Mattinata al Cornizzolo
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Prima uscita dell’anno dopo qualche settimana di stop causa festività, giornate ventose ed anche qualche giorno di indisposizione; oggi nessuno mi accompagna e pertanto decido di fare una uscita mattutina, non lontano da casa, senza calpestare troppa neve. Decido quindi di avventurarmi verso quella che "numbers" definisce spesso la sua palestra d’allenamento, cioè una salita al Cornizzolo.
Nel percorso da casa verso Civate posso già ben osservare che i due giorni di pioggia in pianura hanno avuto come effetto una luminosa coltre di neve sulle cime del lago, sopra i mille metri di altitudine. Qualche residuo nuvoloso si osserva ancora verso est e la Valtellina ma la giornata è prevista ben soleggiata anche se con un po’ di vento.
Lasciata l’auto in uno dei piccoli parcheggi lungo la strada sopra l’abitato di Civate, mi incammino che sono da poco passate le 8.
Procedo lungo la stretta strada che porta alle case di Pozzo e imbocco il sentiero n. 10 che sale verso la chiesa di San Pietro al Monte percorrendo una strada ben lastricata di sassi e cemento che considerata la pioggia caduta nei giorni precedenti è molto umida e, nei tratti più ripidi, scivolosa.
In circa 45 minuti raggiungo il bel prato che circonda la chiesa di San Pietro al Monte e sosto una decina di minuti ad ammirare questo bellissimo complesso in stile romanico; è presto, in giro siamo proprio in pochi e la chiesa è ancora chiusa. Il cielo verso sud est è ancora coperto da striature nuvolose che fanno filtrare qualche raggio di sole sul sottostante lago di Annone creando dei piacevoli contrasti di luce. Alle spalle della chiesa è già ben visibile la vetta del Cornizzolo e il rifugio SEC Marisa Consiglieri.
Riprendo il cammino e passando dietro la chiesa imbocco un sentiero che riporta le indicazioni per San Tomaso; dopo alcuni minuti mi rendo conto di aver sbagliato percorso e ritorno sui miei passi così che alle 9.10 sono ancora a San Pietro. Risalgo il giusto sentiero che di fatto è il proseguimento della stradina che mi ha condotto sin qui con la differenza che il fondo è, da questo punto in poi, sconnesso.
Dopo qualche minuto giungo ad un bivio che riporta le indicazioni per la val de la Porta e qui lascio il sentiero n. 10 per proseguire, con alcuni brevi saliscendi, su sentiero che corre ai margini del bosco sino ad arrivare ad una bella pozza d’acqua, alimentata da piccole cascatelle, nei cui pressi c’è un comodo tavolino con annesse panche.
Ora il sentiero sale più decisamente, fuori dal bosco tra rocce e gradoni, senza mai punti particolarmente esposti, e con ottime visuali. Si arriva quindi sotto ad alcune rocce che si aggirano con l’aiuto di un paio di catene e poi si risale, su ripida traccia con ampi gradoni, sino ad arrivare - e sono quasi le 10 - ad una parete rocciosa molto alta alla cui base c’è una apertura da cui sembrerebbe sgorgare una fonte d’acqua.
Aggirata la parte rocciosa, passando a sinistra, è ora ben visibile la sella che dal monte Rai porta al Cornizzolo; si sale ancora un poco ed a circa 1000 metri di altitudine incontro la prima neve che ha leggermente imbiancato il percorso.
Alle 10.15 raggiungo la strada che in breve mi porta alla chiesetta degli Alpini e al vicino rifugio.
Non mi resta che salire l’ultima rampa innevata in direzione della croce posta sulla vetta del Cornizzolo; qui arrivo alle 10.40 dopo aver percorso 6,1 km in 2h5m di marcia con 30m di sosta.
Mi fermo circa 15 minuti per uno spuntino e per qualche foto ai sottostanti laghetti della fascia prealpina lecchese, cercando di individuare le montagne più in lontananza che però oggi, contrariamente alle previsioni, sono rimaste coperte dalle nuvole; per fortuna anche il temuto vento non si è fatto sentire.
Per la discesa ripasso dal rifugio SEC ed imbocco il sentiero n. 11 che parte proprio nei suoi pressi.
Il sentiero che mi riporta al bivio che avevo lasciato salendo dalla Val de la Porta passa nel bosco ed è sicuramente più breve rispetto a quello percorso all’andata ma è anche pieno di fango e pertanto molto più scivoloso.
Anche le numerose persone incontrate che lo risalgono si lamentano del fango trovato pertanto non rimpiango la scelta di esser salito dall’altro percorso.
Con molta cautela proseguo la discesa per arrivare alle 12 alla chiesa di San Pietro che ora è aperta e più affollata di gente; mi fermo una decina di minuti per una visita e per qualche ulteriore foto. Nel frattempo la giornata sembra aprirsi con qualche più decisa occhiata di sole.
Riprendo il cammino e sempre con attenzione nei tratti più ripidi a causa del fondo sdrucciolevole arrivo prima a Pozzo e poi all’auto che sono le 12.40.
Anche se la giornata non è stata soleggiata come da previsioni meteo, il fatto di non aver trovato vento ha reso l’uscita molto piacevole; è stata anche l’occasione per ammirare il bel complesso romanico dell’abbazia di San Pietro al Monte, che sino ad oggi non avevo mai visitato. Adesso però, con la neve caduta sulle più alte montagne, è forse giunto il momento che avviare la stagione delle ciaspole.
