Schenadüi, Cima SW - 2678 m (Cima SKT)
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Il silenzio. La solitudine. La polvere. La fatica. Oggi per me lo Schenadüi è tutto questo. Un’esplosione di bianco immacolato. E poco importa se si passa più tempo a spingere e a traversare piuttosto che a disegnare curve. Quelle curve, quelle atmosfere, quella neve così virginale valgono tutto il resto. La sciata in sé stessa è tutta racchiusa tra la quote 2476 e 2068. Quindi non molto. Il resto è un lungo, faticoso corollario necessario per raggiungere la cima, quella sciistica; anche se, a ben vedere, come nodo orografico, la cima SW è di gran lunga più importante della cima principale: e infatti la CNS mette il nome “Schenadüi” proprio sulla cima SW.
Questa volta non voglio annoiare con lunghe descrizioni: seguo la via riportata dal Gabuzzi, ribadita nei waypoints, nella descrizione sintetica e nel disegno finale. Rispetto al noto autore, che indica PD come difficoltà, restando più vicino alla cresta NE dello Schenadüi ed evitando così di toccare l’omonimo lago, forse dovrei indicare qualcosa in più, visto che i traversi finali che portano alla cupola di quota 2680 si svolgono su un terreno molto ripido. Anche per la discesa, le curve iniziali tracciate sul pendio NE (rispetto alla vetta SW), non si possono liquidare con un PD. Ma applicando alla lettera il diktat del Gabuzzi, e quindi facendo un giro più largo, il PD va bene, quindi… che PD sia.
Venendo al Brenna, relativamente a questa montagna, afferma: “Grande scoglio sopra la Val Piora e la Val Termine, con il caratteristico precipizio arcuato e a forma di cratere in cui giace il Lago di Dentro. Lungo la sinuosa cresta che va al Piz Corandoni distinguiamo la distinta Cima 2678 m, punto in cui la catena subisce una netta deviazione, e sperone d’angolo molto panoramico”. Sempre secondo il Maestro e il suo glossario, “Schenadüi” sarebbe correlato a “scanadü”, cioè “zona pericolosa e ripida per il bestiame”.
Bene, durante queste prime tre uscite con gli sci, in compagnia o da solo, abbiamo (/ ho) sempre tracciato. Spero che non sarà così per tutto l’inverno (e la primavera…). Ma se anche fosse, davanti allo spettacolo della montagna bianca, passa tutto in secondo piano: questa polvere val bene due gocce di sudore!
Schenadüi: un’uscita magnifica; per tutto il resto lascio parlare le foto.

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