8 settembre 2012: traversata SUD/NORD del Monte Legnone....finalmente....FANTASTICO!
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dedicata alla memoria dell'amico Nino
1° tentativo il 9 agosto 2012: Giunto a Lecco ecco il pannello elettronico che dice: uscita obbligatoria Bellano.....può voler dire tutto ma mai si pensa a qualcosa che ti blocchi completamente.....Così all'imbocco della galleria dove si deve uscire per Bellano,eccomi fermo con tutti gli altri,all'interno di essa senza vedere la biforcazione.....qui si mette male.....chiamo il 112,unico numero che riesco a fare e fortuna vuole trovo una persona che mi da spiegazioni plausibili.
Di notte si è ribaltato un mezzo di trasporto eccezionale il quale perde parte del carico,inoltre per raggiungere la vecchia provinciale del lungo lago,bisogna superare la ferrovia con tanto di passaggio a livello e poi l'incrocio: smaltire questo enorme movimento di auto è difficile e ci vuole tempo.
Bene,io ci ho passato ben 1 ora e 30 minuti all'interno della galleria,ho perso il treno e il bus,quindi decido di far ritorno a casa appena riesco ad averne la possibilità,ma prima ritelefono al 112 e suggerisco che è il caso di bloccare la nuova statale 36 da Lecco così in caso che qualcuno sta male,non si trovi imbottigliato in galleria....l'operatore non sa cosa dire oltre al fatto che non è di sua competenza,comunque farà sapere ai diretti interessati.
Percorrendo la strada verso Lecco vedo che la coda aumenta,la gente scende dall'auto,cerca di capire.....poi proseguendo giungo all'imbocco delle due gallerie dove una pattuglia della polizia,bloccava l'entrata in quella a due corsie: molto probabilmente hanno capito che l'intelligenza sta a non creare ulteriori problemi seri ad altri utenti. Giunto a casa seguo il regionale che ne da notizia: 6 ore da Milano a Sondrio e un interminabile serpentone di auto,una follia!!!!!
a piedi: Taceno m.507 - Portone m.574 - Pegnino m.610 - Bonzeno m.297 - Orrido di Bellano - Bellano m.202
in auto: Milano - S.S. 36 - Lecco - uscita Colico - parcheggio a Colico - in treno fino a Bellano - in bus fino a Pagnona
2° tentativo il 16 agosto 2012: Il regionale da soleggiato senza pioggia.....gli altri canali danno qualche possibile temporale su Alpi e Prealpi orientali.....AINEVA la stessa cosa.....mi fido del regionale e parto. Giunto a Colico prendo il treno per Bellano e poi il bus per Premana dove vi giungo in perfetto orario. Il cartello in piazzetta da ben 5 ore....comincio a camminare,poi vediamo....salgo e sento delle tuonatine.....guardo il cielo e ha il colore grigio cupo,in particolare sopra al Legnone,procedo e sento ancore delle tuonatine,lontane ma al mio udito non parevano così flebili....insisto e ne sento un'altra.....BASTA!!!!!
Guardo verso il cielo e sta peggiorando sempre più,perché rischiare?....mettere in pericolo la propria vita e quella dei soccorritori,nel caso che servissero?....e che figura da scemo farei a insistere nel volere per forza salire in vetta?.....NO! Non sono di quella pasta,di persone dal comportamento INSENSATO ne abbondano a sufficienza per monti e non voglio far parte di quella categoria: vedo,sento il pericolo,.....perché devo ignorarlo? Le regole basilari sono chiare: fare dietro front,dato che ero vicino all'auto era la cosa più intelligente da fare e quindi scendo al paese dove nel frattempo vedo salire delle persone che hanno la baita a Subiale,due giovani madri con tanto di pargoletto,forse di 3 mesi e altre persone più anziane con cui scambio qualche parola e gli dico che sono dubbioso che arrivino alla loro baita evitando il temporale.....dopo 10 minuti che sono al paese ecco che si scatena il diluvio,anche se erano attrezzati di ombrelli,non so quanto siano serviti.
Vedere tutta quell'acqua cadere in quella maniera,ti fa riflettere e capisci che hai fatto bene a rinunciare,la montagna è sempre là,ti attende sempre,ma se possibile,con il bel tempo!
