Monte Stivo
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Aggiungo anche questo ai resoconti già presenti. I panorami per me sono nuovi, i monti del Garda li ho sempre "volati via" lungo l'autostrada.
Partenza dal Passo di Santa Barbara (m.1190), primo tratto su stradina asfaltata che poi diventa sterrata ed esce definitivamente dal bosco in località Le Prese a 1480 metri. Qui ci sono due possibilità. Lasciamo la sterrata e prendiamo a destra il sentiero più diretto che sale fino a costeggiare il dirupato versante sud-est del Monte Stivo, quello che guarda Rovereto. Nel primo tratto la traccia di sentiero sale decisa su prati, più in alto si fa meno ripida, passa alta rispetto a Malga Stivo e dopo aver sfiorato il rifugio Marchetti (che quest'anno è chiuso!), raggiunge la cima (m.2059).
Via via che si sale la vista sul Lago di Garda diventa più ampia mentre le cime più alte del settore Adamello-Brenta rimangono coperte dalle nuvole, con l'unica eccezione della Cima Tosa, imbiancata dalle recenti nevicate primaverili. Anche le zone più elavate di Pasubio e Carega sono imbiancate.
Il ritorno avviene lungo la stradina sterrata che dal rifugio scende a Malga Stivo e si congiunge all'itinerario di salita a Le Prese.
Sappiamo che esattamente 100 anni fa l'Italia entrò nella Prima Guerra Mondiale. Il confine passava in questa zona e da qui sui vedono il Pasubio e il Coni Zugna, montagne su cui si è combattuto duramente. Ho appena terminato il romanzo di Lussu, che finora avevo trascurato. Leggendolo, ridevo e mi dicevo “Ma cosa fai, ridi della guerra!? Ma non ti vergogni?". Eppure dando ascolto all’autore gli episodi tragicomici sono talmente tanti che sembra di vedere il film in b/n con Sordi e Gassman, perché “se i nostri comandi sono imbecilli, non è detto che dall’altra parte siano più intelligenti”.
Partenza dal Passo di Santa Barbara (m.1190), primo tratto su stradina asfaltata che poi diventa sterrata ed esce definitivamente dal bosco in località Le Prese a 1480 metri. Qui ci sono due possibilità. Lasciamo la sterrata e prendiamo a destra il sentiero più diretto che sale fino a costeggiare il dirupato versante sud-est del Monte Stivo, quello che guarda Rovereto. Nel primo tratto la traccia di sentiero sale decisa su prati, più in alto si fa meno ripida, passa alta rispetto a Malga Stivo e dopo aver sfiorato il rifugio Marchetti (che quest'anno è chiuso!), raggiunge la cima (m.2059).
Via via che si sale la vista sul Lago di Garda diventa più ampia mentre le cime più alte del settore Adamello-Brenta rimangono coperte dalle nuvole, con l'unica eccezione della Cima Tosa, imbiancata dalle recenti nevicate primaverili. Anche le zone più elavate di Pasubio e Carega sono imbiancate.
Il ritorno avviene lungo la stradina sterrata che dal rifugio scende a Malga Stivo e si congiunge all'itinerario di salita a Le Prese.
Sappiamo che esattamente 100 anni fa l'Italia entrò nella Prima Guerra Mondiale. Il confine passava in questa zona e da qui sui vedono il Pasubio e il Coni Zugna, montagne su cui si è combattuto duramente. Ho appena terminato il romanzo di Lussu, che finora avevo trascurato. Leggendolo, ridevo e mi dicevo “Ma cosa fai, ridi della guerra!? Ma non ti vergogni?". Eppure dando ascolto all’autore gli episodi tragicomici sono talmente tanti che sembra di vedere il film in b/n con Sordi e Gassman, perché “se i nostri comandi sono imbecilli, non è detto che dall’altra parte siano più intelligenti”.
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