breve pausa sui prati intorno al paesino per dissetarmi e mangiare qualcosina (purtroppo oggi ho solo frutta secca e tre cioccolatini), quindi prendo il sentiero che scende diretto ed in pochi minuti sono al parcheggio (5 h 00).
Tourengänger:
peter86

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Kommentare (12)