Kastelhorn m.3128
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Ultimo giorno di ferie per me e ultima occasione per prendersi una piccola soddisfazione in quest'estate magra e pazza.
Mi ritrovo con Ale (
froloccone) e Cristian (
ramingo) con l'idea di qualche bella salita dalla Val Formazza: le previsioni sono ottime, specie ad ovest, ma guardacaso man mano che ci avviciniamo alla meta l'unica zona tra le nuvole è proprio quella prescelta... la maledizione continua. A Riale fa piuttosto freddino, ma almeno non c'è vento, e scende pure una lieve pioggerellina. Scartiamo l'ipotesi Blinnenhorn perchè sembra pure peggio, e ci dirigiamo con rabbia mista a incertezza verso il Rifugio Maria Luisa, dove la pioggerellina diventa nevischio, speranzosi di una (prevista) schiarita. In poco più di mezz'ora siamo al rifugio, dove sostiamo per un buon tè caldo... dopo un po' appare una mezza visione del Kastelhorn ricoperto da un lieve manto nevoso.
La "rabbia" si trasforma in determinazione e decidiamo di provarci comunque. In breve siamo al Lago Kastel, dal quale con un bel canale iniziamo a salire sulle groppe erbose sottostanti all'erto e ripidissimo Kastelhorn. Gradualmente il cielo sembra aprirsi, e il sole comincia finalmente a scaldare un po'. Dai prati passiamo a una breve ganna che ci permette poi di aggirare una prima bastionata rocciosa sulla destra: la salita "seria" si può dire cominci da qui. Leitmotive della salita è il riferimento di una sorta di canalino roccioso al centro dell'ampia cresta di rocce e sfasciumi: mentre Ale e Cristian percorrono quest'ultima, io rimango più a destra sulla cresta. La pendenza è veramente tosta e continua (sui 40° di media) in ambedue i casi, e il tutto ci costringe a un I° perpetuo, misto a un po' di sano "gattonage" (rubo il termine a Pia, per non far sentire troppo la sua mancanza...). Nonostante tutto ciò la salita è di quelle che mi "divertono", e la fatica si fa sentire soltanto in parte. Ci riuniamo quando ormai siamo quasi alla cresta sommitale, che va sempre più affilandosi senza mai essere davvero pericolosa. Purtroppo Cristian soffre un po' la quota e poco oltre i 3000 sventola bandiera bianca, dandoci appuntamento al lago Kastel: peccato perchè mancava veramente poco ed il più era ormai fatto! Restiamo in due, ma ormai la vetta è vicina, e le rocce cominciano ad essere più numerose degli sfasciumi, facilitandoci la progressione: l'omino di vetta è a portata di mano ma c'è da superare un ultimo passaggino parzialmente delicato, che per sicurezza affrontiamo a cavalcioni poichè abbastanza esposto sul lato ticinese. Superato l'ostacolo tocchiamo l'omino e la sgangherata crocetta che arredano questa bellissima ed erta cima, premiati (finalmente!) da un bel sole e una vista spaventosamente spettacolare.
Mangiucchiamo qualcosa, soffermandoci solo venti minuti per non far aspettare troppo Cristian, che lentamente se ne è ridisceso verso il Lago Kastel. E dopo una tale salita ci aspettavamo una discesa da affrontare con le pinze, data la forte pendenza, ma è bastato solo quel minimo di concentrazione per renderla invece meno difficile del previsto benchè molto lunga: ci teniamo più a destra rispetto al "canale" e alla cresta affrontati a gruppi separati, dove qualche ometto e traccia di sentiero rendono tutto relativamente più semplice. In poco più di due ore raggiungiamo Cristian sulle rive del placido Lago Kastel, dove facciamo un secondo gradito spuntino, e in un'altra oretta siamo a Riale e alla macchina.
Lo splendido Kastelhorn non è una vetta "difficile" ma va affrontato con concentrazione, determinazione e rispetto, in un ambiente comunque abbastanza ostile fatto perlopiù di sfasciumi instabili e roccia abbastanza marcia: gli ultimi 5-600 metri di dislivello si traducono praticamente in una cresta continuata di I° grado in cui solo di rado non serve l'aiuto delle mani.
froloccone
Dopo la rinuncia dello scorso anno,per errori di valutazione,stavolta la tenacia ci ha premiato;partiti con nevischio e nubi in apparenza impenetrabili,saliti su rocce e sfasciumi ricoperti da una coltre nevosa,man mano che salivamo il tempo migliorava(Le previsioni dal rifugio lo dicevano) e arrivati in cima siamo stati ripagati da un panorama INCREDIBILE!!!!! In discesa la neve, quasi del tutto sciolta, ci ha permesso di rilassarci un po di più,senza mai far mancare il dovuto rispetto. Grande montagna il Kastelhorn,offre una visione magnifica del gigante ghiacciaio del Basodino,oltre a un 360° su numerosissime cime,valli e laghi alpini.Una salita sudata ma di grandissima soddisfazione,per questo ringrazio i soci per la splendida giornata passata ancora una volta insieme.
