4 agosto 2014: traversata Sud/Nord del monte Legnone con variante


Publiziert von Alberto , 12. August 2014 um 09:44.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 4 August 2014
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 11:30
Aufstieg: 1694 m
Abstieg: 2287 m
Strecke:Pagnona m.811 (partenza ore 9,00) - Subiale m.1073 (arrivo ore 9,20 fontana) - Bedoleda m.1236 (arrivo ore 9,41 fontana) - seguo il sentiero veloce che prende a destra - La Casniella m.1524 (arrivo ore 10,22) - rifugio Griera m.1734 (arrivo ore 10,51 e 5,040 km. in 112 minuti effettivi,poco sopra possibilità di prendere acqua dal acquedotto che alimenta il rifugio) - quota 2300 Lo Sperone (arrivo ore 13,07 e 10,850 km. in 236 minuti effettivi) prima sosta di 20 minuti - Località gallerie m.2395 (bivio per la salita al Legnone arrivo ore 13,58 e 12,210 km. in 263 minuti effettivi) - forcella Alt del Legnone m.2340 - bivio per Capel e bivacco “barek dei manzoo” di proprietà di Regione Lombardia gestito da ERSAF di Morbegno m.2160 (arrivo ore 14,50) - bivio quota 1860 (ore 15,40 e dopo 17,450 km.) - passo di Colombano m.1970 (arrivo ore 16,18 e 19,02 km. in 385 minuti effettivi e un disl.+ 1638 e -532 dove sosto 20 minuti) - Baita del Lago m.1698 (arrivo ore 17,15 e 21,530 km. in 426 minuti effettivi) - Rifugio Scoggione m.1575/1600 (cai Colico: chiuso ma possibilità ritiro chiavi) - Bancol m.1507 (incrocio con il sentiero ripido n° 3 del Bergamin) - Pian di Formica m.1216/Scoggione Basso - Alpe Prato m.956 - quota bivio 931 circa - sentiero B1 - Monti Rusico m.743 (arrivo al parcheggio ore 19,08 e 27,300 km. in 523 minuti effettivi) - Sant' Elena di Fontanedo m.603 - Acqua la Freva m.456 (arrivo ore 19,42 e 29,560 km. in 555 minuti effettivi: possibilità di parcheggio) - Villatico - Colico m.218 (arrivo ore 20,25 e 32,300 km. in 594 minuti effettivi per un totale di dislivello di + 1694 e -2287
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - Lecco - uscita Piona - dirigersi verso Colico e parcheggiare dopo la stazione (parcheggio libero)
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio Griera - rifugio Scoggione (previo ritiro chiavi) - Baita del Lago (sempre aperta)
Kartennummer:Comunità Montana della Valsassina - Valvarrone - Val D' Esino e Rivera / kompass Lago di Como - Lago di Lugano / Parco Orobie Valtellinesi / cns n° 287 Menaggio

Meditavo di ripetere questa escursione in occasione del mio 50° compleanno,inoltre per mettere in pratica ciò che non avevamo compiuto io e Mauro nel 2012,(c'è chi non considerava una "vera" traversata a causa della sosta he he he) non perché era impossibile ma per l'invito dell'amico Stefano (Busto) che aveva piacere di averci in compagnia alla Baita del Lago. Qualcuno leggendo questa relazione,forse gli verrà in mente che i miei calcoli su tempistiche e km. erano ben giustificati: c'è chi è bravo a parole poi,quando deve dimostrare con i fatti quello che dice,non ne è all'altezza perché è nel suo DNA,dimostrando che tra il dire e il fare non sempre vi è il mare,ma la buona volontà e l'intelligenza da parte nostra (si è visto e letto spesso,tra l'altro un detto comprova: il lupo perde il pelo ma non il vizio).

 

Per le 7,00 sono a Colico dove prendo il treno delle 7,16,alle ore 8,00 parte il bus dalla stazione di Bellano e alle ore 9,00 mi metto in cammino: la giornata è bella e fresca e sono convinto che mi troverò qualche sorpresa,magari mi costringerà a rinunciare,ma sono pronto anche a questo: ovviamente la traversata non comprende la salita alla cima,non rientra nel programma,quello che ho intenzione di attuare è verificare un altro percorso e se possibile in un giorno solo,cosa che risulta impossibile a coloro che devono essere a casa per cena (fatta con i mezzi pubblici non è da pensarci,ma se qualcuno pensa di usare 2 auto....rifletta bene,ma molto bene!).

Arrivo a Subiale e cerco la nuova strada che dovrebbe giungere sin qui ma non vedo nessuna traccia di auto,proseguo sempre sulla mulattiera e giungo a Bedoleda,poi a La Casniella dove ammiro il bellissimo panorama: poco oltre vi sono due tracciati che conducono al rifugio,la via diretta (micidiale) e quella tramite il raggiungimento della militare.

