Scusa, per il Rifugio Magnolini?
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Oggi è difficile stilare una relazione, ed è difficile, anzi impossibile caricare la mappa… niente Gps… e siccome stiamo parlando di escursionismo di ricerca, posso solo dire poche robe su sto giro.
Quindi…
A: La Kompass è una cartina di merda.
B: I sentieri in Val di Tede sono molteplici, ma… non segnati!
Partiti da Tede Alta(Castione), abbiamo trovato a fatica il fantomatico N ° 61, e dopo essere risaliti in direzione Magnolini (presumibilmente), il sentiero ha cominciato a dividersi in mille rivoli , in un fitto bosco, e con nessuna possibilità di orientamento… tra l’altro, il sentiero per un lungo tratto era detritico, quindi, due passi in avanti e uno indietro!
Comunque ad un certo punto il sentiero si è biforcato per l’ennesima volta, abbiamo trovato due anziani local e gli ho chiesto: scusa, per il Magnolini? Loro: Va sò, va sò… Io: Sicùr? Loro: he, he…
Va bene, allora sù… Ci siamo inerpicati per bene restando sempre in un fitto bosco, il sentiero ha cominciato a restringersi ma sempre ben visibile, e dopo una bella oretta, abbiamo cominciato ad intravedere le vette circostanti, non prima di aver passato una zona total wild! Proprio in quel momento, mi sono accorto che stavamo puntando verso il M. Pora… Ma porc…….. Quei due fenomeni ci hanno spediti all’inferno! Che fare?
Niente, calma e gesso. Come prima cosa, gli ho dato una pastiglia di Prozac seduta stante a Marica, la ragazza si era un po’ abbattuta, e subito dopo, l’ho convinta a risalire un tratto erboso ripidissimo, sino a portarci a 15/20 minuti dalla cima del Pora. Incrociata una stradina, l’abbiamo presa piegando seccamente verso Sud in mezzacosta. Ad un certo punto, abbiamo incontrato un pastore con le sue numerose pecore, abbiamo scambiato due chiacchere in dialetto, e poi ci ha chiesto dove eravamo diretti… noi: Magnolini. Stiamo cercando la strada più corta!
Lui: andate su al Pora poi seguite il crinale… però voter si macc!
Noi:al Pora? Non si può seguire la mezzacosta? Mah… Qua becchiamo la seconda cantonata dagli indigeni (se penso a Grandemago…). Risaliti inutilmente al Pora, ci siamo accorti che il nostro istinto era giusto, sotto di noi, una sterrata portava in maniera diretta prima al Rif. Termen, e poi da lì, al Magnolini in 20 minuti. Giù porconi e via allora, abbiamo tutto a vista e più nessuno ci ferma.
Se penso che il pastore sverna con le sue pecore vicino a casa mia, mi girano ancora di più le uallere… A Crema gli diamo ospitalità e lui mi ringrazia così? Bene, quando ritorna in Pianura gli offro il caffè… ma con dentro 60 gocce di Guttalax. Cagotto lo colga senza preavviso!
Arrivati al Magnolini dopo 4h di cammino, artigliamo ancora una volta il cibo vegan(Giulio sorridi, sei su scherzi a parte), ci rilassiamo un’attimo al Sole, e riusciamo pure a fare una risata sulle nostre disavventure. Poi, non contento di essere arrivato “solo” al rifugio, invito Marica a seguirmi sino al M. Alto, che è raggiungibile in 10 minuti, ma lei poco cortesemente, mi manda nel girone dei dannati, cioè, affanculo! Vabbuò sorella, ci vado io… pam-pam… 20 minuti e sono andato e tornato!
Al momento del ritorno, ho chiesto lumi al rifugista: dov’è stò cavolo di sentiero 61? Vorremmo fare “ l’anello” e magari accorciare un po’ la discesa. Lui: se non siete della zona non fate quel sentiero, non è segnato e l’ultima volta che un’ escursionista si è incaponito per farlo, son partite le squadre di soccorso alpino perché s’era perso!
Ok, ho capito… ripartiamo un po’ affranti ma belli sciallati, la strada è lunga ma siamo oltremodo carichi. Passiamo il Termen, evitiamo il Pora, e facciamo la mezzacosta sino in prossimità delle piste da sci, da lì, giù sparati alla macchina col solo pensiero, che dovremo affrontare in discesa quel cavolo di sentiero detritico… già mal tollerato all’andata e ora che siamo stanchi, quello stronzo di sentiero, sembra più antipatico di Cirino Pomicino!
Nota 1: Che dire? Il N ° 61 non esiste, bisogna esplorare se volete fare quel giro, il mio consiglio è quello di fare massima attenzione. Questa spedizione c’è costata un fottio di chilometri, 6h45 di cammino e 1250 mt di dislivello.
Nota 2: Sempre sulla Kompass la strada che porta a Tede Alta sembra bella, ma in verità, la strada è una sterrata buona per il motocross, con guado di torrente a corredo.
Nota 3: Credo che la prossima volta che si farà escursionismo di ricerca, Marica mi darà buca sicuramente, nella peggiore delle ipotesi, mi spedirà a casa mia un missile terra-aria con testata ad uranio impoverito!
A la Prochaine! Domenico e Olmo
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