Liguria, girovagando in tenda tra Monte Grande, Monega e Prearba in Val di Rezzo (Imperia)


Publiziert von Andrea! , 6. November 2013 um 22:17.

Region: Welt » Italien » Ligurien
Tour Datum: 1 November 2013
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3 Tage
Aufstieg: 3350 m
Strecke:53,2 km in totale
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada Genova-Ventimiglia, uscita Albenga. Proseguire per Pieve di Teco e poi per Lavina.
Kartennummer:???

Dopo aver passato giorni a studiare un itinerario nel Parco dell'Aveto, il meteo ci consiglia caldamente di cambiare settore .... sembrerebbe che solo nella zona di Imperia si potrebbe non avere pioggia per tre giorni, proviamo e speriamo in bene.

Così, due sere prima di partire, apro la cartina della zona (una IGC ... mamma mia che brutta cartina ....) e incomincio ad inventarmi un giro fattibile in tre giorni e in tenda (poi mi ricordo che ho anche una cartina di Meridiani Montagne sulle Alpi Liguri ... non che sia molto meglio ma ... piuttosto che niente!).

Escludendo l'Alta Via dei Monti Liguri, già percorsa tempo fa, l'occhio mi cade sui monti che fanno da contorno al paese di Rezzo.
Ok, la zona l'ho trovata, adesso cerchiamo info. Faccio qualche ricerca e trovo ben poco, a parte la piacevole sorpresa di una relazione di Hikr proprio dei nostri amici MARCO e CRISTINA.

Mi rimangono ancora dei dubbi su alcuni sentieri ma ormai è tardi e bisogna partire. Quindi decido di cercare di comprare un'altra cartina arrivati in zona a Pieve di Teco (ne troverò una ma che alla fine non mi sarà di grande aiuto in più).

Arriviamo a Lavina e carichiamo gli zaini in spalla, il peso si fa sentire. Tra tenda, materassino, sacco-a-pelo e tutto l'occorrente per mangiare per tre giorni, il fardello non passa inosservato.
Prendiamo quota su una strada sterrata, lentamente, molto lentamente. La strada fa un giro lungo, tortuoso e i chilometri sono tanti e ciò mi riconferma che in Liguria prima bisogna fare i conti con lo sviluppo piuttosto che con il dislivello!

Comunque la giornata è bella e uno degli aspetti positivi di dormire in tenda e che ti puoi fermare dove vuoi, senza l'obbligo di arrivare in un posto preciso. Siamo quindi tranquilli e affrontiamo la giornata con calma. Al Passo del Lupo facciamo pausa pranzo e una veloce capatina sul Guardiabella.

Da qui il percorso è più panoramico e più lineare. Passiamo da S.Bernardo e risaliamo sul Monte Grande, che nel frattempo viene avvolto nelle nebbie. Scendiamo al Passo della Teglia dove pernotteremo.
Per fortuna riusciamo a montare la tenda proprio vicino ad un piccolo dosso che ci protegge dal forte vento che spira dal mare (vento da non sottovalutare, soprattutto in tenda). Quasi per tutta la notte lo sentiamo scuotere fortemente gli alberi vicino, ma noi dormiamo beati.

La mattina successiva siamo un po' pigri a ripartire, si sta proprio bene nei nostri caldi sacco-a-pelo. In ogni modo, fatta colazione, smontiamo e ripartiamo per il Carmo di Brocchi come primo check-point. Dopo poco che camminiamo vediamo un bollo rosso proprio in prossimità del crinale. Incuriositi prendiamo questo sentiero che, nonostante sia molto bello, non è segnato sulle mappe. Il sentiero ci conduce alla base dell'ultima rampa che sale al Carmo di Brocchi che raggiungiamo facilmente.
Discesa al Passo Mezzaluna e poi lunga la strada, un po' noiosa, fino al Passo Pian del Latte.

