Chiusarella: due ore e quattro stagioni.
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Ben venga, la gita di oggi, proprio a seguire la fondazione della nuova comunità "Montagne di casa" del bravo
poncione che ha colto l'esigenza di uno spazio per noi abitanti delle Prealpi Varesine. Poco più che colline, si dirà, dove le vie normali non vanno mai oltre il T2 e trovare la neve per ciaspolare è un avvenimento. Tuttavia, bisogna averle calcate sin da bambini e provare quel senso di nostalgico benessere ogni volta le si sale per comprendere l'enorme amore che ad esse ci lega. Perchè,come dice Mauro Corona, le radici sono come elastici. Puoi allungarli all'infinito, camminando su monti esotici o sfidando i ghiacciai perenni, ma gli elastici sono, sempre, destinati a ritrarsi e riportarti all'origine. Che poi è lo stesso senso di un'affermazione calabrese che recita "sempre a casa devi tornare".
Dopo la rinascita sul Generoso, decido di riprendere le buone abitudini domenicali che oggi mi conducono sul Chiusarella durante un paio d'ore pomeridiane a disposizione.
Partito dalla Rasa, mi immetto sul sentiero verso Robarello per deviare a sinistra su buon stracciato che con accentuate pendenze, in breve, mi conduce al Pian Valdes. Il tragitto nel bosco è un anticipo di primavera, con le temperature tiepide e la visione delle prime fioriture gialle e blu.
Da Pian Valdes procedo sfruttando le scorciatoie della strada militare e veloce risalgo sino a trovare la neve che a chiazze copre il versante meridionale del monte. Forse a causa di un fenomeno di inversione termica, qui sembra estate: in pochi minuti mi ritrovo in t'shirt e continuo a sudare. Il bianco sommitale con i suoi riflessi e la totale assenza di vento, accentuano la sensazione di trovarsi su una strana spiaggia d'agosto.
Per prati e neve, scendo alla strada militare e la percorro verso il Martica. Dove la cresta nasce verso la vetta, mi immetto, ma adesso è inverno. Neve alta, temperatura che in un attimo si abbassa, scarpe da tennis che sfondano e si inzuppano mi costringono a desistere su questa via. Di percorrere la strada dove la traccia è battuta non ho tempo, pertanto torno indietro e svelto scendo a Pian Valdes.
Viaggio ora verso il tabellone visibile da lontano e su sentiero mi porto sino in località Tagliata procedendo nel profumato bosco alle prime ombre del tardo pomeriggio. Respiro aria di autunno e me la godo sino in fondo, percorrendo a ritroso il sentiero da Robarello (oggi superaffollato) e scendendo al torrente che guado per risalire il versante opposto dove trovo, in uno slargo, la mia autovettura ad aspettarmi.
Sviluppo: 8 km circa; SE: 11.5 km circa.
Gita senza pause, salvo i soliti cinque minuti contemplativi in cima.

Dopo la rinascita sul Generoso, decido di riprendere le buone abitudini domenicali che oggi mi conducono sul Chiusarella durante un paio d'ore pomeridiane a disposizione.
Partito dalla Rasa, mi immetto sul sentiero verso Robarello per deviare a sinistra su buon stracciato che con accentuate pendenze, in breve, mi conduce al Pian Valdes. Il tragitto nel bosco è un anticipo di primavera, con le temperature tiepide e la visione delle prime fioriture gialle e blu.
Da Pian Valdes procedo sfruttando le scorciatoie della strada militare e veloce risalgo sino a trovare la neve che a chiazze copre il versante meridionale del monte. Forse a causa di un fenomeno di inversione termica, qui sembra estate: in pochi minuti mi ritrovo in t'shirt e continuo a sudare. Il bianco sommitale con i suoi riflessi e la totale assenza di vento, accentuano la sensazione di trovarsi su una strana spiaggia d'agosto.
Per prati e neve, scendo alla strada militare e la percorro verso il Martica. Dove la cresta nasce verso la vetta, mi immetto, ma adesso è inverno. Neve alta, temperatura che in un attimo si abbassa, scarpe da tennis che sfondano e si inzuppano mi costringono a desistere su questa via. Di percorrere la strada dove la traccia è battuta non ho tempo, pertanto torno indietro e svelto scendo a Pian Valdes.
Viaggio ora verso il tabellone visibile da lontano e su sentiero mi porto sino in località Tagliata procedendo nel profumato bosco alle prime ombre del tardo pomeriggio. Respiro aria di autunno e me la godo sino in fondo, percorrendo a ritroso il sentiero da Robarello (oggi superaffollato) e scendendo al torrente che guado per risalire il versante opposto dove trovo, in uno slargo, la mia autovettura ad aspettarmi.
Sviluppo: 8 km circa; SE: 11.5 km circa.
Gita senza pause, salvo i soliti cinque minuti contemplativi in cima.
Tourengänger:
rochi

Communities: Hikr in italiano, Montagne di Casa
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Kommentare (9)