Anello nelle Dolomiti Friulane


Publiziert von Alberto C. , 24. September 2014 um 23:08.

Region: Welt » Italien » Friaul-Julisch Venetien
Tour Datum: 2 September 2014
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6 Tage
Aufstieg: 5945 m
Abstieg: 5945 m
Strecke:Dal Rifugio Giaf (1400) al Rifugio Flaiban-Pacherini (1567) attraverso le forcelle Urtisiel, di Val Brica, dell'Inferno ed il Passo del Mus. Dal Rifugio Flaiban-Pacherini al Rifugio Pordenone (1249) attraverso il Passo di Suola, la Forcella Pramaggiore e la Valle dell'Inferno. Dal Rifugio Pordenone al Rifugio Padova (1287) attraverso la Forcella Montanaia. Dal Rifugio Padova alla Forcella Spé ed al Rifugio Tita Barba, con ritorno al Rifugio Padova. Dal Rifugio Padova al Chiandares attraverso Forcella Scodavacca (o Giaf) ed il Rifugio Giaf percorrendo un tratto dell'Anello di Bianchi.
Kartennummer:Tabacco 1:25000: 02 e 016

Una piacevole scoperta!
Un gruppo montuoso poco conosciuto ma che non ha nulla da invidiarealle vicine e più blasonate (e affollate)  Dolomiti di Cortina e dintorni. Un ambiente selvaggio, quasi fiabesco: splendidi boschi, praterie d'alta quota, forcelle, canaloni e ghiaioni interminabili sui quali lasciarsi scivolare, e guglie rocciose.  
 
1° Giorno - 02-09-2014 - da Chiandares, parcheggio a quota 1050 circa, al Rifugio Giaf (1400)

DIFFICOLTÀSia che si scelga di seguire la carrozzabile che  si "tagli" per il sentiero nel bosco, è classificabile come turistico (T o T1).
SALITA:     m 340
QUOTA MASSIMA:  m 1400, Rifugio Giaf .
QUOTA MINIMA:  m 1062, il parcheggio di Chiandares.
DISTANZA:  km 1,8
TEMPO TOTALE, comprese le soste:   0h 41'
TEMPO DI SALITA:0h 41'
NOTE SUL PERCORSO.    Dal parcheggio si prosegue lungo la strada superando il ponte sul torrente Giaf, e si prosegue sulla strada, lastricata in pietra, per alcune centinaia di metri, fino ad incontrare un evidente sentiero che si stacca sulla destra inoltrandosi nel bosco (cartello segnaletico). Lo si segue fino a giungere al Rifugio. 
METEO.   Coperto e un po' afoso.              
 

2° Giorno - 03-09-2014 - da Rifugio Giaf (1400) al Rifugio Flaiban-Pacherini (1567)

DIFFICOLTÀ.  fino al Passo del Mus è un normale percorso escursionistico (E o T2). Più difficoltosa la ripida discesa dal Passo del Mus (EE o T3). La segnaletica è sempre buona e non ci sono problemi nell'individuare il percorso.
La salita alla Cima Urtisiel est, segnalata con bolli rossi, si svolge seguendo una flebile traccia, in alcuni tratti ripida. Non presenta difficoltà alpinistiche: EE o T4.          
SALITA:     m 1400
DISCESA:  m 1200
QUOTA MASSIMA:  m 2171, Forcella dell'Inferno
QUOTA MINIMA:  m 1400, Rifugio Giaf
DISTANZA:  km 11,3
TEMPO TOTALE, comprese le soste:   7h 45'
TEMPO DI MARCIA6h 45'           
NOTE SUL PERCORSO.    Si segue il sentiero 361 fino a Valmenon (1778) transitando per Forcella Urtisiel (1990). Prima di giungere al ristoro di Valmenon, si incontra un bivio (palina segnaletica) dove si devia in direzione est sud-est - sentiero 369 - in direzione della Forcella di Val Brica. Dalla Forcella (2088) si prosegue sul sentiero 369, passando per la Forcella dell'Inferno (2175), fino al Passo del Mus (2063), posto sotto il Torrione Comici che si può salire percorrendo la ferrata Cassiopea. A questo punto si abbandona il 369 e, scendendo per un ripido ghiaione, ci si cala a piombo nell'alta valle di Suola e da qui al Rifugio Flaiban-Pacherini (sentiero 362).  
In questo modo abbiamo percorso il Truoi dai Sclops, altrimenti detto il sentiero delle genzianelle, attraversando una buona varietà di ambienti alpini: dal bosco di conifere alle praterie alpine, ai ghiaioni dolomitici.
La salita alla Cima Urtisiel est (2119) non inizia, come riportato da alcune relazioni, direttamente all'omonima forcella, ma bisogna scendere sul versante opposto (la direzione della nostra marcia) per alcune decine di metri; in corrispondenza del secondo tornante, sulla sinistra, si stacca, poco visibile la traccia che porta alla cima (fare attenzione alla macchie di vernice sui rami dei mughi).
METEO.    Coperto ma asciutto; la pioggia è arrivata nel tardo pomeriggio - non molto tempo dopo il nostro arrivo al Rifugio.
 