Intanto arriva l'altro bus,chiedo all'autista quando arriverà quello che mi porterà a Bellano:.....alle 13,30.....caspita!!!!.....oppure scendi con questo a Taceno e prendi quello che ti porta a Lecco,poi prendi il treno.....a che ora c'è il bus?......alle 12,30. Alle 11,00 sono a Taceno,valuto la situazione mentre sta smettendo di piovere e decido di fare 4 passi,leggendo il cartello per Bellano,riporta 10 km......però,non sono noccioline.....ma si,parto per questa avventura e cerco di evitare di percorrere la provinciale,ma purtroppo per evitare percorsi sbarrati come se fossero di proprietà privata,percorro la strada provinciale,poi ecco la possibilità di abbandonarla.
Con la cartina che fortunatamente avevo con me,riesco a capire dove devo andare: purtroppo manca la segnaletica in molti incroci,dove c'è,pecca nella mancanza di una terza, che è segnalata dalla vernice B/R. Districarsi in certe situazioni dove vi sono bivi con stradine antiche non segnalate nemmeno sulla carta,diventa difficile,specialmente se non trovi qualcuno della zona che ti da indicazioni giuste. In due casi,per conferma ho chiesto a delle persone che ho trovato in loco,ma nei casi in cui non avevo questa possibilità,ho usato la mia esperienza di orientamento e modestamente sono riuscito a non sbagliare e ritornare a Bellano. Nel frattempo la giornata è decisamente migliorata,spero che la prossima volta mi vada meglio!
3° tentativo: riuscito,finalmente!!!!!!!!
Dopo altre 2 rinunce,causa la forte voglia da parte degli amici,di aver appresso il Bradipo,ecco che si presenta l'occasione per la 5 ta volta: che sia la volta buona?
Decido di fare questa traversata,infatti quando martedì,Gabriele mi accenna di alcune proposte ancora vacanti,gli dico qual'è la mia idea.....e comincia con la sua tirtitera: ma nooo,vieni con noi che ci divertiamo....gli dico che farò sapere! Poi mando un sms a Mauro "il Selvaggio delle Alpi" che vuole ulteriori informazioni ben precise che gli invio e gli faccio sapere che ci sentiremo venerdì. Poi mercoledì vedo la proposta nella mail da "sadomasochismo" puro,che l'Elefante delle Alpi (Max) propone con vari dettagli ma senza includere la vasellina per evitare dolori intensi alla parte bassa.....posteriore: conoscendolo,tira in ballo cose che manco sa in che diavolo di incasinamento potrebbe finire....lui,il Bradipo magari al se incazza per la scomodità del tracciato ma a parte quello,visto che l'orario di rientro è d'obbligo per qualcuno,ha ulteriormente cancellato la probabilità che la mia persona sia presente!
Poi Max mi chiama,spiega il tutto ma non mi dichiaro favorevole ad una mia presenza (quindi giocano la carta di un terzo amico) e venerdì,prima di mezzogiorno,rispondo al telefono....Ivan????!!!!! Mi dice di non mancare,di non preoccuparmi....cedo e gli dico sì,ci sarò (ovviamente alle mie regole,ma loro non lo sapevano ancora,al momento opportuno avrei detto cosa o cosa non avrei fatto....).
Poi mi viene in mente che dovevo chiamare Mauro: quando gli chiedo se sarebbe disposto a fare la traversata.....mi dice sì.....cominciavo a dispiacermi per dovergli dire che non si sarebbe fatta,spiegandogli il motivo: Mauro mi dice di non preoccuparmi,sarà per un'altra volta.....Recandomi al lavoro,durante il tragitto non facevo altro che pensare al più grave errore che stavo per commettere,ma forse non tutto è perduto. Chiamo Mauro,gli dico se è ancora disponibile per la traversata e visto che lo è gli dico che la facciamo e insisto,lasciandoci con il risentirci alla sera appena rientro dal lavoro,cosa che faccio: si riconferma il nostro ritrovo per la traversata!
