Ai Monti Chiusarella e Legnone
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A furia di aspettare invano che il favonio che da tanto tempo ci delizia con le sue folate forse facendoci transitare a piè pari da un inverno anomalo all’anticiclone africano che dalla primavera ci accoglierà, mi sono stufato ed ho deciso di andare a cercare alcune geocache su queste montagnette.
Le sconsolanti previsioni di RSI ogni sera ci regalano icone di neve o pioggia in tutta la Svizzera eccetto noi, l’Eden del Ticino e Varesotto/Comasco. Le perturbazioni ci aggirano o ci sorvolano alte e vanno a scaricare le precipitazioni al centro-sud dove, magari, non sono così contenti.
Dopo questo incipit lamentoso inizia il raccontino: sono presto in località Rasa, sita nel fondovalle omonimo con l’obiettivo di andare a conquistare un FTF in vetta al Monte Chiusarella. Fino a non molto tempo fa neanche io sapevo cosa fosse un FTF; poi ho imparato che significa First To Find ma Find cosa? In parole povere essere il primo a trovare una geocache dopo che l’Owner (altro preziosismo) l’abbia collocata nel posto scelto per celarla. Può sembrare una grossa fesseria ma nell’ambiente GC è considerata una piccola onorificenza. Per la salita, innumerevoli volte fatta, ero curioso di vedere un sentiero a me sconosciuto: il Sentiero del Des. Ne avevo visto il percorso su una mappa OSM e mi sembrava invitante, quasi un bypass della “normale” che transita da Pian Valdes. Senonché, giunto sul posto, mi accorgo che la mappa che ho sul GPS è datata e del sentiero del Des neanche l’ombra. Ripiego allora sulla via breve che poco dopo il paese sale ripidamente fino a Pian Valdes e poi è tutto come sempre. Dopo neanche un’ora sono in vetta e sbalordito vedo a terra la palina altimetrica, evidentemente sbattuta giù dal vento della notte. Recupero la cache, firmo il logbook e cerco di sistemare in piedi la palina. Durerà? Chissà…forse meno del vento. Ridiscendo il crinale del monte e quando arrivo sulla strada militare (Cadorna fecit) noto alla mia destra un sentierino. Immediatamente penso al Sentiero del Des; d’impeto decido di seguirlo, senza mappa e senza traccia GPS ma, insomma, siamo o non siamo montanari? La pista si inoltra in un boschetto e dopo un inizio incoraggiante vedo dei segni rosso-bianco-rosso che mi caricano ancor più d’entusiasmo. Attraverso un asciutto torrente che scoprirò essere il Torrente della Valle del Des. Percorsi 350 m mi accorgo che i segni RBR scompaiono nel nulla e che il boschetto diventa più selvaggio. La prudenza e la situazione nebulosa mi inducono a desistere e a tornare. Ma ecco che dopo poco vedo degli altri segno RBR che conducono in una diversa direzione. Che scemo, mi dico, ecco dove va il sentiero. E così li seguo ignorando il comodo “Trackback” del GPS finché esco in una radura e sopra di me vedo nuovamente la gobba del Chiusarella. Praticamente ero tornato quasi all’inizio della discesa. Beh, risparmio i particolari e le imprecazioni. Passo dietro passo, parolaccia dietro parolaccia, sentivo che il Sentiero del Des sarebbe entrato a forza tra gli obiettivi da cogliere a breve.
Malgrado il tempo perso, una volta all’auto capisco che potevo fare anche la seconda parte del lavoro preventivato. Così in men che non si dica sono al parcheggio davanti a Villa Cagnola e mi avvio lesto per la Via Breve fino al pianoro con magnifico panorama recuperando anche le due cache adocchiate. Purtroppo, sono costretto a bloccarmi prima di ripristinare il tutto e a guardarmi attorno col naso all’insu per il sopraggiungere di alcuni “babbani”, tradotto dal termine “muggles” dei libri di Henry Potter. L’autore indicava con questo termine gli “altri” cioè le persone non magiche; nel linguaggio del geocaching i babbani sono i non-geocacher ed in loro presenza bisogna adottare cautela per non far trapelare cosa si fa; questo perché, anche se sembra incredibile, molte cache vengono trafugate o distrutte. Colgo l’occasione per rimirare il profilo del Chiusarella appena salito e intanto mi rivedo nel bosco, alla ricerca del Sentiero del Des; mi torna in mente il pensiero che con tutto quel seccume basterebbe poco per sviluppare un incendio dal quale, probabilmente gli animali che sanno dove andare si sarebbero salvati ma io che brancolavo tra gli arbusti no!
Alle 12:30 sono all’auto e torno a casa; stamattina mia moglie, leggendo VareseNews mi fa: “ma non è dove sei stato ieri? E non hai visto niente?”. Cosa era successo? Alle 17 si è sviluppato (o lo hanno sviluppato) un incendio che in quattro ore ha avviluppato la montagna dalla Valle della Rasa alla Valganna. Le fiamme ed il fumo hanno bruciato i boschi tutta notte vedendosi persino a Milano….

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