Strada facendo dobbiamo assolutamente trovare acqua, ormai agli sgoccioli. Quindi scendiamo scarichi nei pressi di un alpeggio per riempire le borracce. Anche questo aspetto dell'acqua non è da sottovalutare quando si percorrono principalmente dorsali, rimanendo quasi sempre "in quota" (a noi è capita spesso in Liguria di avere difficoltà a trovarne). Noi di solito, ci portiamo tre bottiglie da un litro e mezzo e, normalmente, bastano appena per una giornata intera (tra il bere e il cucinare).

Raggiunto il passo, veloce fughetta scarichi andata/ritorno sul Monega e poi proseguiamo verso il Colle di Garezzo, con la speranza di riuscire a salire anche sul Frontè. Arrivati al colle la nebbia avvolge tutto e in più, facendo due conti, se salissimo sul Frontè dovremmo poi dormire in quota, con più freddo ma soprattutto il temuto vento (poco amico con le tende).
Rinunciamo quindi alla cima (anche perché l'avevamo già salita lungo l'Alta Via dei Monti Liguri) e decidiamo di scendere a Casa Fascei. Le cartine indicano un bel sentiero che dal Colle raggiunge la località ... quindi andiamo.

Sì, forse il sentiero c'era ... molti anni fa ... per fortuna con un po' di intuito ed una variante POGE riusciamo ad arrivare a destinazione. Altra notte con vento (penso che sia una costante da queste parti).

La domenica ci svegliamo con un cielo stupendo, il vento soffia ancora forte ma tutto sommato in mezzo al bosco non dà tanto fastidio. Risaliamo al Passo Pian del Latte (ovviamente su una lunghissima sterrata, tanto per cambiare) e poi dal passo giriamo verso il crinale che porta al Monte Prearba.
La prima parte del crinale è molto bella, estetica, tranquilla ed il percorso evidente. Poi il vento sta calando (forse perché protetti dal Monega alle nostre spalle) e il caldo aumenta, tanto che finiremo per camminare in maglietta e pantaloncini (anche Manuela!).

Passato il Prearba la pacchia finisce. Inizia la boscaglia e traccia di sentieri neanche a parlarne (nonostante siano segnati su tutte e tre le cartine che ho). Decidiamo di rimanere sulla cresta principale il più possibile anche perché per il momento siamo in un bosco di faggi che permette una discreta progressione "a vista".
Passiamo dal Monte Ciazza del Bauso (che probabilmente ha visto l'ultimo essere umano 30 anni fa) e nascostissimo tra le fronde, un vecchio cartello che indica San Bernardo e Cenova. A parte che i tempi di discesa scritti erano molto ottimistici, ma oltre al cartello non c'era altro segno di possibile passaggio. Vaghiamo un po' tra le fronde basse e qualche rovo e poi decidiamo di tornare sul crinale e proseguire finché riusciamo.

Qui il GPS mi torna utile, appena capiamo di essere "sopra" la direttrice del paese di Cenova, decretiamo che bisogna scendere, anche perché non sappiamo ancora quanto ci potremmo mettere ed è già pomeriggio. Iniziamo quindi un mega taglio lungo i boschi, con un'altra variante POGE, che tra tronchi, rami, rovi, sassi, qualche scivolone, avanti-indietro, altri rami, altri rovi, ci porterà sani e salvi in paese e da lì, in poco tempo, alla macchina, con qualche graffio ma contenti per la nostra AVVENTURA e contenti per aver avuto tre giorni consecutivi di bel tempo (sembra incredibile).

Tourengänger: Andrea!
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (5)


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Francesco hat gesagt: 100% nature:
Gesendet am 7. November 2013 um 06:11
.....Grandi e naturalmente una sana invidia !!!

Andrea! hat gesagt: RE:100% nature:
Gesendet am 7. November 2013 um 08:29
Grazie, in effetti è stata una bella immersione nella natura: non sono neanche riuscito a trovare un baretto per un caffè!

Daniele hat gesagt:
Gesendet am 7. November 2013 um 07:55
Bravi!

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. November 2013 um 08:29
Grazie.

cristina hat gesagt:
Gesendet am 7. November 2013 um 08:38
Eh bravi...almeno non avete trovato cani, cosa che a noi ultimamente in Liguria succede sempre più spesso!


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