Impegnativa salita al pizzo Porola
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E' diverso tempo che voglio salire al pizzo Porola e al pizzo Scais. Sono tra le più alte vette delle Alpi Orobie ed entrambe sono molto impegnative. Finalmente riesco a trovare l'occasione giusta ed incoscientemente coinvolgo Angela optando per il pizzo Porola. Sentiamo per telefono Graziella: alla parola 'Porola' ha la voce che si illumina e decide di prendere parte a questa avventura. Alla comitiva si aggiunge anche Andrea che scriveva via whatsapp ad Angela "Dai facciamo qualcosa insieme di tranquillo". Tranquillo!!!
La giornata è variabile e direi per fortuna. Si parte con scarponi ai piedi alle 8. Lo so, per una gita come questa è un po' tardino, ma in questo periodo le giornate sono lunghe e questo ci permette di godere a pieno di più di 12 ore di luce.
Da Valbondione al rifugio Merelli di Coca ci mettiamo circa 2:10 e da qui ci si incammina immersi in un panorama che come sempre toglie il fiato. Il passo Coca lo vediamo in lontananza, ma non sembra poi così lontano. Passiamo al laghetto di Coca, in questo periodo ricco di acqua di un colore blu intenso e dalla trasparenza incredibile. Sembra l'acqua delle Cicladi.
Il passo Coca è lì di fronte a noi, ma in realtà la salita è molto ripida ed in mezzo a quello sfasciume ci mettiamo circa 2:30 con Andrea sempre davanti a noi, irraggiungibile, che ci aspetta al passo.
A nord della nostra vetta c'è ancora molta neve e dal passo subito con i ramponi ai piedi scendiamo sul ghiacciaio del Lupo. Si scende per qualche minuto e poi si sale lungo un bel canale che porta sulla cresta da cui si vede l'impegnativa salita alla vetta. Ci si rende conto che la salita sarà ricca di neve e la temperatura assolutamente frizzante grazie al vento. Si decide di proseguire tra tratti di neve molto ripidi e passaggi di roccia impegnativi. Ma dove è la vetta!!!! Eccola finalmente, ma come...di qui non si passa!!! Siamo obbligati a scendere qualche metro per aggirare un torrione di roccia e poi, dopo una decina di minuti, eccoci arrivati. Arriviamo in vetta dopo circa 2 ore dal passo. Che spettacolo, non poco lontano ecco lo Scais e poi il Redorta, il Coca e più lontano la maestosa Presolana. Le Alpi invece sono coperte da un manto di nubi.
Eccoci pronti per la discesa...e che discesa. Ora sì che ci si rende conto delle pendenze.
Si scende con la massima attenzione apprezzando con grande entusiasmo quanto affrontato. Superati i passaggi più difficili si scende sul ghiacciaio e da qui grazie alla neve abbondante si arriva rapidamente al passo ove si incomincia a sentire la stanchezza. Dal passo Coca grazie ad una striscia di neve si riesce a scendere fino a quasi al lago di Coca. La pendenza è notevole e causa stanchezza si rallenta un po'. Finalmente la tensione cala e da qui alla macchina si scende chiacchierando e discutendo di quanto fatto e godendoci lo splendido panorama con il tramonto sulla Presolana e le alte cime sopra al Curò.
Il pizzo Porola fatto in questo periodo è sicuramente molto bello ma impegnativo. I passaggi con la neve dalla cresta alla vetta sono da fare con la massima attenzione perché estremamente impegnativi.
Che gita!!!!!
Personalmente credo che le difficoltà indicate per questa salita, nelle condizioni di neve attuali, siano da considerare più elevati. Lo scrivo come consiglio per chi voglia affrontare questa vetta in primavera con abbondante neve.
La giornata è variabile e direi per fortuna. Si parte con scarponi ai piedi alle 8. Lo so, per una gita come questa è un po' tardino, ma in questo periodo le giornate sono lunghe e questo ci permette di godere a pieno di più di 12 ore di luce.
Da Valbondione al rifugio Merelli di Coca ci mettiamo circa 2:10 e da qui ci si incammina immersi in un panorama che come sempre toglie il fiato. Il passo Coca lo vediamo in lontananza, ma non sembra poi così lontano. Passiamo al laghetto di Coca, in questo periodo ricco di acqua di un colore blu intenso e dalla trasparenza incredibile. Sembra l'acqua delle Cicladi.
Il passo Coca è lì di fronte a noi, ma in realtà la salita è molto ripida ed in mezzo a quello sfasciume ci mettiamo circa 2:30 con Andrea sempre davanti a noi, irraggiungibile, che ci aspetta al passo.
A nord della nostra vetta c'è ancora molta neve e dal passo subito con i ramponi ai piedi scendiamo sul ghiacciaio del Lupo. Si scende per qualche minuto e poi si sale lungo un bel canale che porta sulla cresta da cui si vede l'impegnativa salita alla vetta. Ci si rende conto che la salita sarà ricca di neve e la temperatura assolutamente frizzante grazie al vento. Si decide di proseguire tra tratti di neve molto ripidi e passaggi di roccia impegnativi. Ma dove è la vetta!!!! Eccola finalmente, ma come...di qui non si passa!!! Siamo obbligati a scendere qualche metro per aggirare un torrione di roccia e poi, dopo una decina di minuti, eccoci arrivati. Arriviamo in vetta dopo circa 2 ore dal passo. Che spettacolo, non poco lontano ecco lo Scais e poi il Redorta, il Coca e più lontano la maestosa Presolana. Le Alpi invece sono coperte da un manto di nubi.
Eccoci pronti per la discesa...e che discesa. Ora sì che ci si rende conto delle pendenze.
Si scende con la massima attenzione apprezzando con grande entusiasmo quanto affrontato. Superati i passaggi più difficili si scende sul ghiacciaio e da qui grazie alla neve abbondante si arriva rapidamente al passo ove si incomincia a sentire la stanchezza. Dal passo Coca grazie ad una striscia di neve si riesce a scendere fino a quasi al lago di Coca. La pendenza è notevole e causa stanchezza si rallenta un po'. Finalmente la tensione cala e da qui alla macchina si scende chiacchierando e discutendo di quanto fatto e godendoci lo splendido panorama con il tramonto sulla Presolana e le alte cime sopra al Curò.
Il pizzo Porola fatto in questo periodo è sicuramente molto bello ma impegnativo. I passaggi con la neve dalla cresta alla vetta sono da fare con la massima attenzione perché estremamente impegnativi.
Che gita!!!!!
Personalmente credo che le difficoltà indicate per questa salita, nelle condizioni di neve attuali, siano da considerare più elevati. Lo scrivo come consiglio per chi voglia affrontare questa vetta in primavera con abbondante neve.
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Kommentare (9)