3° Giorno - 04-09-2014 - dal  Rifugio Flaiban-Pacherini (1567) al Rifugio Pordenone (1249).

DIFFICOLTÀ.    Normale percorso escursionistico (E o T2) fino al Passo di Suola. da qui fino alla Forcella Pramaggiore, anche a causa di alcuni smottamenti che hanno danneggiato il sentiero, le difficoltà aumentano (EE o T3/4). Poi le difficoltà decrescono via via fino a tornare E o T2 raggiunta la Valle dell'Inferno. Segnaletica non molto evidente oltre Forcella Rua Alta e fino a Forcella Pramaggiore.    
SALITA:     m 838
DISCESA:  m  1152
QUOTA MASSIMA:  m 2295, Forcella Pramaggiore.
QUOTA MINIMA:  m 1152, nei pressi della Casera Meluzzo.
DISTANZA:  km 12
TEMPO TOTALE, comprese le soste:   6h 45'
TEMPO DI MARCIA:             5h 35'
NOTE SUL PERCORSO.   Si ripercorre a ritroso il sentiero (n 362) percorso il giorno precedente fino ad incontrare il canalone che porta al Passo del Mus (cartllo segnaletico), dove si prosegue in direzione sud (sentiero 363) puntando al Passo di Suola (1994). Valicato il Passo si Raggiunge Forcella Rua Alta (2144) e successivamente la Forcella Pramaggiore (2295).
Causa alcuni smottamenti che hanno danneggiato il sentiero, dalla Forcella Rua Alta non abbiamo seguito il percorso riportato in cartografia che, sotto Forcella Pramaggiore si congiunge al sentiero 366, ma, seguendo dei vecchi segnavia, abbiamo risalito il ripido e instabile pendio erboso - non c'è sentiero - fino a portarci in prossimità di un costone roccioso, raggiungendo la cresta leggermente ad est della Forcella.  Abbiamo rinunciata alla salita alla vetta del Monte Pramaggiore, in quanto completamente avvolta dalle nubi.
La discesa nella Valle dell'Inferno, si svolge inizialmente in ambiente severo poi per un bel bosco di conifere che rapidamente, perdendo quota, si trasforma in faggeta. L'ultimo tratto, gli ultimi due chilometri prima della salita nel bosco che porta al Rifugio Pordenone, è pianeggiante e si svolge in un brullo ambiente di letto fluviale asciutto.
METEO.         Secondo le previsioni consultate prima della partenza, avrebbe dovuto essere la giornata migliore: partiamo sotto una leggera pioggia e le nubi avvolgono le cime. Al Passo di Suola la pioggia cessa, ma il cielo rimane coperto per ancora diverso tempo. Solo intorno a mezzogiorno, raggiunta la Valle dell'Inferno, si intravede qualche schiarita. Poco dopo l'arrivo al Rifugio Pordenone si rimetterà a piovere, anche intensamente.           
 

4° Giorno - 05-09-2014 - dal Rifugio Pordenone (1249)  al Rifugio Padova (1287)

DIFFICOLTÀ.  Fino al BivaccoPerugini è classificabile come un normale percorso escursionistico (E o T2); dal bivacco alla forcella la difficoltà aumenta (EE o T3). La discesa dalla Forcella Montanaia è molto ripida e su terreno instabile: richiede attenzione (EE o T4); è meglio stare verso il centro sulla ghiaia mobile e lasciarsi scivolare, piuttosto che a ridosso delle rocce dove il ghiaietto sul fondo duro molto più insidioso. Una volta raggiunta la Val d'Arade le difficoltà cessano e si ritorna su un percorso di difficoltà escursionistica.
SALITA:     m 1354
DISCESA:  m 1218
QUOTA MASSIMA:  m 2333, Forcella Montanaia.
QUOTA MINIMA:  m 1249, Rifugio Pordenone.
DISTANZA:  km 11,2
TEMPO TOTALE, comprese le soste:   6h 40'
TEMPO DI MARCIA:             5h 30'
NOTE SUL PERCORSO.    Si risale la bella e selvaggia Val di Montanaia, percorrendo il sentiero 353. Aggirato il Campanile di Val Montanaia - il grido di pietra - si raggiunge il Bivacco Perugini (m 2060): la classica struttura metallica pitturata di rosso. Dal bivacco si risale il ripido ghiaione fino a raggiungere la Forcella di Valle Montanaia (m 2333). La discesa in Val d'Arade si fa scivolando giù per un ripido e lungo ghiaione. Una volta raggiunta la valle, il percorso si svolge interamente nel bosco e, superata una breve salita, il Rifugio Padova appare quasi all'improvviso.
I dintorni del rifugio sono impreziositi da numerose sculture lignee di buona fattura. Sono il risultato di un raduno di scultori che ogni anno viene organizzato presso il rifugio; e ogni anno qualcosa resta lì.
METEO.         Si preannuncia una giornata cupa, difatti poco dopo la partenza inizia a piovigginare.  Fortunatamente la pioggia, poco convinta, ci lascia presto, ma il cielo resterà coperto fino nei pressi del rifugio Padova, quando si è visto persino un po' di sole. Temperatura abbastanza mite; vento assente.
Il rifugio è una bellissima posizione e accogliente, così decidiamo una piccola variante al programma e sosteremo lì anche la notte successiva.


