Il Grona ce la manda buona...e il Bregagno? Con i pantaloni di fustagno!
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Ogni promessa è debito… e mai frase fu più azzeccata di questa. Cogliendo al volo l’invito di fare un giro assieme proposto da Poncione, detto Brumotti e
froloccone detto Occhiofisso, accetto con gioia e un briciolo di timore, visto i gironi infernali che questi signori si fanno ogni volta, ma non potendo rifiutare sempre… sia quel che sia e oggi ci si trova.
Dopo una notte di non riposo, causa lunga digestione, ci troviamo nei pressi di un bar appena sopra l’abitato di Menaggio, ci abbracciamo come se ci conoscessimo da mille anni, e vai con un caffè ristoratore, poi, ripresa l’auto, ci portiamo nel parcheggio sopra i Monti di Breglia.
La giornata promette bene… il sole è bello caldo e la temperatura è anomala per questa stagione; con passo allegrotto risaliamo il sentiero ben segnalato che porta al Rifugio Menaggio, al primo bivio, viriamo a destra seguendo un lungo traverso che ci porterà in un’ora circa, al Passo di Sant’Amate. Qua comincio il primo lamento… ragazzi, diamoci una calmata, 610 m di dislivello con questa tempistica, per me è roba da maratona montana! Il duo, impietosito dalla mia richiesta, ordina il pit stop alla chiesetta adiacente il passo. Qua il quadro meteorologico cambia, folate di vento provenienti da N.O. fanno la loro improvvisa comparsa, e noi vista la situazione, ci attrezziamo di conseguenza. Dopo il tè caldo che ci riscalda un po’ le ossa, riprendiamo verso N il nostro cammino, seguendo una bella dorsale che ora si fa ripida, i due amici d’escursione, proseguono con il loro passo, senza faticare troppo, io invece, sto sudando come un Dromedario. Visto che il mio invito di darci una calmata è stato rispettato fino ad un certo punto, mi decido che è l’ora di agire… estraggo la mia balestra ( di questi tempi una balestra non te la nega nessuno), e dopo averla armata in gran fretta, azzoppo gli oramai ex amici! E adesso? Che cazzo fate con una freccia nella rotula? Niente, estratto l’invasivo oggetto, i due continuano con un passo più umano, e giunti al Bregagnino, il vento comincia a farsi estremamente forte e freddo, insopportabile, e messo “spessore” al corpo, decidiamo di continuare per il Bregagno. Non si rivela una mossa azzeccata, il vento aumenta, ed insieme ad esso, fiocchi gelidi e grossi come sassolini, ci colpiscono dappertutto, specialmente sul viso, tentiamo di continuare ma… Ale: stop, ci si ferma, non ha senso soffrire così tanto per salire in cima, la montagna non si muove e ci ritorneremo! Io: concordo! In men che non si dica, siamo già di ritorno alla Chiesetta dove facciamo un briefing. Colpito duramente dal vento, le mie gambine si sono un po’ indurite, ribevo un goccio di tè per riattivare il fisico e provo a fare una pipì sfidando la rabbia di Eolo; estratto l’essere microbico, cerco di indirizzare lo “sparo”, ma il vento infame è così forte, che fa arrivare la minzione sui tetti della sottostante Alpe di Breglio! Porca boia…
Al Passo di Sant’Amate la “buriana” sembra diminuire, le folate di vento non sono poi così sferzanti, e abbandonata l’idea Bregagno, non vogliamo farci scappare quella che doveva essere un’altra meta della giornata; il Monte Grona.
Seguiamo la dorsale che va verso S con il Grona nel mirino, e dopo alcuni saliscendi, ci ritroviamo al Passo della Forcoletta. La cima è proprio davanti a noi, il sentiero sale ripido tra un tornate e l’altro, e per quest’ultimo sforzo, invoco la protezione dei santissimi Ermenegildo e Aramazzo, che al contrario del vento, non ti rompe il c..zo!
E’ soprattutto Aramazzo ad aiutarmi, non poteva essere diversamente, e giunto in prossimità del tratto attrezzato, mi tolgo lo zaino per risalire gli ultimi metri in maniera leggera… nel frattempo Olmo è già sotto la croce di vetta che ci aspetta.
