La terza al monte Stivo, in notturna con la Luna
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Inizio plenilunio, e quanto ci eravamo promessi tempo fà con Irene lo mettiamo in atto, saliamo al parcheggio San Antonio verso le 17, perdiamo l'attimo del tramonto nel suo momento migliore ma comunque il sapore di questa bella salita resta.
Saliamo senza usare le frontali, una volta alla località Le Prese, il terreno si allarga ed il bosco finisce, ora abbiamo solo la salita di 600 metri di dislivello tutta da fare con le ciaspole, quì la neve è alta e la traccia poco visibile; ma la luna ci guida, teniamo spente le nostre luci per assaporare questa incredibile luce che ci guida.
Lassù, il rifugio, con le sue luci, ci dà il riferimento del cammino da fare, saliamo in silenzio guardandoci attorno, laggiù nell'ombra il lago di Garda e le luci innumerevoli di Riva, Arco e della val di Sarca; ora siamo alla Malga Stivo, quì la traccia piega tutta a destra per andare ad unirsi alla traccia che sale dalla cresta, ma sale in un vallone molto impegnativo e la fatica con le ciaspole diventa, almeno personalmente, gravoso.
Alla fine siamo alla confluenza delle due tracce, sono le 19.30, ora ci aspetta solo un traverso che ci fà salire di circa 100 metri di dislivello, quelli finali e che ci porta sù fino al rifugio.
Matteo(il rifugista) ci aspetta con i piatti fumanti, siamo solo noi e passiamo circa un'ora piacevolmente al caldo parlando delle esperienze di tutti.
Alle 21 ci rimettiamo in marcia, fortunatamente in discesa e con i ramponcini calzati, uno sguardo al termometro mi dice -11°, ci sarà da correre per scaldarci.
Alle 22,30 siamo alla macchina, ci fermiamo in un bar per una fresca birretta.
Saliamo senza usare le frontali, una volta alla località Le Prese, il terreno si allarga ed il bosco finisce, ora abbiamo solo la salita di 600 metri di dislivello tutta da fare con le ciaspole, quì la neve è alta e la traccia poco visibile; ma la luna ci guida, teniamo spente le nostre luci per assaporare questa incredibile luce che ci guida.
Lassù, il rifugio, con le sue luci, ci dà il riferimento del cammino da fare, saliamo in silenzio guardandoci attorno, laggiù nell'ombra il lago di Garda e le luci innumerevoli di Riva, Arco e della val di Sarca; ora siamo alla Malga Stivo, quì la traccia piega tutta a destra per andare ad unirsi alla traccia che sale dalla cresta, ma sale in un vallone molto impegnativo e la fatica con le ciaspole diventa, almeno personalmente, gravoso.
Alla fine siamo alla confluenza delle due tracce, sono le 19.30, ora ci aspetta solo un traverso che ci fà salire di circa 100 metri di dislivello, quelli finali e che ci porta sù fino al rifugio.
Matteo(il rifugista) ci aspetta con i piatti fumanti, siamo solo noi e passiamo circa un'ora piacevolmente al caldo parlando delle esperienze di tutti.
Alle 21 ci rimettiamo in marcia, fortunatamente in discesa e con i ramponcini calzati, uno sguardo al termometro mi dice -11°, ci sarà da correre per scaldarci.
Alle 22,30 siamo alla macchina, ci fermiamo in un bar per una fresca birretta.
Tourengänger:
Amadeus

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