Scelgo la diretta e sbuco sulla dorsale dove vi è il monumento dedicato agli alpini dal quale ben si vede la cresta del Legnone: comincio a riflettere e il voler tagliare la lunga strada risalendo la cresta,mi scompare dalla mente dopo aver fatto la direttissima per il Griera che raggiungo alle ore 10,51.

 

La giornata è stupenda,questo sarebbe stato l'orario da essere già in vetta ammirando un panorama stupendo data la giornata tersa anche se qualche nuvoletta spuntava a ridosso delle cime: calcolo che nell'eventualità dovessi decidere per una deviazione verso la cima del Legnone,tra andare e tornare dall'inizio del tracciato che si stacca dalla strada,mi occorrerebbero almeno 1 ora e 30 minuti e quindi arriverei verso le 14,30....sicuramente la visuale sarà compromessa da nuvole più dense,oltre al fatto che arriverei all'auto alle ore 22,00 (ciò se non comporta problemi di sorta durante il tragitto che già non è poco).

Arrivo all'acquedotto che serve il rifugio e noto la grande quantità di acqua che esce,mai vista così tanta,la montagna ne era strapiena: a pensarci bene potrebbero costruire un altro acquedotto distante una 20 na di metri in modo tale che in caso di scarse piogge abbiano sufficiente riserva.

 

La strada prosegue inerbata,poco oltre una frana ha seppellito la militare e prima di giungere alla quota 2300 in altri 2 tratti la strada è franata a valle,un disastro!

Raggiunta la quota 2300 alle ore 13,07 decido di sostare un poco e nel mentre arrivano due escursionisti non più giovani che son saliti dai Roccoli e volevano fare un giro ad anello,ma non conoscevano ancora il rifugio Griera.

Riprendo il cammino alle ore 13,30 e in 30 minuti sono alle gallerie di guerra da dove parte il sentiero che conduce in vetta: vista la meteo che non era più così invitante da farmi salire in cima,oltre alle ore che mi aspettavano per la lunga discesa,non ero informa e il problema non era da sottovalutare perché in certi casi anche 200 metri in salita possono fare la differenza. E' vero che ora è quasi tutta discesa,ma so perfettamente che in un modo o nell'altro mi attende una salita,tranne se dovessi decidere di scendere a Delebio,peccato che i treni si fermano di rado in quella stazione.

Nella speranza che da questo lato non vi siano frane che abbiano spazzato via il tracciato (ben segnalato dal Cai),intraprendo il primo tratto di discesa e vado a curiosare il nuovo bivacco “barek dei manzoo” m.2160 di proprietà di Regione Lombardia gestito da ERSAF di Morbegno dove rinvengo un cadavere di pecora.

 

Riprendo il cammino e vedo il lontano passo di Colombano che decido di oltrepassare rispetto la traversata del settembre 2012: arrivato a quota 1860 supero il bivio per il rifugio alpe Legnone e vedo i due nevai che ricoprono la militare. Il primo lo supero senza problemi ma il secondo presenta una superficie delicata e se sfondo non sono sicuro se appoggi sulla mulattiera o se finisco nel solco della frana in cui scorre l'acqua,quindi per sicurezza decido di scendere un po per poi risalire,nel mentre alcune capre mi vengono dietro.

Raggiunta l'altra estremità sento un tonfo: una capra che voleva seguirmi attraversando il nevaio,con il suo peso ne ha staccato un bel pezzo e tutte loro rinunciarono a seguirmi.

Riprendo a salire sostando a fare il pieno di acqua fresca alla fonte poco avanti,poi arrivo al passo Colombano alle ore 16,18 dove sosto un poco: ora da qui è tutta discesa....una lunga discesa!

Mi rimetto in cammino e giungo alla Baita del Lago alle ore 17,15 dove scambio qualche parola con i ragazzi che stavano tagliando legna per il prossimo inverno e da quel che ho visto il rifugio è completamente occupato,quindi proseguo e scendo al rifugio Scoggione dove anche qui altri ragazzi si danno da fare per tagliare legna: sicuramente se avessi voluto dormire,il posto c'era ma volevo portare a termine la mia piccola impresa.

 

Giunto a Rusico seguo la strada fino a Colico dove vi arrivo alle ore 20,25 dopo 32,300 km. e quasi 10 ore di marcia effettive.

Questa volta la traversata è stata completata in un solo giorno (come avremmo potuto benissimo fare nel settembre del 2012): del resto il Bradipo delle Alpi quando dice una cosa,la mette in pratica perché i fatti contano molto di più delle parole.

 

 

Ciao a tutti e alla prossima!


Tourengänger: Alberto


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Kommentare (1)


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gonzo hat gesagt:
Gesendet am 13. August 2014 um 00:03
very good


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