5° Giorno - 06-09-2014 - da Rifugio Padova (1287) a Forcella Spé (2049), Rifugio Tita Barba (1821) e ritorno al Rifugio Padova (1287).

DIFFICOLTÀ Complessivamente si tratta di una normale escursione di montagna (E o T2); con il tratta di salita alla 5orcella Spè leggermente più impegnativo (EE  o T3).
SALITA:     m 1175
DISCESA:  m 1175
QUOTA MASSIMA:  m 2095, sopra Forcella in direzione di Cima Spé.
QUOTA MINIMA:  m 1287, al Rifugio Padova.
DISTANZA:  km 15,5
TEMPO TOTALE, comprese le soste:   8h 45'
TEMPO DI MARCIA:             7h
NOTE SUL PERCORSO.    Piacevole anello al cospetto degli Spalti di Toro che attraversa diversi ambienti.
Dal Rifugio Padova ci si dirige a sud, sud-ovest con il sentiero 352, risalendo il bosco fino al Casel de Col (1451). Da qui, sempre nel bosco, si perde quota fino al ponte sul torrente Ru de Val (1345). Si risale il corso del torrente tenendosi sulla sponda sinistra (orografica) per un bel tratto, poi il sentiero devia verso ovest fino a portarci al limite del bosco. A questo punto l'ambiente cambia e si entra nel caratteristico scenario dolomitico: ghiaie, radi larici, con una bella vista sugli incombenti Spalti di Toro. Un ultimo sforzo su ghiaie e si arriva alla Forcella Spè (2049). Si ridiscende per la traccia di salita fino ai piedi del ghiaione, dove si prende il sentiero 350 che, dopo breve, si infila nel bosco fino al Rifugio Tita Barba (1821). Dal Rifugio Tita Barba si percorre un tratto di strada che si abbandona giunti in vista della Casera Vedorcia; si attraversa la prateria di Le Palu e, rientrati nel bosco, si ritorna al bivio poco sopra il ponte sul Ru de Val, dove ci si ricongiunge con il sentiero già percorso all'andata.
METEO.   Finalmente una bella giornata.   
Novità della giornata è la "folla" incontrata lungo il sentiero: ben sei escursionisti, oltre ai numerisi clienti del Tita Barba.
 

6° Giorno - 07-09-2014 - dal Rifugio Padova a Chiandares, parcheggio a quota 1050, attraverso la Forcella Scodavacca (o Giaf) (2048).

DIFFICOLTÀ.    Percorso di difficoltà escursionistica (E o T2). Un breve salto di roccia attrezzato con una fune lungo l'Anello di Bianchi.       
SALITA:     m 835
DISCESA:  m 1040
QUOTA MASSIMA:  m 2048, alla Forcella Scodavacca (o Giaf)
QUOTA MINIMA:  m 1287, al Rifugio Padova
DISTANZA:  km 9,8
TEMPO TOTALE, comprese le soste:  5h
TEMPO DI MARCIA:   4h 30'          
NOTE SUL PERCORSO.    Sarebbe forse stato più interessante chiudere l'anello passando dalla Forcella Monfalcon di Forni, dal Bivacco Marchi-Granzotto e dalla Forcella del Cason: il cuore del gruppo dei Monfalconi; ma bisogna affrontare il lungo viaggio di rientro, quindi abbiamo optato per qualcosa di meno impegnativo, anche in termini di tempo.
 Forcella Scodavacca si raggiunge risalendo la Val Pra di Toro (sentiero 346). Scesi sul versante opposto, a quota 1720 circa, abbiamo abbandonato il comodo sentiero 346 e deviato lungo il cosiddetto Anello di Bianchi che abbiamo percorso in senso antiorario fino al Rifugio Giaf (sentieri 342 e 361). Dal Rifugio Giaf  abbiamo raggiunto il parcheggio di Chiandares percorrendo la carrozzabile.
METEO.         Una bella mattinata; poi sono giunte  le nubi e un acquazzone che ci ha sorpreso in prossimità del parcheggio.    
 
COMPAGNI d'avventura:  Andrea, Jacopo e Susanne.  

Tourengänger: Alberto C.
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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numbers hat gesagt:
Gesendet am 25. September 2014 um 11:48
COMPLIMENTI!
Gran bel Trek!!!

Ciao

Mario

Menek hat gesagt:
Gesendet am 25. September 2014 um 18:42
Bei posti a me sconosciuti...purtroppo!
Ciao


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