Schartihöreli / Scharti
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Oggi siamo in quattro, la meta è ancora una volta il canton Uri, ma non per una cima impegnativa come quella di domenica scorsa ma per una meta panoramica e rilassante: lo Schartihoereli, posto in posizione dominante all'ingresso della Isenthal.
D'altronde oggi inauguro i miei nuovi scarponi per cui non me la sento di fare grossi dislivelli: gli scarponi odierni non sono più quelli di una volta che avevano bisogno di mesi per far si che il piede si adattasse alla loro forma (chi vi ha detto che era lo scarpone che doveva adattarsi al piede mentiva spudoratamente), ma comunque una giornata di rodaggio ci vuole.
Ritrovo a Gaggiolo alle 7 passate, breve sosta ad Airolo ed alle 9,30 siamo ad Isenthal con gli scarponi ai piedi, raggiungiamo la frazione di Birchi e da qui Usser Birchi, le indicazioni del sentiero latitano per cui chiediamo al contadino che ben volentieri ci spiega il percorso da fare in un Urner Mundart decisamente stretto, consultiamo con lui la cartina ed una volta appurato che "Wage" è quello che in Hoch Deutsch è "Weg" cioè il sentiero e "Rachta" sta per "andare a destra" , abbiamo un'idea del proseguio della gita, ringraziamo la nostra guida e proseguiamo, ben presto troviamo una traccia che sale, la seguiamo e rapidamente raggiungiamo il sentiero marcato che da Isleten sale verso lo Schartihoereli.
Nel bosco il caldo è abbastanza soffocante ma quando, finalmente, raggiungiamo la cresta, sembra che qualcuno abbia acceso l'aria condizionata: una piacevole brezza sale dal lago a picco sotto di noi.
A Chilen Rüti usciamo dal bosco e possiamo ammirare il panorama tutt'intorno. La giornata non è tersa come domenica scorsa ma non possiamo certo lamentarci.
Saliamo lungo la cresta, il sentiero fa solo delle brevi deviazioni verso il versante Chlital, raggiungiamo Mittst Scharti e quindi, proseguendo, lasciamo a destra il bell'alpeggio di Ober Scharti, ormai siamo in vista della nostra cima caratterizzata da una croce in legno.
Monica e Francesca sono già in cima e quando le raggiungo stanno già scendendo: mi dicono che è impossibile fermarsi perchè ci sono centinaia di mosche, io ed Anna saliamo, compilo stoicamente il libro di vetta assediato da decine di mosche, quattro foto tutt'intorno e raggiungiamo le nostre compagne che ci attendono poco sotto all'ombra.
Decidiamo di cercare un posto idoneo alla sosta pranzo, scendiamo lungo la Wanggrat e presto troviamo un Feuerstelle con griglia, legna, accetta e panchine...c'è anche l'ombra ed un piacevole venticello, anche il panorama è eccezionale.
Dopo la sosta pranzo ed un meritato relax proseguiamo lungo la Wanggrat fino a raggiungere Hinter Wang da cui ci abbassiamo nel bosco per raggiungere il fondovalle nei pressi di Neihüttli. Ora non ci resta che seguire la strada, dapprima sterrata, quindi asfaltata, che ci riporterà a Isenthal, dopo lo Schwäntlenbrücke, all'altezza dell'unico tornante ritroviamo il sentiero che ci fa risparmiare un po' di strada e in breve siamo di ritorno ad Isenthal. Mettiamo una bottiglia di succo di frutta al fresco nella fontana, ci cambiamo, facciamo un bel pediluvio e siamo pronti per il ritorno a casa.
Piacevole gita in una valle che ha saputo conservare tutto il suo fascino "d'antan".
Il dislivello è modesto ma il panorama è veramente notevole.
D'altronde oggi inauguro i miei nuovi scarponi per cui non me la sento di fare grossi dislivelli: gli scarponi odierni non sono più quelli di una volta che avevano bisogno di mesi per far si che il piede si adattasse alla loro forma (chi vi ha detto che era lo scarpone che doveva adattarsi al piede mentiva spudoratamente), ma comunque una giornata di rodaggio ci vuole.
Ritrovo a Gaggiolo alle 7 passate, breve sosta ad Airolo ed alle 9,30 siamo ad Isenthal con gli scarponi ai piedi, raggiungiamo la frazione di Birchi e da qui Usser Birchi, le indicazioni del sentiero latitano per cui chiediamo al contadino che ben volentieri ci spiega il percorso da fare in un Urner Mundart decisamente stretto, consultiamo con lui la cartina ed una volta appurato che "Wage" è quello che in Hoch Deutsch è "Weg" cioè il sentiero e "Rachta" sta per "andare a destra" , abbiamo un'idea del proseguio della gita, ringraziamo la nostra guida e proseguiamo, ben presto troviamo una traccia che sale, la seguiamo e rapidamente raggiungiamo il sentiero marcato che da Isleten sale verso lo Schartihoereli.
Nel bosco il caldo è abbastanza soffocante ma quando, finalmente, raggiungiamo la cresta, sembra che qualcuno abbia acceso l'aria condizionata: una piacevole brezza sale dal lago a picco sotto di noi.
A Chilen Rüti usciamo dal bosco e possiamo ammirare il panorama tutt'intorno. La giornata non è tersa come domenica scorsa ma non possiamo certo lamentarci.
Saliamo lungo la cresta, il sentiero fa solo delle brevi deviazioni verso il versante Chlital, raggiungiamo Mittst Scharti e quindi, proseguendo, lasciamo a destra il bell'alpeggio di Ober Scharti, ormai siamo in vista della nostra cima caratterizzata da una croce in legno.
Monica e Francesca sono già in cima e quando le raggiungo stanno già scendendo: mi dicono che è impossibile fermarsi perchè ci sono centinaia di mosche, io ed Anna saliamo, compilo stoicamente il libro di vetta assediato da decine di mosche, quattro foto tutt'intorno e raggiungiamo le nostre compagne che ci attendono poco sotto all'ombra.
Decidiamo di cercare un posto idoneo alla sosta pranzo, scendiamo lungo la Wanggrat e presto troviamo un Feuerstelle con griglia, legna, accetta e panchine...c'è anche l'ombra ed un piacevole venticello, anche il panorama è eccezionale.
Dopo la sosta pranzo ed un meritato relax proseguiamo lungo la Wanggrat fino a raggiungere Hinter Wang da cui ci abbassiamo nel bosco per raggiungere il fondovalle nei pressi di Neihüttli. Ora non ci resta che seguire la strada, dapprima sterrata, quindi asfaltata, che ci riporterà a Isenthal, dopo lo Schwäntlenbrücke, all'altezza dell'unico tornante ritroviamo il sentiero che ci fa risparmiare un po' di strada e in breve siamo di ritorno ad Isenthal. Mettiamo una bottiglia di succo di frutta al fresco nella fontana, ci cambiamo, facciamo un bel pediluvio e siamo pronti per il ritorno a casa.
Piacevole gita in una valle che ha saputo conservare tutto il suo fascino "d'antan".
Il dislivello è modesto ma il panorama è veramente notevole.
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