Amedeo
25 aprile 1945, Festa della Liberazione, per ricordare la fine dell’occupazione tedesca in Italia, del regime fascista e della Seconda guerra mondiale, io la festeggio in montagna, luogo dove spesso riparavano i partigiani ai quali va la mia particolare ammirazione. Vado al Sassariente dopo qualche anno, cima che frequento da venti anni, ingente la quantità di piante cadute o morte che si incontrano tra i Monti di Gola Secca e la Forcarella, che talvolta richiedono "scavalcamenti" o aggiramenti del sentiero. Dalla Forcarella ricompare la neve. Salgo sulla cima sul percorso artificiale in legno, che in passato era limitato a brevi tratti e a passaggi con maniglie in ferro. Notevole l'intervento col legno ma preferivo il vecchio tracciato artificiale a mio parere meno facile ma più sicuro; questa struttura in legno richiederà più manutenzione e, a mio modesto parere, infonde una maggiore sicurezza che è però strettamente legata alle condizioni di manutenzione!! In cima la solita "invadente" croce che si nota anche dalla Piana di Magadino, nel cielo intanto dalle 9.00 c'è l pattuglia aerea svizzera che prova diverse figure.
Dopo essere sceso tento di fare il solito giro ad anello che arriva ai Monti della Gana ma dopo 20 minuti di "ravano" (come direbbe
Pia) e due "frustate" di rami sul viso ritorno sui miei passi e rifaccio il percorso d'andata. Come scritto da
danicomo penso che sia difficilmente percorribile il sentiero Sassariente-Monti della Gana.
Chissà quando sia in Italia che in Svizzera smetteranno di rovinare le cime e il paesaggio con installazione di croci, l'ultima sul Campo Tencia, a testimoniare una religione che tanto tollerante non è e che ha l'illusione di avere la verità in tasca!! Molti cattolici in montagna dimenticano i principi della loro religione, ad esempio la condivisone, la tolleranza e la disponibilità emendando il tutto con la partecipazione alla messa! Mah, forse dovrebbero leggersi più spesso la parabola della trave e della pagliuzza!
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