Dati complessivi:
Km percorsi: 10,6;
Tempo marcia: 3h28m;
Tempo sosta: 1h4m;
Ascesa: mt. 1.000 circa;
Velocità media in marcia: 3 km/h;
Velocità media totale: 2,3 km/h.
Nel percorso da casa verso Civate posso già ben osservare che i due giorni di pioggia in pianura hanno avuto come effetto una luminosa coltre di neve sulle cime del lago, sopra i mille metri di altitudine. Qualche residuo nuvoloso si osserva ancora verso est e la Valtellina ma la giornata è prevista ben soleggiata anche se con un po’ di vento.
Lasciata l’auto in uno dei piccoli parcheggi lungo la strada sopra l’abitato di Civate, mi incammino che sono da poco passate le 8.
Procedo lungo la stretta strada che porta alle case di Pozzo e imbocco il sentiero n. 10 che sale verso la chiesa di San Pietro al Monte percorrendo una strada ben lastricata di sassi e cemento che considerata la pioggia caduta nei giorni precedenti è molto umida e, nei tratti più ripidi, scivolosa.
In circa 45 minuti raggiungo il bel prato che circonda la chiesa di San Pietro al Monte e sosto una decina di minuti ad ammirare questo bellissimo complesso in stile romanico; è presto, in giro siamo proprio in pochi e la chiesa è ancora chiusa. Il cielo verso sud est è ancora coperto da striature nuvolose che fanno filtrare qualche raggio di sole sul sottostante lago di Annone creando dei piacevoli contrasti di luce. Alle spalle della chiesa è già ben visibile la vetta del Cornizzolo e il rifugio SEC Marisa Consiglieri.
Riprendo il cammino e passando dietro la chiesa imbocco un sentiero che riporta le indicazioni per San Tomaso; dopo alcuni minuti mi rendo conto di aver sbagliato percorso e ritorno sui miei passi così che alle 9.10 sono ancora a San Pietro. Risalgo il giusto sentiero che di fatto è il proseguimento della stradina che mi ha condotto sin qui con la differenza che il fondo è, da questo punto in poi, sconnesso.
Dopo qualche minuto giungo ad un bivio che riporta le indicazioni per la val de la Porta e qui lascio il sentiero n. 10 per proseguire, con alcuni brevi saliscendi, su sentiero che corre ai margini del bosco sino ad arrivare ad una bella pozza d’acqua, alimentata da piccole cascatelle, nei cui pressi c’è un comodo tavolino con annesse panche.
Ora il sentiero sale più decisamente, fuori dal bosco tra rocce e gradoni, senza mai punti particolarmente esposti, e con ottime visuali. Si arriva quindi sotto ad alcune rocce che si aggirano con l’aiuto di un paio di catene e poi si risale, su ripida traccia con ampi gradoni, sino ad arrivare - e sono quasi le 10 - ad una parete rocciosa molto alta alla cui base c’è una apertura da cui sembrerebbe sgorgare una fonte d’acqua.
Aggirata la parte rocciosa, passando a sinistra, è ora ben visibile la sella che dal monte Rai porta al Cornizzolo; si sale ancora un poco ed a circa 1000 metri di altitudine incontro la prima neve che ha leggermente imbiancato il percorso.
Alle 10.15 raggiungo la strada che in breve mi porta alla chiesetta degli Alpini e al vicino rifugio.
Non mi resta che salire l’ultima rampa innevata in direzione della croce posta sulla vetta del Cornizzolo; qui arrivo alle 10.40 dopo aver percorso 6,1 km in 2h5m di marcia con 30m di sosta.
Mi fermo circa 15 minuti per uno spuntino e per qualche foto ai sottostanti laghetti della fascia prealpina lecchese, cercando di individuare le montagne più in lontananza che però oggi, contrariamente alle previsioni, sono rimaste coperte dalle nuvole; per fortuna anche il temuto vento non si è fatto sentire.
Per la discesa ripasso dal rifugio SEC ed imbocco il sentiero n. 11 che parte proprio nei suoi pressi.
Il sentiero che mi riporta al bivio che avevo lasciato salendo dalla Val de la Porta passa nel bosco ed è sicuramente più breve rispetto a quello percorso all’andata ma è anche pieno di fango e pertanto molto più scivoloso.
Anche le numerose persone incontrate che lo risalgono si lamentano del fango trovato pertanto non rimpiango la scelta di esser salito dall’altro percorso.
Con molta cautela proseguo la discesa per arrivare alle 12 alla chiesa di San Pietro che ora è aperta e più affollata di gente; mi fermo una decina di minuti per una visita e per qualche ulteriore foto. Nel frattempo la giornata sembra aprirsi con qualche più decisa occhiata di sole.
Riprendo il cammino e sempre con attenzione nei tratti più ripidi a causa del fondo sdrucciolevole arrivo prima a Pozzo e poi all’auto che sono le 12.40.
Anche se la giornata non è stata soleggiata come da previsioni meteo, il fatto di non aver trovato vento ha reso l’uscita molto piacevole; è stata anche l’occasione per ammirare il bel complesso romanico dell’abbazia di San Pietro al Monte, che sino ad oggi non avevo mai visitato. Adesso però, con la neve caduta sulle più alte montagne, è forse giunto il momento che avviare la stagione delle ciaspole.
Dati complessivi:
Km percorsi: 10,6;
Tempo marcia: 3h28m;
Tempo sosta: 1h4m;
Ascesa: mt. 1.000 circa;
Velocità media in marcia: 3 km/h;
Velocità media totale: 2,3 km/h.
Tourengänger:
Angelo63

Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (4)