Prima ciaspolata della stagione per il gruppo AnDaSer, oggi al gran completo. La neve è arrivata un po’ in tutte le località e quindi non abbiamo che l’imbarazzo della scelta; l’unica incognita, per questo weekend, è determinata dalla presenza del vento che purtroppo è previsto un po’ da tutti.
Viste le premesse cerchiamo di individuare una meta non troppo impegnativa, seguendo un percorso non troppo esposto al vento e possibilmente di raggiungere qualche località mai visitata.
Approfittando del fatto che è stato recentemente aperto un nuovo collegamento stradale per chi dal comasco è diretto nelle zone lombardo piemontesi decidiamo di fare visita a una delle belle valli ossolane che sono sempre qui ben descritte dai frequentatori della zona (andiamo in quella che si potrebbe definire la “Veget Land”); si opta quindi per la valle Antigorio, in particolare l’Alpe Deccia.
Lasciata l’auto nel parcheggio ai lati della strada nei pressi del ponte del Rio Alfenza pochi minuti prima delle 9 ci incamminiamo sulla stradina innevata che riporta le indicazioni per l’Alpe Deccia; Danilo e Sergio calzano sin dalla partenza le ciaspole, io procedo per il momento ancora senza.
Il fondo è ben battuto dal passaggio di motoslitte e di altri mezzi battipista, pertanto si procede senza grosse difficoltà. La nevicata che nei giorni scorsi è scesa sulla pianura padana non ha probabilmente interessato questa zona, soprattutto a questa altitudine; il temuto vento per adesso non infastidisce più di tanto.
Dopo circa mezz’ora, all’uscita del primo tratto di bosco, incontriamo le prime baite dell’Alpe Longio e possiamo già ammirare il Corno Cistella. Proseguiamo la salita, in leggera ma costante pendenza, seguendo sempre la strada innevata evitando di imboccare le deviazioni che incontriamo lungo il percorso. Siamo superati da alcune motoslitte che trasportano bimbi con slitte e piccoli bob; transitiamo dall’Alpe Paù attorno alle 10 e, ad una altitudine di circa 1350 metri, decido anch’io di calzare le ciaspole.
Quando sono le 10.30 abbandoniamo la stradina, nel frattempo sempre più frequentata da motoslitte, per entrare nel bosco imboccando, sulla destra, una buona traccia già battuta; la salita nel bosco è molto bella, senza grossi strappi di pendenza e con una buona tenuta del fondo.
All’uscita dal bosco, dopo circa mezz’ora, ci ritroviamo sulla strada proprio sotto le baite dell’Alpe Deccia inferiore; davanti a noi tantissima neve, un cielo sgombro da nuvole e l’imponente Corno Cistella alle spalle dei dolci pendii ove sono adagiate le baite dell’alpe.
Ci fermiamo per scattare un po’ di foto e per ammirare il paesaggio anche se, non conoscendo bene la zona, non riusciamo immediatamente ad attribuire il giusto nome alle cime che vediamo; riconosciamo il monte Forno, la Loccia del Robbi e la sottostante diga del lago di Agaro, per sanare la nostra ignoranza ci affidiamo “PeakFinder”.
Passati nei pressi delle baite dell’alpe inferiore decidiamo di seguire la traccia che risale 2 ripide balze per arrivare - sono le 11.35 - alle prime baite dell’Alpe Deccia superiore; adesso siamo più allo scoperto e le raffiche di vento si fanno proprio sentire.
Saliamo ancora un ripido pendio per giungere, alle 11.55, ad una altitudine di circa 1740 metri dove sono situale le baite più alte dell’Alpe Deccia; abbiamo percorso 5,5 km in poco meno di 2 ore di marcia e dopo circa 1h di sosta.
Qui però non è possibile sostare a causa delle continue raffiche di vento che sollevano continui vortici di neve polverosa; cerchiamo qualche angolo riparato per fermarci a pranzare ma ben presto desistiamo.
Scendiamo allora più in basso e nei pressi di una baita al sole, tra quelle che compongono il nucleo dell’Alpe Deccia, predisponiamo una comoda panchina di fortuna proprio fronte sole. Qui siamo ben riparati e pertanto – sono le 12.20 – decidiamo di fermarci per il pranzo; più in alto il vento solleva sempre mulinelli di neve mentre noi siamo scaldati dal sole. Intanto la sottostante alpe inferiore si è popolata di numerosi escursionisti che nel frattempo son saliti fin qui.
Poiché vogliamo compiere un giro ad anello, evitando di ripercorrere tutta la strada già in gran parte percorsa durante la salita, e non conoscendone i tempi di percorrenza, decidiamo di rimetterci in cammino alle 13.15. Scendiamo nella neve immacolata e in meno di 15 minuti siamo alle baite dell’Alpe Deccia inferiore e qui, ancora un poco riparati dal vento, sostiamo per altri 10 minuti al sole prima di imboccare nuovamente la strada per la discesa entrando nel bosco.
Ignoriamo la prima deviazione che incontriamo, una traccia battuta sulla destra con le indicazioni per Gaiola e Lonsc (Alpe Longio), mentre svoltiamo a destra poco più avanti seguendo l’indicazione per Prepiana posizionata su un segnavia in legno. La pista per il primo tratto non è battuta ma il percorso è facilmente individuabile; incrociamo poi la traccia che verosimilmente proviene da sopra e proseguiamo in leggera salita per arrivare, alle 14.25, alle baite di Prepiana Sopra.
Qui sostiamo per rifornirci di acqua ad una fonte e poi ritorniamo per qualche metro sui nostri passi per scendere ripidamente, sempre seguendo la traccia già battuta, sotto il nucleo delle baite per arrivare, in circa 20 minuti, all’Alpe Voma.
Approfittando di alcune panche rivolte al sole facciamo un’ultima sosta rigeneratrice di circa 15 minuti prima di proseguire nel bosco, tra alcuni saliscendi, e poi uscire, alle 15.30, ad uno dei bivi che al mattino avevamo incontrato lungo la strada percorsa in salita.
Ora non ci resta che scendere, per alcuni tratti all’ombra nel bosco, sino all’Alpe Longio, dove transitiamo dopo circa 30 minuti, e poi per l’ultimo tratto sino all’auto dove arriviamo alle 16,25.
Lungo il viaggio di ritorno ci siamo fermati a Crodo, presso la latteria sociale Antigoriana, per acquistare un po’ di formaggio, in particolare del buonissimo Bettelmat, giusto per reintegrare quanto bruciato in questa la bellissima giornata trascorsa in un ambiente a noi sconosciuto per il quale confermiamo i positivi apprezzamenti espressi nelle varie recensioni consultate.
Dati complessivi:
Km percorsi: 12,7;
Tempo marcia: 3h55m;
Tempo sosta: 3h35m;
Ascesa: mt. 900 circa;
Velocità media in marcia: 3,2 km/h;
Velocità media totale: 1,7 km/h.
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