Monte Muffetto 2060 m e cresta alla Foppa del Mercato
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Muffetto, nome curioso e simpatico ed è una delle cime che si passa facendo una parte del Sentiero Alto 3V, una bella cresta che dal Colle di San Zeno arriva al P.so Sette Crocette
Posteggiamo a Graticelle, frazione di Bovegno. Ci sono pochi posteggi al primo ponte, altrimenti c’è un posteggio più ampio dietro la trattoria Tira Tarde.
Attraversiamo il paesino e andiamo a prendere quella che era una mulattiera, ora strada cementata che sale a Caprile. Svoltiamo a sx, la mulattiera si fa più stretta e ripida. Raggiunto un filare di alberi sulla dx si abbandona il cemento andando a prendere i resti della mulattiera. Si raggiunge la sterrata proveniente da Ponte di Rango e, dopo averla attraversata, si prosegue sul crinale fino a raggiungere un’altra sterrata. La seguiamo passando la Malga Gardino e arrivando a Malga Vestone. Dalla malga si segue il ripido crinale che, fino a Malga Muffetto conserva anche una traccia di passaggio, dopo la malga invece la salita è a piacere, si seguono gli evidenti bolli o paletti ma non c’è più nessuna traccia di sentiero. Si arriva quindi in cima al Muffetto dove purtroppo l’occhio cade sugli orrori di Montecampione, tra l’altro oggi tappa del Giro d’Italia.
Versante nord ancora bello bianco, quello sud pulito. Il sentiero in cresta, per quello che vediamo sembra pulito per cui decidiamo di proseguire.
Scendiamo dal Muffetto, passiamo il Corno Mura, Cima Torricella, Monte Rossello e fino a qui tutto bene, facile, nessun problema. Un’ultima ripida salita ci porta in cima ai Corni Bruciati. Già dal Monte Rossello la cresta si è ristretta ma niente di che, ai Corni Bruciati il sentiero passerebbe leggermente sotto la cima ma ora è coperto di neve e impensabile da fare dato il tipo di neve e terreno, anche con i ramponi. L’alternativa è la discesa diretta dalla cima, discesa molto ripida ed esposta. Da sopra vediamo uno spuntone roccioso che in discesa ci sembra poco fattibile, sostiamo e pensiamo al da farsi. In quel momento da un dosso più in basso spunta uno skyrunner. Decidiamo di aspettare e vedere se viene verso di noi in modo da vedere dove passa e chiedergli anche come è messo l’ultimo tratto di cresta, prima di diventar pazzi a scendere e poi trovare altri inghippi andando avanti! Ci raggiunge, parlottiamo, il punto critico è quello in cui siamo e farlo in discesa non è simpatico però si fa. Per cui con molta moltissima calma, scendiamo e proseguiamo lungo la cresta che pur essendo sempre più aerea rispetto al tratto precedente è di certo meno esposta, in ogni caso il sentiero pur non stando in cresta non sarebbe da prendere sotto gamba, almeno se passa dove pensiamo! Al contrario tutto sarebbe stato più semplice!
Raggiunta la Foppa del Mercato scendiamo fino al cartello che indica Baita Prada a 45 minuti. Anche qui il sentiero non esiste, bisogna seguire i bolli e il terreno è quella bella erbetta scivolosa, per cui occhio. Il sentiero va a prendere un traverso che scavalcando la dorsale alla nostra dx entra in un altro vallone. Proseguiamo sempre in traverso passando sotto la cresta prima percorsa. Anche se non c’è traccia si cammina abbastanza bene, i bolli sono sempre evidenti. Passiamo tre canali ancora ingombri di neve e raggiungiamo la Baita Prada. Poco dopo un cartello indica la risalita alla cresta, Monte Muffetto 2 ore. Sulla cresta però non avevamo visto nulla che indicasse questo sentiero. Da qui la traccia diventa un comodo sentiero sempre a mezza costa, raggiunge un’altra dorsale e comincia a scendere fino a raggiungere il bivacco Remedio dove facciamo sosta pranzo. L’idea era di crogiolarsi al sole almeno un’oretta, ma il sole continua a essere coperto da un’antipatica nuvola e il vento che si è alzato dà parecchio fastidio, cerco di resistere il più possibile poi cedo e riprendiamo il cammino. Scendiamo alla malga Bozzoline di sopra, quindi Bozzoline di sotto dove troviamo un altro bivio. Andiamo a dx. Dopo una breve discesa il sentiero riprende a salire, prima decisamente poi sempre in costante ma lieve risalita. Bello, molto bello ma continua a salire. Finalmente scende, raggiunge Ponte di Rango e da qui per strada cementata torniamo a Graticelle.
Altro bell’anello, molto bella sia la cresta sia il lungo traverso che la ripercorre alla base.
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