Valter 2 - Ferrata A. Viali
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Domenica, siamo d'accordo per andare al rifugio Bertagnoli, ci aspetta la ferrata A. Viali, ed eventualmente la salita al monte Gramolon, una cima del gruppo del Carega.
Arriviamo verso le 9, parcheggiamo e dopo esserci organizzati con zaini e scarponi ai piedi ci dirigiamo verso l'attacco della ferrata.
Davanti a noi un gruppo di ragazzi ognuno con un istruttore, stanno salendo le prime staffe, noi ci imbraghiamo e dopo iniziamo anche noi a salire sulle prime roccette fino a raggiungere le staffe che danno inizio alla parte più "impegnativa", diciamo così.
Le staffe si presentano subito con una esposizione negativa che costringono a faticosi traini di braccia, il percorso si snoda all'interno di una gola, la parete si presenta dopo le staffe, con placche verticali che ci costringono a continui traini di braccia.
Si succedono così, tratti con staffe anche disposte in diagonale a tratti di sole fune metallica che ci portano sempre più in quota.
Al termine siamo su una ampia cengia, da cui si diparte un sentiero che và verso l'ultima parete che saliremo attraverso una scala di 61 gradini.
Una comoda panchina ci permette di riposarci, mangiare qualche cosa e fare qualche ripresa, poi ci dirigiamo verso la scala, prima parte ancora in esposizione negativa, poi la parete si adagia e ci permette di arrivare al sentiero Milani, sopra di noi l'ultima parete verso il Gramolin con relativa ferrata Ferrari; optiamo per il rientro, sono le 13, la nebbia e le nuvole ci contornano e la Viali ci ha impegnato fisicamente.
Prendiamo così il sentiero Milani e scendiamo, dopo circa un'ora al rifugio.
Bella salita, faticosa ed impegnativa, su Vieferrate.it le valutazioni sono sottostimate, secondo noi qualche pelino in più non guasta.
Arriviamo verso le 9, parcheggiamo e dopo esserci organizzati con zaini e scarponi ai piedi ci dirigiamo verso l'attacco della ferrata.
Davanti a noi un gruppo di ragazzi ognuno con un istruttore, stanno salendo le prime staffe, noi ci imbraghiamo e dopo iniziamo anche noi a salire sulle prime roccette fino a raggiungere le staffe che danno inizio alla parte più "impegnativa", diciamo così.
Le staffe si presentano subito con una esposizione negativa che costringono a faticosi traini di braccia, il percorso si snoda all'interno di una gola, la parete si presenta dopo le staffe, con placche verticali che ci costringono a continui traini di braccia.
Si succedono così, tratti con staffe anche disposte in diagonale a tratti di sole fune metallica che ci portano sempre più in quota.
Al termine siamo su una ampia cengia, da cui si diparte un sentiero che và verso l'ultima parete che saliremo attraverso una scala di 61 gradini.
Una comoda panchina ci permette di riposarci, mangiare qualche cosa e fare qualche ripresa, poi ci dirigiamo verso la scala, prima parte ancora in esposizione negativa, poi la parete si adagia e ci permette di arrivare al sentiero Milani, sopra di noi l'ultima parete verso il Gramolin con relativa ferrata Ferrari; optiamo per il rientro, sono le 13, la nebbia e le nuvole ci contornano e la Viali ci ha impegnato fisicamente.
Prendiamo così il sentiero Milani e scendiamo, dopo circa un'ora al rifugio.
Bella salita, faticosa ed impegnativa, su Vieferrate.it le valutazioni sono sottostimate, secondo noi qualche pelino in più non guasta.
Tourengänger:
Amadeus

Communities: Hikr in italiano
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