Oggi risalgo sul Grignone ma da un percorso che non ho mai fatto: la via del nevaio.
Partenza da Primaluna, in Valsassina, dove si segue una strada che conduce al rifugio Riva (oggi chiuso).
Si continua su sentiero e poco dopo si prende a destra seguendo le indicazioni Passo Stanga, Passo Zapel.
Il percorso con qualche sali-scendi e dei traversi, conduce prima al passaggio attrezzato (con scala metallica) del Passo Stanga e poi in Val Cugnoletta.
Questo vallone è molto bello e le alte pareti ai lati donano un aspetto selvaggio all'ambiente.
Proprio alla partenza della valle, bisogna superare un residuo di valanga. Il segnavia sull'altro versante è visibile e si capisce dove bisogna andare. Il sentiero, sempre marcato, è abbastanza ripido. Nei tratti più impegnativi delle catene facilitano la progressione (ci sono due brevi paretine da superare). Poi verso quota 1800, dove è presente ancora neve, il tutto si addolcisce e si arriva al Passo Zapel.
Una breve puntatina al Passo di Val Cugnoletta per vedere "cosa c'è di là" (anche se ci ero già passato quando sono salito sulla Cima di Palone) e poi torno di nuovo al centro del vallone per seguire tutto il pendio, ben innevato e mai ripido, che conduce in cima alla Grigna Settentrionale.
L'ambiente è fantastico, la neve tiene il giusto (per praticità ho calzato i ramponi) e non c'è nessuno in giro: ottimo, si sale che è una meraviglia.
Vista la gran quantità di neve decido di uscire quasi direttamente in vetta, affrontando qualche metro più ripido e usando i bastoncini come una picozza.
Pausa d'obbligo al Rifugio Brioschi (aperto), dove ci sono altre quattro persone e poi giù verso la Bogani. Le catene del primo tratto di discesa sono ancora parzialmente coperte ma comunque non servono, si può stare sulla neve anche se un fastidioso zoccolo si insinua sotto i ramponi, rendendo la discesa un po' più complicata. Appena le pendenze diminuiscono tolgo i ramponi e poi per sentiero raggiungo il Rifugio Bogani (chiuso).
Si prosegue sul sentiero 25 verso il Cainallo, a quota 1625 si prende il sentiero 39, Valle dei Molini - Prato San Pietro. Questo scende deciso in un bel bosco di faggi, a tratti è poco visibile ma i segnavia a tre pallini rossi sugli alberi aiutano nei momenti di incertezza.
Faccio una veloce visita alla Grotta dei Darden (cartello indicatore) e poi ritorno sui miei passi.
Lungo il sentiero qualche breve tratto, soprattutto verso valle, è attrezzato con delle corde metalliche e nell'ultima parte dei comodi (e sembrerebbe nuovi) ponticelli consentono di superare le zone più critiche.
Si arriva così a Prato San Pietro, dove inizia la nota dolente della gita: il rientro a Primaluna su strada asfaltata per circa 3,5 km (volendo si può sfruttare la pista ciclabile, sempre asfaltata, che corre lungo il fiume Pioverna).
E anche oggi sono stato graziato dalla pioggia ... mi sa che le pagherò tutte assieme ...
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