Resegone-Via Normale e Ferrate "Centenario" - "De Franco"
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Per me si tratta della prima salita alla punta Cermenati, e l'impatto con l'ambiente è di notevole intensità. L'imponente bastionata rocciosa e la morfologia di cresta mettono subito in evidenza caratteristiche di stampo dolomitico che connotano la zona del lecchese. Un paesaggio aspro e verticale che miscela contrasti cromatici e di territorio: il grigio delle rocce e il verde dei prati, le stratificazioni orrizzontali e i pinnacoli verticali. In cima un'imponente croce adornata di bandierine tibetane ormai consunte , simbolo di elevazione spirituale oltre i confini di vetta, a cui spesso ogni salita conduce. O, per chi preferisce, di braccia allargate al mondo sottostante e all'orizzonte di terra e cielo, semplicemente... E qui so che potrei dar adito ad un dibattito infinito ma questo è ...diritto, abuso, sopruso...le posizioni sono molteplici. Per me al mattino segnale di orientamento verso una nuova meta, con l'interrogativo di non saper bene individuare da lontano le tracce del percorso...la parete sarà aggirata o il sentiero seguirà un ripido andamento verticale? Come presumevo la via cosiddetta "normale"(sentiero n°1) percorre dapprima la montagna a mezzacosta dentro il bosco per poi iniziare a sx una salita abbastanza ripida a mezzacresta parallela alla ferrata De Franco. Rocce e roccette costringono all'uso delle mani e mettono alla prova l'agilità delle gambe...Sotto a dx si intravede il sentiero alternativo che arriva dal rifugio Monza verso l'Azzoni, al centro di un canalone. La salita in un'ambiente nuovo senza Max mi porta a individuare subito un'altra guida, all'apparenza e ai fatti paziente e con passo calmo, diretto alla vetta con l'incarico di effettuare foto ai concorrenti della Resegup. Arriviamo al rifugio Azzoni in pieno fermento organizzativo. Operosi volontari sono addetti all'allestimento di striscioni e di un tendone. Oggi la montagna è anche questo, occasione per condividere una passione sportiva e assistere alla sfida dell'uomo con i suoi limiti. Intorno c'è chi sta affrontando gli ultimi metri di una ferrata, chi si cimenta nella sua prima esperienza con caschetto e moschettoni, chi affronta in salita libera una parete da brivido e sta valutando attentamente e con lentezza i passi successivi...Io mi ritaglio un angolino tra la folla della vetta osservando il sentiero che arriva dal versante bergamasco, ampio e con dolci tornanti.. mi gusto la libertà delle mie infradito e la soddifazione per questa nuova cima che, mi dicono, non poteva mancare nel carnet del tipico escursionista lombardo.
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