Alpe Deccia: una super classica che non delude mai!
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Anche oggi riesco a combinare con due miei colleghi, Ahmed e Gloria, e, vista la giornata dalla meteo non esaltante, decido di portarli su un percorso suggestivo e divertente anche in assenza di sole.
Nel primo tratto seguiamo fedelmente la strada, ben innevata fin dall'inizio, quindi effettuiamo un paio di tagli seguendo il sentiero estivo, perfettamente indicato dalle paline segnavia.
Tornati sulla strada, la seguiamo ancora per un pò, finchè, in corrispondenza di un tornante, sulla destra si stacca definitivamente il sentiero.
In breve si entra nella bellissima abetaia ed inizia il tratto più suggestivo dell'escursione, attraverso boschi incantati sommersi di neve.
A rendere tutto ancora più magico, il fatto di essere i primi a passare di qui dopo l'ultima nevicata (credo sia stata martedì). Le vecchie tracce infatti, pur ben intuibili, sono coperte da diversi centimetri di fantastica polvere.
Godendoci al massimo questo spettacolo che ci circonda sbuchiamo nuovamente sulla stradina, giusto qualche metro prima dell'Alpe Deccia Inferiore.
Da qui, con una breve ma ripida salita, raggiungiamo le baite dell'Alpe Deccia Superiore (2 h 45), dove ci fermiamo qualche minuto a riposarci ed ammirare il panorama.
La discesa da Deccia Superiore a Deccia Inferiore, purtroppo breve, è una vera goduria, tagliando liberamente l'ampio pendio in polvere pressochè immacolata (a parte la traccia di salita).
Tornati quindi alle baite inferiori ci appostiamo sui gradini di una baita per pranzare.
L'assenza di sole purtroppo si fa sentire, e dopo una mezzoretta siamo costretti a ripartire se non vogliamo congelare del tutto!
Per tornare decido di ripetere l'itinerario che avevo percorso lo scorso inverno.
Da Deccia seguiamo la stradina, ignoriamo il primo bivio a destra per Prepiana e Longio, fino ad arrivare al secondo bivio per Prepiana (cartello di legno).
Qui svoltiamo a destra e seguiamo l'evidente traccia che con alcuni lievi saliscendi ci porta all'Alpe Prepiana di Sopra.
Da qui ci tuffiamo in picchiata puntando ad una ben visibile baita sottostante (punto di riferimento utile in assenza di traccia), dopo la quale si rientra per un brevissimo tratto nel bosco, per uscirne di nuovo in corrispondenza dell'Alpe Voma (3 h 40).
Poco dopo l'Alpe Voma, abbandoniamo il sentiero principale principale, che ci riporterebbe sulla stradina dell'Alpe Deccia, e svoltiamo a destra, raggiungendo un altro gruppo di baite.
Raggiunte le baite più inferiori, ci teniamo a destra della conca, dove l'anno scorso girai a vuoto per mezzora cercando il sentiero (per fortuna incontrai una persona del luogo che mi diede indicazioni), e ritroviamo il segnavia.
Infine, con qualche difficoltà nell'individuare il percorso a causa dell'assenza di traccia e dei continui grovigli di rami ed alberelli spezzati dalle tempeste dell'autunno scorso, sbuchiamo all'Alpe Longio (4 h 10), dove ci ricongiungiamo con la stradina che scende dall'Alpe Deccia.
A questo punto non ci resta che ripercorrere a ritroso la strada fino a tornare al parcheggio (4 h 35), proprio nel momento in cui inizia a fioccare con una certa intensità!
Tutti soddisfatti e appagati dalla bella escursione terminiamo la giornata facendo incetta di formaggi alla mitica Latteria di Crodo!
Nel primo tratto seguiamo fedelmente la strada, ben innevata fin dall'inizio, quindi effettuiamo un paio di tagli seguendo il sentiero estivo, perfettamente indicato dalle paline segnavia.
Tornati sulla strada, la seguiamo ancora per un pò, finchè, in corrispondenza di un tornante, sulla destra si stacca definitivamente il sentiero.
In breve si entra nella bellissima abetaia ed inizia il tratto più suggestivo dell'escursione, attraverso boschi incantati sommersi di neve.
A rendere tutto ancora più magico, il fatto di essere i primi a passare di qui dopo l'ultima nevicata (credo sia stata martedì). Le vecchie tracce infatti, pur ben intuibili, sono coperte da diversi centimetri di fantastica polvere.
Godendoci al massimo questo spettacolo che ci circonda sbuchiamo nuovamente sulla stradina, giusto qualche metro prima dell'Alpe Deccia Inferiore.
Da qui, con una breve ma ripida salita, raggiungiamo le baite dell'Alpe Deccia Superiore (2 h 45), dove ci fermiamo qualche minuto a riposarci ed ammirare il panorama.
La discesa da Deccia Superiore a Deccia Inferiore, purtroppo breve, è una vera goduria, tagliando liberamente l'ampio pendio in polvere pressochè immacolata (a parte la traccia di salita).
Tornati quindi alle baite inferiori ci appostiamo sui gradini di una baita per pranzare.
L'assenza di sole purtroppo si fa sentire, e dopo una mezzoretta siamo costretti a ripartire se non vogliamo congelare del tutto!
Per tornare decido di ripetere l'itinerario che avevo percorso lo scorso inverno.
Da Deccia seguiamo la stradina, ignoriamo il primo bivio a destra per Prepiana e Longio, fino ad arrivare al secondo bivio per Prepiana (cartello di legno).
Qui svoltiamo a destra e seguiamo l'evidente traccia che con alcuni lievi saliscendi ci porta all'Alpe Prepiana di Sopra.
Da qui ci tuffiamo in picchiata puntando ad una ben visibile baita sottostante (punto di riferimento utile in assenza di traccia), dopo la quale si rientra per un brevissimo tratto nel bosco, per uscirne di nuovo in corrispondenza dell'Alpe Voma (3 h 40).
Poco dopo l'Alpe Voma, abbandoniamo il sentiero principale principale, che ci riporterebbe sulla stradina dell'Alpe Deccia, e svoltiamo a destra, raggiungendo un altro gruppo di baite.
Raggiunte le baite più inferiori, ci teniamo a destra della conca, dove l'anno scorso girai a vuoto per mezzora cercando il sentiero (per fortuna incontrai una persona del luogo che mi diede indicazioni), e ritroviamo il segnavia.
Infine, con qualche difficoltà nell'individuare il percorso a causa dell'assenza di traccia e dei continui grovigli di rami ed alberelli spezzati dalle tempeste dell'autunno scorso, sbuchiamo all'Alpe Longio (4 h 10), dove ci ricongiungiamo con la stradina che scende dall'Alpe Deccia.
A questo punto non ci resta che ripercorrere a ritroso la strada fino a tornare al parcheggio (4 h 35), proprio nel momento in cui inizia a fioccare con una certa intensità!
Tutti soddisfatti e appagati dalla bella escursione terminiamo la giornata facendo incetta di formaggi alla mitica Latteria di Crodo!
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peter86
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