Frontè 2153 m e Saccarello 2200 m
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Oggi giornata splendida nonostante il meteo ligure avesse messo piogge a go-go. Mentre siamo in autostrada, direzione Arma di Taggia, tra una galleria e l’altra, sbucano delle cime…
Marco, è lì che dobbiamo andare?
Mah non saprei…
Beh se è lì sarà meglio che rivediamo i programmi…
Quello che vedo non mi piace, la neve, ancora tanta e noi mica siamo attrezzati per quella, le ciaspole sono volutamente rimaste a casa, per cui…
Mentre risaliamo la Valle Argentina, direzione Triora, il paese delle streghe, lo spauracchio neve sembra sparire, le nostre cime sembrano pulite, si vede solo una righina sottile bianca lungo la cresta....righina sottile un ciuffolo vedremo poi!
Posteggiamo all’inizio della strada sterrata per il P.so della Guardia, volendo si potrebbe proseguire fino al P.so in auto ma, fino al 30 Aprile sarebbe ufficialmente chiusa perché non soggetta a sgombero neve. Naturalmente la neve non c’è, ci mancherebbe la neve a 1400 m lato mare a fine Aprile! Ma la strada in molti punti è conciata male e fatti i primi metri ci rendiamo conto che saremo più veloci a piedi.
In circa un’oretta di comoda camminata raggiungiamo il P.so della Guardia e proseguiamo per il Colle di Garezzo. La sterrata prosegue sempre con pendenza quasi nulla ma è invasa ancora da più slavine, da pietre e piante portate a valle. Passiamo la breve galleria e siamo al Colle e qui vediamo in cosa consisteva la strisciolina bianca vista da valle. Il versante nord è innevato probabilmente ancora fin sotto i 1500 m.
Vista la situazione prendiamo la cresta direttamente e fino in cima al Frontè riusciamo a non pestare neve camminando nello spazio pulito che ci separa dal muro di neve creato dal vento.
Raggiunta la cima la situazione cambia. Neve continua fino al Saccarello. Il problema maggiore è scendere dal Frontè. La discesa è ripida, la neve vecchia dura e una scivolata sarebbe a dir poco spiacevole. Per pigrizia ma anche perché non ci saremmo mai aspettati questa situazione abbiamo lasciato i ramponi in auto e con noi abbiamo i quattro punte, meglio di niente…con molta cautela cominciamo a scendere tenendo il filo di cresta dove la neve sembra cedere più facilmente e raggiungiamo il P.so Garlenda.
Proseguiamo ora verso il già ben visibile rifugio San Remo dove incrociamo le uniche persone della giornata attrezzate di ciaspole, ramponi e picche, chi troppo…però una picca o dei ramponi seri in discesa dal Frontè non avrebbero fatto schifo!
Proseguiamo fino alla statua del Redentore dove comincia a scappare qualche goccia, sembra di avere la nuvola di Fantozzi sulla testa poiché attorno il tempo sembra essere ancora buono. Con i piedi ormai zuppi decidiamo di tornare al rifugio San Remo per la sosta panino, che sarà breve a causa del vento che non dà tregua.
Torniamo al P.so Garlenda, e scendiamo ripidamente a zig-zag fino al P.so della Guardia e quindi di nuovo alla macchina.
La neve è stata una sorpresa ma, tutto sommato, a parte la delicata discesa dal Frontè, poi non ha dato problemi se non inzupparci gli scarponi, la sorpresa maggiore è stata l’enorme numero di camosci avvistati oggi, tanti, veramente tanti!
Dati GPS: Dislivello 1286 m; km 22,30
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