Resegone 3 in 1: Gamma 1, Centenario e Franco de Silvano

Domenica in compagnia degli amici del CAI di Bizzarone e del mio inseparabile socio Riccardo tenteremo la salita al Castore, nostro speriamo primo 4000 e affascinante vetta del gruppo del Rosa.

Per tenerci in forma e per provare un po' la gamba insieme a Riki decidiamo di fare una cosa un pò particolare, è un'idea che ci frulla in testa da qualche tempo e ora abbiamo l'occasione per tentarla.

Partiamo da Parè in direzione Lecco, oggi saliamo al Resegone. Il cielo non è proprio limpido ma noi ci crediamo.

Lasciamo la macchina al parcheggio alla stazione della funivia che porta ai piani d'Erna, si Erna, non ernia, come quella che ho io! Zaino in spalla e seguendo il sentiero numero uno direzione rifugio Stoppani ci incamminiamo, saliamo poi a sinistra in prossimità di un cartello che indica l'attacco della ferrata Gamma 1, il sentiero aumenta la pendenza e dopo poco raggiungiamo l'attacco. Imbrago, casco, set e cominciamo a salire. Siamo avvolti nella nebbia e perfortuna, il sole ci avrebbe dato non poco fastidio. La ferrata è piuttosto lunga e fin troppo ricca di scale, non finiscono mai! Attraversiamo il caratteristico ponte sospeso e saliamo ancora fino alla vetta del pizzo d'Erna dove finisce la ferrata. Nel frattempo la nebbia non c'è più e vediamo Lecco e il lago sotto di noi e poi cime salite e cime da salire. Ma poche chiacchiere, il tempo stringe e siamo solo all'inizio.

Scendiamo verso l'arrivo a monte della funivia e poi prendiamo il sentiero numero 5 in direzione del Passo del Fò, al rifugio Ghislandi piccola pausa e poi cominciamo a salire e ci avviciniamo alla bastionata dove si cominciano a vedere le prime staffe della ferrata del Centenario. Si riparte, questa volta non ci sono vere e proprie scale ma per tutto il suo sviluppo la ferrata è caratterizzata da un numero infinito di pioli che facilitano notevolmente l'ascesa. A metà salita siamo colpiti dalla bellezza di un torrione e vediamo anche qualche spit, chi può dirlo che prima o poi non ci scappi anche questo. La stanchezza si comincia a far sentire ma noi siamo alla fine della ferrata e da lì a poco siamo al sentiero numero 1 che conduce al rifugio Azzoni. Fuori due.

Lo percorriamo faticosamente, oltre alla stanchezza ora anche il caldo e la fame si iniziano a far sentire. Siamo di nuovo ad un bivio, sinistra per il rifugio Azzoni? No, noi pieghiamo a destra e ci dirigiamo all'attacco della ferrata Silvano de Franco. Piccola pausa prima dell'attacco e poi riiniziamo a salire. Dopo i primi passi la fatica magicamente scompare e contemporaneamente appare sul nostro volto un enorme sorriso, che goduria! In questa ferrata praticamente non ci sono appigli artificiali, la roccia è ottima e si può arrampicare dall'inizio alla fine, peccato sia l'ultima di giornata e sia molto più breve delle altre. Siamo in vetta, scendiamo al sottostante rifugio Azzoni, ci sbraghiamo, finalmente mangiamo e poi scambiamo due parole con il gestore.

Ora il buonsenso ci direbbe di tornare seguendo il sentiero 1 ma noi non lo ascoltiamo questo buonsenso e allora via di corsa verso la bocchetta di Bobbio e giù dall'omonimo canale, poi sentiero fino ai piani d'Erna e da qui al parcheggio a valle della funivia sostando prima ad un fiume per un "immersione" rigenerante.

Alla fine la 3 in 1 è portata a termine.

Ora ci manca solo la Gamma 2, che purtroppo ora è chiusa e che speriamo riaprino presto.