Mando un sms a Max avvisandolo che non ci sarò: Ho sempre ribadito e scritto che la vera amicizia sta nella lealtà e sincerità reciproca tra amici,ovviamente dimostrata in campo e dato che a Mauro ho fatto tale proposta,era giusto e doveroso da parte mia portare a termine questo piacevolissimo "vincolo" di grande amicizia. Ci sono fin troppe persone che si fan passare per amici per opportunismo e convenienza (alcuni tirano anche bidonate) ....ma questa è amicizia?.....comunque,il riscontro poi lo si vede molto bene....ti si forma il vuoto in torno......!
Così ci ritroviamo a Bione alle 6,15 alle 7,15 prendiamo il treno per Bellano dove perveniamo alle 7,30: abbiamo tutto il tempo per andare al panificio per prendere le pizze appena sfornate.....ma ci dicono che è troppo presto....ma se l'altra volta erano pronte!!!!!.....probabilmente ad agosto con il turismo è tutto un'altra cosa! Comunque avevamo del nostro,meglio essere sempre previdenti!
Alle 8 partiamo con il bus che alle 8,55 giunge a Pagnona dove alle 9,00 incominciamo ad incamminarci notando che la giornata pare sia buona e pure la temperatura.
Percorriamo l'erto sentiero che supera Subiale (fontana) poi giungiamo a Bedoledo (fontana) e prendiamo il sentiero di destra,raggiungiamo Casniella dove poco avanti vi è un bivio: a destra la direttissima per il Ghiera,mentre a sinistra,quello che noi seguiamo,porta sulla strada militare dove al tornante vi è la fontana che raggiungiamo alle 10,32 (fin qui sono + 730 m. di disl.). Proseguiamo e perveniamo all'Alpe Campo (fontana) alle ore 10,55 e giunti sotto il rifugio,decido di tagliare su diritto e in breve lo raggiungiamo alle 11,08: qui noto la nuova staccionata che protegge la zona del rifugio dall'invasione degli animali al pascolo che lascerebbero "ricordi" poco graditi,del loro passaggio. Notiamo due bike (ecco un posticino dove Max potrebbe recarsi con la sua),scambiamo qualche parola con una ragazza,l'aiutante della Serena (che è sempre ai fornelli) e gli dico del nostro programma: i complimenti e gli auguri non mancano....speriamo anche le energie!
Riprendiamo il cammino alla Bradipo con passo lento ma costante,che stanca.....perché lento,ma rende......mmmmm,forse oggi un po meno del solito. (Poco sopra il rifugio,oltre il serbatoio d'acqua che lo rifornisce,possibilità di fare rifornimento se è troppo pieno come nel nostro caso: per chi non ama la "noiosa" strada,può seguire il crestone che sbuca sul tornante dove vi è lo sperone a quota 2300 che fa accedere alla valle del Legnone e se si vuole evitare il traverso che conduce alla Bocchetta Alta,da qui proseguire sempre sulla cresta pervenendo alla vetta: lo descrivo per chi magari non ha cartina,e gps con caricato tale tracciato,che comunque chi pratica alpinismo o escursionismo fuori dai "normali" sentieri,dovrebbe riconoscere tale fattibilità!). Alle 13,04 siamo allo "sperone" quota 2300 (fin qui sono + 1423 m. di disl.) dal quale si lascia la visuale sulla valle Vanigia,passando a vedere quella sulla valle del Legnone: alle 13,32 siamo a quota 2395 ( fin qui sono + 1530 m, di disl.) dove vi è il bivio per salire alla vetta e dal quale in breve si perviene ai due ricoveri (in caso di bisogno vanno benissimo) e poco avanti la mulattiera piega decisamente a sinistra mostrandoci la Valtellina e la Valchiavenna.
La salita alla vetta non era in programma,anche perché era previsto il ritorno all'auto per le 20,00....
