Sasso della Boggia (2065 m) - Skitour
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Prima escursione con le pelli di foca della stagione al Sasso della Boggia, con oltre un metro e mezzo di neve fresca.
Il toponimo Boggia deriva da Bògia, mandria di bestiame bovino pascolato in comune.
Inizio dell’escursione: ore 8.35
Fine dell’escursione: ore 12.00
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1022 hPa
Temperatura alla partenza da Nante: 1°C
Temperatura al Sasso della Boggia, ore 10.30: 5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3100 m
Temperatura al rientro a Nante: 3°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 7.37
Tramonto del sole: 16.46
Memore della piacevole racchettata di due settimane fa, ritorno nella regione di Nante – Pesciüm, questa volta con gli sci.
Al parcheggio di Nante (1423 m) scambio qualche impressione con un abitante del paese, che pure desidera raggiungere il Sasso della Boggia con le pelli di foca, ma con l’aiuto della funivia Airolo – Pesciüm, che apre proprio oggi. Mi dà dei consigli importanti soprattutto per la discesa via Alpe di Ravina.
Imbocco la stradina alle spalle della chiesa, parzialmente innevata, in direzione ovest. Dopo cinque minuti posso calzare gli sci: la stagione 2014 – 2015 ha inizio! Oggi è una salita molto comoda: traccia ben evidente, neve fresca, condizioni meteorologiche ideali. Seguo la pista da sci no. 8, non ancora aperta al pubblico. In soli 50 minuti raggiungo Pesciüm (1745 m), avvolto dall’ombra invernale. Del sole arriva solo il riverbero, riflesso dalle candide montagne del versante sinistro della Leventina.
Sono ancora pochi gli sciatori accorsi nella giornata d’apertura. Dopo una breve pausa riprendo la salita in direzione del Sasso della Boggia. Anche questa seconda tratta non mi richiede molta fatica; posso fruire, infatti, di una stradina battuta dal gatto delle nevi. Al cosiddetto Cassinello (1950 m) entro in un altro mondo: dall’ombra dell’Alpe di Pesciüm mi affaccio sulla soleggiatissima Alpe di Ravina, un ambiente pregiato. Prima di scendere su questo stupendo lato ritorno per l’ultima parte della salita sul versante a bacìo. È il tratto più faticoso dell’escursione; sono circa 550 m molto ripidi e su neve sconnessa per il passaggio del gatto delle nevi. Dopo meno di due ore dalla partenza da Nante posso affermare Sasso della Boggia geschafft!
Sono solo soletto: la funivia qui non è ancora in funzione. Non fa freddo e il panorama è avvincente.
Alle 10:50 sono pronto per la discesa; lo spessore della neve supera sicuramente i due metri. Fino a Cassinello disegno delle diagonali nella polvere, successivamente sfrutto il fondo delle piste, ancora molto irregolari, che mi danno tuttavia la sicurezza del percorso.
A 1820 m di quota mi raggiunge il “local” che mi ha dato dei consigli alla partenza da Nante.
Conosce molto bene l’Alpe di Ravina: su questo alpeggio da ragazzo custodiva le mucche.

Alpe di Ravina
Mi invita a seguirlo lungo un itinerario alternativo, in un ambiente bellissimo. Sicuro dei suoi mezzi, tira dritto nella neve fresca superando avvallamenti, collinette, riali, cespugli, ceppaie emergenti, frasche e via dicendo. Io gradirei anche scattare qualche foto: dopo alcune centinaia di metri saluto quindi garbatamente Paolo e continuo con i miei ritmi da escursionista appassionato osservatore della natura. A Segna (1500 m) mi ritrovo su un sentiero noto; da qui si passa per raggiungere la Capanna Garzonera, partendo da Nante.
Il primo edificio di Nante è il caseificio: mi fermo per qualche minuto; desidero conoscere e ringraziare di persona il casaro che produce una formaggellina, che non manca mai dal mio frigorifero: troppo buona!
La prima escursione con le pelli di foca della stagione si conclude a Nante dopo un anello di 8,7 km, percorso in 3 ore e 20 minuti: buona la prima!
Tempo di salita: 1:53 h
Tempo totale: 3:20 h
Dislivello in salita: 643 m
Sviluppo complessivo: 8,7 km
Difficoltà: F
SLF: 2 (moderato)
Coordinate Sasso della Boggia: 690'120/ 151'460
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona.

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