Cima di Bò, Punta del Manzo, Punta del Cavrile - Avventura sulle creste del biellese


Publiziert von Andrea! , 29. Juni 2015 um 23:54.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:24 Juni 2015
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 2200 m
Strecke:21,0 km a/r
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Piedicavallo, Val Cervo (uscita Carisio dell'autostrada MI-TO, seguire per Biella, Andorno Micca, Val Cervo/Piedicavallo).

Sono a conoscenza che la zona si presta molto bene alla comparsa di nebbie ma le previsioni sembrano dare una giornata non troppo calda, sono in compagnia e la voglia di effettuare questo tour è tanta .... sembrano gli ingredienti giusti per provarci .... e allora si parte verso la Val Cervo.

Lasciamo la macchina a Piedicavallo anche se sarebbe più logico parcheggiare a Montesinaro, dove parte il sentiero per la Cima di Bò ... ma noi non siamo tanto "logici"!
Avendo già percorso il sentiero normale per la Cima di Bò, decido di provare una variante, la cosidetta Cresta degli Altari. Per raggiungerla, bisogna abbandonare il comodo sentiero nei pressi della Piana degli Agnelli e per terreno libero, faticoso e senza indicazioni... ovvero dove c'è un po' da ravanare ... mantenersi al di sotto della dorsale della Cima del Bergamasco fino a quando ... una freccia rossa, miracolosamente appare sulla roccia e indica il punto giusto in cui salire in cresta ... (sostanzialmente bisogna raggiungere un colletto che è la prima depressione dopo la Cima del Bergamasco in direzione della Cima di Bò).

La cresta rispetto all'avvicinamento è sì tecnicamente più difficile ma sicuramente meno faticosa e ovviamente più piacevole: con passaggi al massimo di II grado si superano brevi saltini, massi incastrati, qualche discesina, alternati a dei buoni tratti dove si cammina.

Le nebbie nel frattempo iniziano il loro gioco con noi che per oggi le vedrà vincere almeno un round...

Essendo già stato su questa vetta e siccome inizia ora il tratto nuovo mai percorso, scherzando dico a Vincenzo che "questo avvicinamento è stato faticoso", convinto che ormai il più sia fatto ... ma ancora non sapevo cosa ci avrebbe riservato la giornata....

Iniziamo a seguire il ripido sentiero che prosegue in direzione del Colle del Manzo, tra le nebbie e alcuni tratti franati, la sua individuazione non è immediata. Nei tratti più esposti ci sono alcune corde fisse che all'inizio usiamo con piacere poi quando continuiamo a vedere che in tanti punti i chiodi di ancoraggio sono saltati ... insomma, diciamo che le corde le useremo MOLTO meno ... Tra l'altro vista la presenza di alcuni sassi proprio sulle corde presumiamo che è da tempo che nessuno passa di qua.

Comunque dopo la prima discesa ripida il sentiero prosegue maggiormente a mezza costa, tagliando lo scosceso versante e risultando anche più individuabile. Una lettura più attenta della cartina ci fa capire che questo sentiero non passa sulla Punta del Manzo come erroneamente credevo, quindi per raggiungerne la cima bisogna trovare il giusto passaggio ... e le nebbie in questo non aiutano di certo ...

Proseguiamo provando a dare di tanto in tanto uno sguardo all'insù per indovinare il momento in cui salire ma niente da fare, la visibilità è ridotta a pochi metri e su questo terreno non basta andare su dritti per arrivare in vetta. Superato una sorta di colletto, un brevissimo attimo di "luce" ci permette di vedere il Colle del Manzo e la morfologia del terreno non sopra ma davanti a noi. Si intuisce che siamo sotto la direttrice della vetta e che forse è meglio provare a salire qui dove un canalino erboso sembra offrire una buona possibilità.

Iniziamo ad arrampicare aggrappandoci all'erba e a qualche roccetta, alcuni passaggi sono molto delicati ... poi la nebbia, il fatto di non sapere se comunque questa via di salita sia corretta e chissà come potrebbe essere la discesa ... la tensione sale, l'adrenalina scorre ma la determinazione di arrivare in vetta è più forte e continuo a salire.

Supero un breve tratto davvero ostico, con la consapevolezza che molto probabilmente di qui non riuscirò a scendere. Esorto Vincenzo, che è ancora qualche metro sotto, a trovare un'altra via di salita, lui scende un pochino e riesce a salire tramite un canalino parallelo che sembra più semplice. Bene, al limite se non andiamo in sù, scenderemo da lì.

Finalmente l'erba lascia posto alla roccia e la salita si fa quantomeno più sicura. Superiamo alcuni torrioni, aggiriamo una placca e finalmente raggiungiamo la vetta!!! Che soddisfazione e che attimi di tensione!
Per la discesa optiamo per cavalcare la cresta che dovrebbe portarci direttamente al Colle del Manzo ... bè insomma, direttamente è un parolone ... anche qui tra roccette, passaggi delicati, tratti erbosi ripidi non c'è da distrarsi un attimo. Pian piano il Colle si avvicina e, una volta raggiunto, tiriamo un bel sospiro di sollievo: ce l'abbiamo fatta!