Si scende dolcemente ammirando con stupore i numerosi tornanti che con brevi traversi tagliano questa parte di pendio verticale,pervenendo alle 13,50 alla Forcella Alta del Legnone m.2340 dove sosteremo per 30 minuti: vi giungono 2 escursionisti che ci chiedono informazioni per raggiungere la cima e non erano proprio contenti anche perché arrivavano dai laghi di Deleguaccio,lungo la cresta (che non deve essere una cosetta "tranquilla" ma per escursionisti da "fuori pista"). Alle 14,20 ci rimettiamo in cammino e sul percorso a quota 2160 troviamo dell'acqua (al momento) a livello del nuovo bivacco in muratura costruito dall'Ersal: per accedervi,seguire la biforcazione a destra per alpe Capel,che ho seguito un poco ma poi a causa del canalone franoso che ha portato via il sentiero ho rinunciato il proseguire (avrei dovuto scendere di circa 3 metri e risalirne tali su terreno instabile,speriamo che provvedano alla sistemazione).
Riprendiamo la lunga discesa pervenendo al primo bivio che indica per il rifugio Alpe Legnone (più avanti vi è quello che ho fatto nel fare il giro del monte Colombano),poco dopo altre indicazioni: la militare prosegue per Capel e deve essere interessante,praticamente ci s'innesta sulla GVO (Gran Via Orobica) che conduce ad un altra baita simile a quella dell'Alpe Lago. Noi prendiamo a sinistra,un sentiero (non una mulattiera militare) che va a rintracciare la militare (possibilità di rifornirsi d'acqua) che raggiungiamo a breve,mentre l'ombra s'impadronisce di questa zona.
Poco prima del rifugio Alpe Legnone,vi hanno ricostruito un ricovero bestiame con possibilità di rifornirsi d'acqua,poco avanti la nuova teleferica (anno 2012) che serve al rifugio che in breve alle 16,06 raggiungiamo,la mulattiera militare,in parte franata a valle,in salita (circa 60 metri di dislivello) ma con pendenza moderata,la quale ci fa pervenire alle 16,33 sulla strada militare (fin qui sono + 1792 m. di disl. e - 896): in discesa e poi con una breve salita,raggiungiamo la Baita del Lago m.1706 (dato gps di Mauro) alle 16,46 (fin qui sono + 1807 m. di disl. e - 957).
Qui,in compagnia di altri amici,salutiamo il mitico Busto (Stefano) che ci accoglie alla grande,invitandoci (quasi obbligandoci) a restare a dormire,offrendoci buon vino,salumi,formaggi,salsiccia e delle eccezionali costine che ha fatto un ragazzo di cui non abbiamo avuto il piacere di conoscere perché non era presente. L'idea era di segnalare il nostro passaggio,poi proseguire per Colico: le nostre gambe non erano affatto distrutte,potevamo tranquillamente effettuare la traversata in un solo giorno.....ma come potevamo rifiutare simile invito?
Così decidiamo di fermarci: chi beve,chi mangia chi si sollazza al sole e il tempo passa....Busto vuol preparare da mangiare.....ma sono appena le 18,00.....ha già,voleva andare a dormire....presto.....si dice ma non si fà. Cosi siamo in 8 a fermarci quassù, Daniele con cui già ci eravamo visti alla festa, la moglie e i due figli,lo zio e Stefano (Busto).
Stefano mi chiede dov'è Max e gli dico che l'Elefante delle Alpi,ha organizzato una salita "sadomasochista" al Pizzo Ligoncio,voleva inchiappettarci con quella "robetta" ma la ragione ha avuto il sopravvento.....mi dice che se Max è l'Elefante delle Alpi,lui cos'è.....al momento non mi veniva in mente nulla,ma ora sì: un soprannome ci sarebbe,che ne dici di "Capodoglio"?.....insomma cala a pennello.....ma non fa parte della fauna montana e quindi ne ho trovato uno più consolo. Il "Mammut delle Alpi o della Baita del Lago" la scelta è più ovvia,visto che Stefano oltre a questo luogo al se sposta mia,pare azzeccata,anche al fatto che si adatta alla mole di questo "gigante" bipede.
Ora Stefano si prepara a far lo chef: ha preparato delle patate rosolate con cipolla e pancetta.....un godimento.....altro che il Pizzo Ligoncio! Comunque,dopo aver cenato anche con un buon ris & erburin (riso e prezzemolo) e il resto che ne segue,accompagnati da vini vari (il Bradipo in via esclusiva solo con acqua he he he) offro la mia grappa e il torbato (molto apprezzato da tutti coloro che lo assaggiano.....tranne il Bradipo,che sostiene la mancanza di zucchero hi hi hi): ma il "Mammut" chiede la mitica liquirizia.....averlo saputo,avrei fatto lo sforzo di portarmela appresso (la prossima volta ti telefono prima,se ci sei la porto,parola di Bradipo).
