Sul "Cavallo" c'è il Pegherolo?
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Menek66
Sul Cavallo? Ci saliamo in quattro… Io, Esilde, Mauro C. e Olmo… per il sentiero 115. Partiti dal Rif. Madonna delle Nevi, attraversiamo il Brembo di Mezzoldo(foto), prendiamo il primo ponte in cemento sulla destra e subito dopo, sulla sinistra troviamo le indicazioni per S. Simone/ A. Terzera/ Incrocio 115(foto).
In discreta pendenza procediamo in un fitto bosco, e seguendo la bollatura bianco/rossa ci portiamo fuori dall’abetaia, attraversiamo mediante un ponticello in legno un piccolo torrente, e qua facciamo la prima breve sosta… quattro amabili chiacchiere e via. Esilde? Comincia ad avere un tarlo…
Proprio dopo il torrente, il sentiero 115 vira a destra, guadagniamo una cinquantina di metri, e sbuchiamo in prossimità dell’Alpe Terzera, davanti a noi, la sagoma del M. Cavallo domina la vallata. Esilde? Manifesta il suo tarlo…
Seguiamo l’evidente sentiero ora meno bollato, risaliamo l’alpe passando dalla baita Dossello, e sempre su evidente sentiero, puntiamo verso il P.so S. Simone sino ad incrociare una palina malridotta, sul cartello in legno troviamo la scritta M. Cavallo che invita a proseguira a destra. Qua facciamo un’altra pausa... acqua, due foto e ripartiamo, il M. Cavallo è ben visibile ma c'è un doppio strappo da effettuare, che richiede fiato ed impegno. Esilde? A ridaje col tarlo…
Dopo aver attraversato con prudenza tre torrenti ghiacciati, in stretta mezzacosta guadagniamo metri, la bollatura quasi svanisce ed il sentiero è ostruito da qualche ramo; in questa situazione, la salita risulta ulteriormente impegnativa. Esilde? Continua col tarlo…
Quando sbuchiamo su un dosso erboso, il panorama diventa bellissimo, oltre a vedere la nostra meta, le Prealpi risultano coperte da nuvole, ma circa sopra i 1700 Mt, spuntano le montagne che più conosciamo, le immortaliamo e proseguiamo in leggera salita verso il M. Cavallo… Esilde? Va avanti a “tritarci” col suo tarlo…
Percorriamo in falsopiano un breve tratto sul crinale, ammiriamo un bel Camoscio che ci taglia la strada, e affrontiamo l’ultimo pezzo di sentiero che ci porta alla meta; fatta scorta d’ossigeno in prossimità di una selletta , risaliamo a testa bassa il ripidissimo pendio sino alla croce di vetta. Quando arriviamo in cima l’emozione è forte, e lo scenario che si palesa davanti ai nostri occhi è meraviglioso… proprio bello questo posto. Neanche il tempo di cantare le lodi del M. Cavallo e Esilde esclama: Dome guarda, il Pegherolo! Ecco il famoso tarlo… Ad Esilde sembra che questo posto gli freghi una cippa, il sentiero prosegue in crinale per il Pegherolo e lei ne rimane attratta come Belen davanti ad un negozio di Gucci! La sua voglia di proseguire ancora un pò per esplorare il crinale, è forte…sembra ipnotizzata… la sediamo a colpi di schiaffi e finalmente possiamo mangiare il rancio sotto un Sole che batte forte.
Siamo in pochi su questa cima, ed Esilde, prosegue in maniera monotematica/ Pegherolo la sua chiacchiera, e visto che io e Mauro non la caghiamo di striscio, la “nostra” ha la felice idea di smarronare i presenti con le sue manie… nooooo cazzo! Mii che asciugona…
Alla fine, ad ascoltarla sono rimasti in due: Giuseppe e Vittorio del gruppo Cai di Lecco… Per me e Mauro è una fortuna, anche se abbiamo scaricato ignobilmente tutto il “peso”, sui due ignari escursionisti… Staccata la sanguisuga dalla pelle dei “nostri amici Cai”, ci incamminiamo sulla via del ritorno, Isi e Mauro si attardano un’attimo e sbagliano strada, li aspetto per un po’ e subito dopo sento la loro voce: Dome, abbiamo sbagliato sentiero! Ok, risalgo e vi vengo incontro? In quel momento arrivano in “soccorso” Giuseppe e Vittorio, parlottano un po’ e loro quattro proseguono per un altro sentiero, io solo soletto, cerco di dare più “pepe” alla giornata affrontando un canalone che ripidamente mi porterà sino quasi all’Alpe Terzera… l’appuntamento per tutti è il parcheggio del Rifugio M. delle Nevi ove loro arriveranno con 45 minuti di ritardo. To be continued…
Salutati i “lecchesi”, con la macchina ci portiamo sino all’abitato di Mezzoldo, sostiamo al bar per berci la classica “Coca”e poco dopo facciamo conoscenza con un membro del direttivo Cai/Alta Valle, gli offriamo un bicchiere di vino, e lui in cambio ci dona un paio di opuscoli dove troviamo descritti i sentieri locali… La nostra ladie, si rivolge all’amico del Cai e gli chiede: ma il Pegherolo??? Nooooo… A questo punto mi sono calato i pantaloni stile Tomàs Miliàn, e dopo aver recuperato velocemente un ramo di Pungitopo, ho cominciato a frustarmi gli “zebedei” dolcemente adagiati sul tavolo di legno. That’s all folks!
Nota: giro davvero interessante in questa zona delle Orobie, la segnaletica non è proprio tra le più belle che ho trovato, ma una volta sbucati all’Alpe di Terzera, si cammina per prati e non è difficile rimanere sul 115. Alla deviazione per il M. Cavallo, si prosegue a Dx per ripida salita, su traccia di sentiero e bollatura quasi nulla. Una volta sbucati sul dosso è impossibile sbagliare, almeno che, le nuvole non ti avvolgano in una spessa coltre. Ciao Mauro C. e Esilde… ci si vede alla prossima, ma guai se si parla di Pegherolo!
A la Prochaine! Domenico e Olmo

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