Ritroviamo i segnavia e dopo un controllo alla cartina, ci assicuriamo che questa volta il sentiero passi proprio sulla prossima vetta, la Punta del Cavrile. Possiamo così seguire i bolli sulla traccia che si mantiene sul filo della dorsale: peccato per le nebbie perchè questo tratto sarebbe stato veramente bello.

Raggiunta facilmente la Punta del Cavrile, ci aspetta la discesa, magari lunga ma solo discesa .... almeno così credevamo ... qui la nebbia gioca il suo jolly vincente!

Il sentiero rimane sulla dorsale e noi iniziamo a seguirla fedelmente, non vediamo più bolli ma scioccamente la cosa non ci preoccupa, sono sentieri poco utilizzati magari si sono sbiaditi con il tempo. Il percorso sembra evidente, non ci si può perdere se si segue la dorsale ... certo, il discorso non fa una grinza ... se solo si prendesse la dorsale giusta!!!!

Tratto da Wikipedia: "La montagna (Punta del Cavrile) si trova alla convergenza di tre creste nella zona meridionale del massiccio dominato dal Monte Bò".

Una è quella da cui arrivavamo, la seconda è quella che avremmo dovuto prendere ...la terza è quella in cui ci siamo ritrovati. Infatti una volta usciti dalle nebbie, riconosco la zona in cui ero passato questo autunno con Manuela ... accidenti, siamo proprio fuori strada!!

Escludendo un'improbabile lunghissimo taglio a mezza costa per tornare sulla giusta dorsale, non ci resta che la soluzione di scendere a prendere il sentiero che risale alla Bassa di Cavallina. Dopo un momento di "smarrimento" ci mettiamo il cuore in pace e ci prepariamo per il lungo ritorno ... finchè arrivati poca sopra a delle baite, due cani iniziano ad abbaiare nella nostra direzione.

Accidenti ... non ho paura dei cani ma di passare da casa loro non mi va ... iniziamo quindi a tagliare a mezzacosta per intercettare il sentiero più in alto ... ma non è finita, tutto il gregge di pecore sta pascolando proprio sul sentiero che dovremmo percorrere e un terzo cane inizia ad abbaiare ... più ci avviciniamo e più loro si dirigono nella nostra direzione .... come prima, non ho paura dei cani ma passare in mezzo ad un gregge con il cane che fa la guardia non mi va ... inoltre adesso sono in tre ... quasi un branco!

Magari saranno anche ben addestrati a non attaccare l'uomo e a proteggere bene le pecore ma di stuzzicarli passandoci in mezzo non se ne parla ... ci tocca quindi continuare a tagliare il pendio su terreno libero o vaghe tracce di animali ...
I cani si mantegono a distanza e ci mantegono a distanza fino a quando sbuchiamo sopra il colle e iniziamo, sempre in "libera", la discesa sul versante opposto ... quello giusto!

Puntiamo praticamente dritti verso un alpeggio dove dovrebbe iniziare ufficialmente il sentiero ... subito non è visibile ma la santa cartina-fatta-bene-non-come-le-kompass ci permette di trovarlo poco dopo e quindi senza ulteriori difficoltà scendere a Rosazza e poi su asfalto di nuovo a Piedicavallo.

E' stata una gran bella giornata di montagna, avventurosa, con qualche brivido e faticosa, tenendo conto che una buona parte dell'escursione si svolge su terreno "libero" e fuori sentiero.

Tourengänger: Andrea!
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (8)


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Angelo & Ele hat gesagt:
Gesendet am 30. Juni 2015 um 08:39
Montagne libere e selvagge...
Avventura...
Bella arrampicata...

Con tutti questi ingredienti anche le fastidiose nebbie non diminuiscono la bella escursione che avete fatto: Bravi!

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. Juni 2015 um 08:55
Le nebbie ci hanno regalato qualche brivido in più.

cristina hat gesagt:
Gesendet am 30. Juni 2015 um 13:11
I cani sono un grosso problema, io ho un ricordino sulla caviglia (Val Maira) e Marco uno pantalone strappato (Valle Stura) e per fortuna erano botoli!

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. Juni 2015 um 18:18
Questi erano grossini e pure in tre... meglio non sfidarli!

tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 30. Juni 2015 um 22:42
Ciolly 2 la vendetta: masochisti!!!
Con simpatia, ciao, Andrea.

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Juli 2015 um 19:35
:)))

froloccone hat gesagt:
Gesendet am 1. Juli 2015 um 18:47
A parte lo spessore del giro...........avventura è la parola giusta!!!!!!! Bravi!!! Ciao e a presto!!!! ALE

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Juli 2015 um 19:35
Si, l'avventura è uno dei principali motivi che mi spingono ad andare in montagna.
A presto.
Andrea


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