NB: Il tempo totale comprende,oltre le normali pause,un'ora abbondante di sosta al Rifugio Maria Luisa in attesa che il tempo migliorasse.
Mi ritrovo con Ale (


La "rabbia" si trasforma in determinazione e decidiamo di provarci comunque. In breve siamo al Lago Kastel, dal quale con un bel canale iniziamo a salire sulle groppe erbose sottostanti all'erto e ripidissimo Kastelhorn. Gradualmente il cielo sembra aprirsi, e il sole comincia finalmente a scaldare un po'. Dai prati passiamo a una breve ganna che ci permette poi di aggirare una prima bastionata rocciosa sulla destra: la salita "seria" si può dire cominci da qui. Leitmotive della salita è il riferimento di una sorta di canalino roccioso al centro dell'ampia cresta di rocce e sfasciumi: mentre Ale e Cristian percorrono quest'ultima, io rimango più a destra sulla cresta. La pendenza è veramente tosta e continua (sui 40° di media) in ambedue i casi, e il tutto ci costringe a un I° perpetuo, misto a un po' di sano "gattonage" (rubo il termine a Pia, per non far sentire troppo la sua mancanza...). Nonostante tutto ciò la salita è di quelle che mi "divertono", e la fatica si fa sentire soltanto in parte. Ci riuniamo quando ormai siamo quasi alla cresta sommitale, che va sempre più affilandosi senza mai essere davvero pericolosa. Purtroppo Cristian soffre un po' la quota e poco oltre i 3000 sventola bandiera bianca, dandoci appuntamento al lago Kastel: peccato perchè mancava veramente poco ed il più era ormai fatto! Restiamo in due, ma ormai la vetta è vicina, e le rocce cominciano ad essere più numerose degli sfasciumi, facilitandoci la progressione: l'omino di vetta è a portata di mano ma c'è da superare un ultimo passaggino parzialmente delicato, che per sicurezza affrontiamo a cavalcioni poichè abbastanza esposto sul lato ticinese. Superato l'ostacolo tocchiamo l'omino e la sgangherata crocetta che arredano questa bellissima ed erta cima, premiati (finalmente!) da un bel sole e una vista spaventosamente spettacolare.
Mangiucchiamo qualcosa, soffermandoci solo venti minuti per non far aspettare troppo Cristian, che lentamente se ne è ridisceso verso il Lago Kastel. E dopo una tale salita ci aspettavamo una discesa da affrontare con le pinze, data la forte pendenza, ma è bastato solo quel minimo di concentrazione per renderla invece meno difficile del previsto benchè molto lunga: ci teniamo più a destra rispetto al "canale" e alla cresta affrontati a gruppi separati, dove qualche ometto e traccia di sentiero rendono tutto relativamente più semplice. In poco più di due ore raggiungiamo Cristian sulle rive del placido Lago Kastel, dove facciamo un secondo gradito spuntino, e in un'altra oretta siamo a Riale e alla macchina.
Lo splendido Kastelhorn non è una vetta "difficile" ma va affrontato con concentrazione, determinazione e rispetto, in un ambiente comunque abbastanza ostile fatto perlopiù di sfasciumi instabili e roccia abbastanza marcia: gli ultimi 5-600 metri di dislivello si traducono praticamente in una cresta continuata di I° grado in cui solo di rado non serve l'aiuto delle mani.

Dopo la rinuncia dello scorso anno,per errori di valutazione,stavolta la tenacia ci ha premiato;partiti con nevischio e nubi in apparenza impenetrabili,saliti su rocce e sfasciumi ricoperti da una coltre nevosa,man mano che salivamo il tempo migliorava(Le previsioni dal rifugio lo dicevano) e arrivati in cima siamo stati ripagati da un panorama INCREDIBILE!!!!! In discesa la neve, quasi del tutto sciolta, ci ha permesso di rilassarci un po di più,senza mai far mancare il dovuto rispetto. Grande montagna il Kastelhorn,offre una visione magnifica del gigante ghiacciaio del Basodino,oltre a un 360° su numerosissime cime,valli e laghi alpini.Una salita sudata ma di grandissima soddisfazione,per questo ringrazio i soci per la splendida giornata passata ancora una volta insieme.
NB: Il tempo totale comprende,oltre le normali pause,un'ora abbondante di sosta al Rifugio Maria Luisa in attesa che il tempo migliorasse.
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