Il Gran Paradiso è l'unico 4000 interamente in territorio italiano e la sua salita, non opponendo grosse difficoltà alpinistiche, è molto frequentata dalle due vie normali che in territorio valdostano partono dai rifugi Chabod e Vittorio Emanuele in Valsavarenche; la salita qui descritta viene effettuata dal rifugio Chabod con la discesa al Vittorio Emanuele consentendo così una completa esplorazione dei ghiacciai e dei versanti della montagna in questa valle per uno sviluppo di poco superiore ai 21 km. La salita dallo Chabod, di poco più lunga, si effettua percorrendo il ghiacciaio di Laveciau che, con le sue seraccate, presenta una salita più delicata rispetto a quella dall'altro versante ma nel contempo offre un ambiente d'alta quota di prim'ordine con gli imponenti versanti nord del gruppo ed in primo piano la ghiacciata parete nord del Gran Paradiso. Ad inizio stagione il tratto per raggiungere questo ghiacciaio può essere facilitata dalla presenza di nevai che consentono un più comodo avvicinamento ad esso evitando le pietraie tra le morene; superate queste ultime bisogna prestare attenzione ai numerosi crepacci che si trovano sul percorso sino alla "schiena d'asino" dove, incrociando la più frequentata traccia proveniente dal Vittorio Emanuele, il percorso risulta più tranquillo avendo come punto critico solo il passaggio della terminale poco sotto la vetta. Per raggiungere la Madonnina si deve percorrere un breve tratto di cresta roccioso con un breve passaggio esposto ma ben proteggibile con due spit in loco; un inconveniente può essere dovuto alla presenza dei numerosi alpinisti che obbligano, a volte, a lunghe attese prima di raggiungere il punto culminante affollando la cresta finale. Durante la discesa sul ghiacciaio del Gran Paradiso non si trovano grosse difficoltà e la traccia, proprio per la maggior frequentazione, è normalmente sempre presente sino al suo termine; in seguito sulla morene si trovano i numerosi ometti che indicano il percorso sino al Vittorio Emanuele. Naturalmente per effettuare questo giro è meglio arrivare con due auto lasciandone una nel parcheggio di Pont evitando così la discesa a piedi sino al parcheggio di Praviou.
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