Monte Cavallo


Publiziert von cai56 , 28. September 2021 um 06:35. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:24 September 2021
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:45
Aufstieg: 1086 m
Abstieg: 1082 m
Strecke:Parzialmente circolare 9,87 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Bergamo si sale in Val Brembana oltrepassando Zogno, San Pellegrino, San Giovanni Bianco, Piazza Brembana e Mezzoldo, fino a raggiungere il primo tornante della salita verso il Passo San Marco. Parcheggio pubblico all'interno della curva.

Piccola trasferta nelle Orobie bergamasche per conoscere di persona il Monte Cavallo, sempre osservato come orizzonte meridionale dalle cime della Val Tartano, assieme al suo confinante Monte Pegherolo. [Salita, quest'ultima, cui la recentissima riattrezzatura ha restituito ragionevole fattibilità.] L'estensione dei parcheggi e lo stato dei sentieri testimoniano una vasta frequentazione, che, fortunatamente, la stagione e l'infrasettimanalità ci hanno risparmiato: è chiaramente una zona bellissima, a cui le candide rocce calcaree delle sommità danno una luce particolare che noi del versante granitico non siamo soliti poter apprezzare.


Dal parcheggio si imbocca per un attimo la strada di accesso al Rifugio Madonna della Nevi, per poi attraversare subito due ponti sul Brembo di Mezzoldo e sul torrente della Val Terzera; entrando nel fittissimo bosco di abeti si trovano le indicazioni per il Passo di San Simone seguendo il sentiero 115. La salita è piuttosto ripida lungo una traccia sassosa e gradinata dalle robuste radici degli alberi, e, dopo aver accostato belle cascate incassate in una forra, si raggiunge la pista sterrata - nuovissimo il fondo cementato - per la Val Terzera; in parte seguendola ed in parte usufruendo di scorciatoie, si sale, fra radure e boschetti umidi, fino alla spianata dell'Alpe Terzera. Qui i segnali indirizzano fra i pascoli, ma lo stato paludoso del terreno consiglia di seguire ancora per breve tratto la carrozzabile fino a ritrovare i bolli che salgono in un largo corridoio aperto nella foresta e percorso da una moltiplicazione delle tracce di passaggio. Si continua traversando in costa un dosso di pascoli che al suo culmine ospita la panoramicissima Baita Dossello; percorrendo ormai il fondo della valle, oltrepassati a sinistra i resti di un laghetto e a destra il bivio Q1940 con la via normale per il Monte Cavallo (nostra successiva via di discesa), si sale gradualmente all'ampia apertura del Passo San Simone, dove si presentano le prime rocce calcaree ed una seggiovia con relativa pista da sci. Bisogna ammettere però che qui, rispetto ad altre aree sciistiche, gli sbancamenti sono stati contenuti e solo il laghetto-serbatoio per l'innevamento artificiale appare un po' geometrico per potersi dire ben integrato nel paesaggio. Tralasciato a sinistra il sentiero che scende a San Simone, si imbocca sulla destra una bella traccia che si dirige ad addentrarsi nel vallone dominato dalla cresta settentrionale del Monte Cavallo: le prime rocce sono le famose Canne d'Organo, altissime lame calcaree quasi verticali che si elevano a dominare il passo. Il sentierino, sempre ghiaioso e talora instabile, si addentra a raggiungere il canalino finale - più solido e meno ripido - che sbuca allo stretto passaggio della Corna d'Erba. Ci si trova ora sulla stretta cresta di passaggio fra Monte Pegherolo, Pizzo Cavallino e Monte Cavallo: si volge quindi a destra trovando subito un facile saltino roccioso (unico punto dove si debbano appoggiare le mani) che precede una spettacolare salita fino in vetta: sulla destra il versante è inciso da profondi canaloni rocciosi, mentre a sinistra sprofondano ripidissimi prati impraticabili. Si arriva sulla vetta e ci si trova su di un piazzale pianeggiante con croce metallica (visibile fin dalla partenza) e piccolo tabernacolo: il panorama è tale da non poter evitare la corsa al riconoscimento delle cime ed il consueto sfoggio di scienza che ne deriva. Discesa lungo la cresta opposta, molto più ampia e meno ripida, attraversata da molteplici sentieri (una cosa da dissesto idrogeologico...) che convergono in una dorsale a pascolo pianeggiante fino a trovare sulla destra la deviazione che rientra in Val Terzera; il sentiero attraversa dapprima una fitta boscaglia di salici e ontani per poi affrontare una zona franosa, dove la traccia in modo evidente viene spostata gradualmente a monte dalla necessità di passaggio. In questa zona si può notare la convivenza dei due tipi di rododendro (R. ferrugineum e R. hirsutum. Non sembra di aver notato la forma ibrida R. x intermedium). In pochi passi si ritrova il bivio Q1940, da cui si riprende la via di salita.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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