Monte Muffetto - Corni del Diavolo - Monte Crestoso
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Aprendo una cartina Kompass per cercare info su altri itinerari, mi salta all'occhio la zona del Monte Muffetto - Monte Crestoso. Una veloce ricerca ed ecco due itinerari di Marco & Cristina che si potrebbero unire seguendo integralmente tutta la dorsale che collega queste cime.
Mi rimane solo il dubbio di come potrebbe essere la zona dei Corni del Diavolo, soprattutto con queste ultime nevicate, se pur modeste a queste quote. Ma finchè non vado a vedere non potrò saperlo quindi ... pronti ... via!
La salita al Muffetto si svolge più o meno regolare tra i primi tratti cementati, un breve tratto di sentiero, una sterrata ed infine la ripida dorsale erbosa e molti cacciatori in giro. Dalla vetta si riesce a distinguere bene la prima parte di dorsale poi il lontano Monte Crestoso ma proprio i Corni rimangono coperti dal Monte Rossello.
Seguendo la dorsale erbosa con un pochino di neve si alternano brevi salite e discese per passare sul Corno Mura, Cima Torricello e poi il Monte Rossello ... ora arriva il bello ... Si capisce subito che il proseguimento della traversata non sarà cosa banale e quindi innesto le ridotte per affrontare con cautela questo tratto.
Salgo la ripida costa per raggiungere il Corno del Diavolo Sud per poi iniziare a scendere, per lo più sul versante nord, verso lo spuntone roccioso all'intaglio tra i due Corni. Ogni passo va calibrato con cura sulla neve per evitare che il piede scivoli via soprattutto nei punti dove è presente un pochino di ghiaccio. Pian piano scendo e poi risalgo sul Corno Nord da dove la discesa successiva verso la Foppa del Mercato risulta più semplice.
Ora si può continuare più tranquillamente verso il Monte Crestoso, tratto che affronto con più fatica del previsto, probabilmente perchè la cima mi sembrava più vicina di quello che effettivamente era. In vetta mi concedo giusto una pausa da "minimo sindacale" perchè fa molto freddo, nella speranza di poterla fare con più calma una volta sceso di quota. Arrivo al Passo Sette Crocette e poi proseguo sulla dorsale per il Dosso della Croce.
Da qui scendo fin sotto al Mericolo dove, finalmente protetto dal venticello, posso fermarmi e mangiare qualcosa. Sono ormai "approdato" su una strada sterrata che sembra condurre fino in paese ma mi concedo un paio di varianti, imboccate un po' ad intuito ed un po' per culo per evitare i lunghi tornanti della strada finchè non arrivo davanti ad una baita dove un anziano signore senza dire quasi neanche ciao mi invita a bere un caffè.
Non è tardi e fa freschino, un caffè lo bevo proprio volentieri. In quattro e quattr'otto sono seduto nella fatiscente baita dove "Bin Laden" (così dice che viene chiamato in paese il padrone di casa) parlando un forte dialetto mette su il caffè e quasi si offende quando rifiuto un bicchierone di vino.
Mentre prepara il caffè ho il tempo di guardarmi attorno e scattare un paio di foto, notando una certa simpatia per il duce, le donne nude e una chiara avversione per i cacciatori. Così complimentandosi più volte per il giro che ho fatto mi racconta una barzelletta, beviamo insieme, ancora quasi si offende perchè rifiuto il vino e poi mi lascia andare per ritornare in paese: che personaggio!!!
Mi rimane solo il dubbio di come potrebbe essere la zona dei Corni del Diavolo, soprattutto con queste ultime nevicate, se pur modeste a queste quote. Ma finchè non vado a vedere non potrò saperlo quindi ... pronti ... via!
La salita al Muffetto si svolge più o meno regolare tra i primi tratti cementati, un breve tratto di sentiero, una sterrata ed infine la ripida dorsale erbosa e molti cacciatori in giro. Dalla vetta si riesce a distinguere bene la prima parte di dorsale poi il lontano Monte Crestoso ma proprio i Corni rimangono coperti dal Monte Rossello.
Seguendo la dorsale erbosa con un pochino di neve si alternano brevi salite e discese per passare sul Corno Mura, Cima Torricello e poi il Monte Rossello ... ora arriva il bello ... Si capisce subito che il proseguimento della traversata non sarà cosa banale e quindi innesto le ridotte per affrontare con cautela questo tratto.
Salgo la ripida costa per raggiungere il Corno del Diavolo Sud per poi iniziare a scendere, per lo più sul versante nord, verso lo spuntone roccioso all'intaglio tra i due Corni. Ogni passo va calibrato con cura sulla neve per evitare che il piede scivoli via soprattutto nei punti dove è presente un pochino di ghiaccio. Pian piano scendo e poi risalgo sul Corno Nord da dove la discesa successiva verso la Foppa del Mercato risulta più semplice.
Ora si può continuare più tranquillamente verso il Monte Crestoso, tratto che affronto con più fatica del previsto, probabilmente perchè la cima mi sembrava più vicina di quello che effettivamente era. In vetta mi concedo giusto una pausa da "minimo sindacale" perchè fa molto freddo, nella speranza di poterla fare con più calma una volta sceso di quota. Arrivo al Passo Sette Crocette e poi proseguo sulla dorsale per il Dosso della Croce.
Da qui scendo fin sotto al Mericolo dove, finalmente protetto dal venticello, posso fermarmi e mangiare qualcosa. Sono ormai "approdato" su una strada sterrata che sembra condurre fino in paese ma mi concedo un paio di varianti, imboccate un po' ad intuito ed un po' per culo per evitare i lunghi tornanti della strada finchè non arrivo davanti ad una baita dove un anziano signore senza dire quasi neanche ciao mi invita a bere un caffè.
Non è tardi e fa freschino, un caffè lo bevo proprio volentieri. In quattro e quattr'otto sono seduto nella fatiscente baita dove "Bin Laden" (così dice che viene chiamato in paese il padrone di casa) parlando un forte dialetto mette su il caffè e quasi si offende quando rifiuto un bicchierone di vino.
Mentre prepara il caffè ho il tempo di guardarmi attorno e scattare un paio di foto, notando una certa simpatia per il duce, le donne nude e una chiara avversione per i cacciatori. Così complimentandosi più volte per il giro che ho fatto mi racconta una barzelletta, beviamo insieme, ancora quasi si offende perchè rifiuto il vino e poi mi lascia andare per ritornare in paese: che personaggio!!!
Tourengänger:
Andrea!

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