Dopo aver mangiato anche il dolce tipico di Garzeno,Mauro non riesce più a stare sveglio e si da alla fuga prendendo posto in branda,mentre il Bradipo accetta ben volentieri di fare qualche partitina a scopa d' assi e a briscola che con il socio Daniele riusciamo a stracciare lo Stefano (Busto o Mammut,a voi la scelta) oramai avente la calata.....e meno male che voleva andare presto a dormire. Verso le 23,00 tutti a nanna,per un malinteso io scendo a dormire sulla panca (la quale mi lascia ecchimosi ed ematomi in varie parti del corpo) ma ho evitato il continuo,irrefrenabile rumore,molto somigliante ad una sorta di squadrone di boscaioli con tanto di motosega,indaffarati a disboscare la foresta amazzonica.....ma era il Busto (Stefano,il Mammut della Baita del Lago) che al runfava senza attimo di respiro,lasciando insonni gli altri.....io tale "rumore" non lo sentivo come disturbo,ero al piano di sotto.....se fossi stato sopra,avevo un paio di tappi (el capanatt a le semper ben furnii).
Verso le 7,00 mi alzo,mi raggiunge Mauro con una faccia da notte in bianco e mi racconta la sua traumatica nottata,mentre riattivo la stufa (+11° fuori +16° dentro) per dare un caldo risveglio agli amici che si sarebbero svegliati più tardi: spero che vi sia gradito trovare la stufa bella calda,di solito io faccio così.
Vediamo Daniele che è tornato dal "giretto" lo andiamo a salutare e ci dice che alle 7,00 vi erano già 6 persone sul monte Legnone (probabilmente si son goduti l'alba): lo salutiamo,ringraziandolo di tutto e gli diciamo di salutare tutti gli altri da parte nostra.
Alle 8,15 riprendiamo la discesa fino a Colico,dove troviamo l'abitazione di Lindo (ma purtroppo non vi era nessuno e quindi niente burro e formaggi) e in breve,dopo un buon gelato,giungiamo alle 11,45 all'auto.
Ringrazio Mauro per avere avuto fiducia nelle mie rassicurazioni inerente alla traversata,cosa da non sottovalutare solo perché l'ho intrapresa io,poi la bella compagnia degli amici,su alla Baita del Lago.
Per quanto riguarda il nuovo bivacco:
In risposta alla sua mail la informo che la struttura citata è denominata “barek dei manzoo” di proprietà di Regione Lombardia gestito da ERSAF di Morbegno. Trattasi di un vero e proprio bivacco, attrezzato con un doppio soppalco per dormitorio, un tavolo e due panche ed una piccola stufa, non è dotato di generi alimentari.
Il barek è sempre aperto ma non raggiungibile nel periodo invernale per il pericolo di slavine ed è utilizzato come sosta intermedia e riparo in caso di cattivo tempo per gli escursionisti .
Per quanto riguarda la frana che ha interessato parte del sentiero, sistemato da noi l’anno precedente, da un sopraluogo congiunto con il geologo della CM di Morbegno è stato constatato che in quella zona vi è in atto una vasta area franosa e per gli interventi di consolidamento del versante occorrerebbero fondi che l’ente attualmente non ha a disposizione. Sarà nostra cura predisporre un progetto di sistemazione per reperire i fondi presso gli enti competenti.
Riepilogo:
giorno 8 settembre ore di cammino 7 da Pagnona alla Baita del Lago e un dislivello di + 1654 m.
giorno 9 settembre ore di cammino 3,30 a Colico e un dislivello di - 2247m. Quindi fattibile in giornata!
Km. 10 circa fino al bivio per la vetta a quota 2395 - Km. 8 circa alla Baita del Lago m.1698 - Km. 9 fino a Rusico m.730 - Km. 5,1 fino al bivio con la statale 36
Totale 32 km. come minimo

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