Megolo: Valle "Inferno"
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Oggi sono rimasto senza compagnia…Le CG vanno a tentare la Norden... e adesso chi le ferma più? Buona Fortuna!
Che cosa posso fare solo soletto?
Tra le varie possibilità ecco riaffiorarmi l'idea di un uscita in stile "Explorer" nella Valle dell'Inferno... partendo da Via Inferno, salendo il Rio Inferno e passando anche dalla Mazza dell'Inferno...
In pratica...Un vero girone Dantesco!
Tantissime volte, transitando per la superstrada, ho indirizzato lo sguardo versa questa aspra vallata ponendomi frequentemente l'interrogativo: "ma si può fare?"
Questa è la volta buona... Ne approfitto e me ne "Vado all'Inferno"
Megolo di Fondo ore 7.30: Seguo inizialmente la strada poderale che, da dietro le case, prosegue in direzione del Rio Inferno continuando poi, in prossimità del fiume, con il sentiero segnalato da una scolorita freccia rossa.
Con il sentiero... praticamente scomparso... rimonto il costone a destra del torrente tormentato inizialmente per lo più da felci, rovi e arbusti... qui è necessario aguzzare bene la vista... per continuare poi tra castagni fino al pianoro dell'abbandonato Alpe Albarè.
Dalla Cappelletta comincia il pianeggiante traverso che mi porterà a raggiungere il roccioso greto del Rio Inferno lungo il quale continuerò a risalire la vallata... almeno fin dove ce la farò!
La mia idea iniziale era quella di risalire il più possibile la valle per proseguire poi a destra in direzione del “famoso” Monte Turi... esiste anche lui...cima che ancora mi manca e poi, sempre se tempo e voglia lo permettano, proseguire in cresta verso la Mazza dell’Inferno oltre la quale si trova un passo che permette di tornare a Megolo con un differente itinerario segnalato… ma non troppo.
Il torrente richiede parecchia attenzione infatti è necessario muoversi… a balzi… su massi accatastati, passando da una parte all’altra, per poter arrivare alla biforcazione oltre la quale avanzo per il ramo dx. Una prima cascatella si aggira abbastanza facilmente, mentre la seconda richiede già un po' di self-control... poi c'è la terza, la quarta...che fare?
Meglio lasciare il torrente e attaccare sul costone a dx orientato in direzione della sella del Monte Turi... vediamo cosa m'aspetta!
Sassi, rododendri e ontanelli ostacolano il superamento dello scosceso versante laterale al torrente ma, con un po' di calma... aggrappandomi a tutto il possibile... riesco a uscire sulla tranquilla dorsale boscosa con la quale continuo in direzione della cresta.
Finito il bosco partono delle belle placche di solida roccia (facile) che mi consentono di fare anche qualche divertente passo di arrampicata praticamente a “rischio zero”.
Una volta raggiunto il colletto tra il Monte Turi e il Crotta N non ci sono più problemi infatti, da qui in poi, non c'è altro da fare che seguire la cresta… prima in un senso e poi nell’altro.
Monte Turi ore 11,30: Solo soletto al Turi... balcone con vista Val d'Ossola... chissà quante altre visite riceverà ancora oltre questa?
Una breve pausa prima di tornare al colletto ed iniziare la … “traversata per l’Inferno”... la Mazza.
Mazza dell’Inferno ore 13,30: Ora il tour infernale può considerarsi completato; devo solo abbassarmi al colle Ventolaro e prendere il sentiero per l’Alpe Orcocco e Megolo… ma già che ci sono faccio una puntatina anche al Monte Ventolaro… e poi giusto lì a un tiro di schioppo…
Megolo di Fondo ore 17,30: Dopo un buon caffè gentilmente offertomi all’Alpe Orcocco, mi tocca il noioso traverso per l’Alpe Castel con discesa finale so strada sterrata… e asfaltata…
…e anche questa è andata!

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