Oggi c’è il “mondo” qua sopra, le nuvole sono sparite e il Lago risplende colpito dai raggi del sole, e le foto vanno via come il pane… la croce, occupata da un gruppo di baldi giovani che non si leva dai coglioni, non vedrà la nostra presenza per la foto ricordo.
Il vento non è sparito, folate gelide ci investono un po’ da tutte le parti… colpi da ko che rincoglioniscono non poco, ed Emiliano è quello che subisce di più la situazione… Quando il brusio degli escursionisti sta scemando , Emiliano comincia a parlare a vanvera… urlando come un ossesso esclama: cazza la randaaa! Vai di bolinaaa! Strambare, strambare… Merda, imbarchiamo acqua!!! Io e Ale ci guardiamo con la faccia stupita, e per paura che Emi parta con una filippica sulla circumnavigazione della Terra, alziamo i tacchi velocemente lasciando Emiliano in preda ai suoi deliri!
E mo? Decidiamo che l’unica cosa da fare è mangiare, magari la carenza di cibo ha aumentato esponenzialmente la mente già debilitata del nostro amico Emi… Sfanculando Eolo, e non trovando posto sulla cima, crediamo sia più logico perdere quota ed arrivare al rifugio Menaggio; prendiamo la direttissima, e dopo qualche passaggio da fare con attenzione, arriviamo al posto di ristoro oggi molto affollato. Sotto un sole cocente e riparati parzialmente dall’aria, mangiamo i nostri viveri, osserviamo qualche strano personaggio giunto al rifugio con un abbigliamento adatto per una serata alla Scala, e senza perdere molto tempo, riprendiamo la nostra discesa sino a giungere al parcheggio dove incontriamo paoloski e due gentil donzelle, di ritorno dal… Bregagno!!!
Nota 1: Bel giro parzialmente guastato dalla furia di Eolo, rinunciare al Bregagno non ha sminuito una giornata votata alla risata. Ale e Emiliano sono due perfetti compagni d’escursione, due trattori, che senza zavorre come me, girerebbero la Svizzera in giornata. E’ stato un piacere conoscerli, ed in futuro, ci siamo ripromessi di fare altre camminate assieme… colmando così il mio senso di masochismo. Grazie Ragazzi per esservi messi al mio “piano”, avete ridotto il passo e questo l’ho molto apprezzato!
Nota 2: Dilemmi della vita & cose a caso:
E’ meglio un uovo oggi o una Gallina domani? In ogni caso penso che mangiare una cosa che esce dal culo non sia il massimo!
Tatticismi da bar sport: Gesù o Barabba libero? Rivera o Mazzola a centrocampo? In attacco Bettega o Pulici? L’unica certezza è S. Pietro in “porta”!
Cern: Trovata la particella di Dio! Come ha fatto uno come Lui a perderla?
Sgomento tra i fans di Braccio di Ferro: trovate tracce di bava appartenenti a Umberto Bossi, sulla canottiera di Poldo!
Nota 3: Della serie... E chi se ne frega?
Cofferati ha perso le primarie del Pd in Liguria.
La mia vicina di casa ha cambiato il “battiscopa”.
A La Prochaine! Menek & Olmo
froloccone
Domenico ha già detto tutto........ Aggiungo solo ,che è un gran camminatore e amante della natura come lo siamo noi...........Passare una giornata,in montagna con lui e il suo fido Olmo,è un vero spasso e le risate sono assicurate! Sorriso vero e contagioso e cuore grande ,sono le qualità che "emergono" dopo pochi istanti che lo si incontra..........Spero in futuro,di condividere ancora,qualche bel giro insieme........Ahhaha dimenticavo!!!!!!! Olmo,suo amico è un autentico "cane da montagna";si "beve" passaggi delicati su roccia come se fossero acqua!!!!!! Grazie a entrambi e a Emiliano per la splendida giornata insieme!!!!!!
Poncione
Cazza la randaaa! Vai di bolinaaa!
Strambare, strambare… Merda, imbarchiamo acqua!!!
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