Anello al Monte Moregallo (1276 m): salita via Sambrosera, discesa via Preguda e Sentiero Elvezio
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Oggi, in compagnia del collega Alessandro, gran bel giro alla scoperta del Monte Moregallo, altra montagna tanto vicina a Milano quanto a me finora sconosciuta.
Dopo un attento studio dei percorsi possibili (un miliardo di sentieri risalgono i pendii di questa montagna), opto per questo bell'anello che offre un bel mix di sentieri divertenti ed abbastanza impegnativi, senza dover affrontare tratti particolarmente esposti o troppo tecnici.
Lasciata l'auto a Valmadrera continuiamo a salire lungo Via Roma, superiamo la chiesa ed andiamo ad imboccare Via Antonio Stoppani, dove sono presenti le prime paline segnavia.
In fondo a Via Stoppani imbocchiamo Via Belvedere e la percorriamo tutta. Ad un certo punto da asfaltata la stradina diventa lastricata e porta in breve alla Cappelletta Vars, dove seguiamo le paline ed imbocchiamo il sentiero in direzione Sambrosera (n°6-7).
Con costante salita nel bosco raggiungiamo la Fonte di Sambrosera, unica fonte d'acqua incontrata lungo tutto il percorso (per fortuna ci passeremo anche al ritorno!!).
Appena prima della fonte svoltiamo a destra seguendo il sentiero n°6 (indicazioni per Moregallo Via Sambrosera) ed in breve a sinistra (dritto proseguiremmo sul n°5 che faremo al ritorno).
Si inizia a salire con pendenza tosta fino a raggiungere una specie di selletta, dove con un breve traverso pianeggiante (finalmente un attimo di respiro!!) raggiungiamo una sucessiva valletta (da alcuni chiamata in modo pomposo Canalone Sambrosera), che si risale con pendenza di nuovo impegnativa.
Qua e là dobbiamo aiutarci con le mani, superiamo un paio di facili passaggi su roccette ma nel complesso le difficoltà sono contenute, serve solo una discreta gamba!
Faticando tutto sommato meno del previsto (grazie anche alla mancanza di sole e alla fresca arietta che tira in alto) raggiungiamo la Bocchetta di Sambrosera (2 h 05).
Qui svoltiamo a sinistra e prendiamo il sentiero che segue il filo di cresta. Ancora un paio di altri facili passaggi su roccette (volendo aggirabili con un sentierino che dalla Bocchetta passa più basso a destra della cresta), un breve tratto ai margini del bosco e raggiungiamo l'ampia vetta prativa del Monte Moregallo (2 h 20).
Il panorama purtroppo è fortemente ridotto dalle continue nuvole basse che salgono dalla pianura, per fortuna almeno verso il Lario e le Grigne si aprono ampi squarci di sole.
Decidiamo comunque di pranzare in vetta, godendoci la vista a singhiozzo sui dirimpettai Corni di Canzo (che sono sempre lì ad aspettarmi...).
Dopo quasi un'ora ripartiamo e torniamo alla Bocchetta di Sambrosera, dove proseguiamo dritti, su sentiero sempre n°6 ma chiamato ora "Via Preguda".
Risaliamo alcuni metri (ancora un paio di passaggi su facili roccette) per raggiungere una sorta di antecima, quindi nei pressi di un intaglio tra le rocce svoltiamo a destra ed iniziamo la discesa.
Il primo tratto è una vera picchiata, su terreno tipico di queste zone piuttosto accidentato ed instabile, fino a raggiungere un crinale erboso con un rado betulleto che ci porta al punto nominato Zucon. Qui ignoriamo un bivio a destra per Forcellina e Sambrosera e proseguiamo in discesa verso Sasso di Preguda, che in breve raggiungiamo (3 h 45).
Sostiamo qualche minuto di fianco alla chiesetta, godendoci il panorama sul lago e la fresca ombra degli alberi, quindi ripartiamo seguendo ora il sentiero n°5 (Sentiero Elvezio), che con un lungo traverso panoramico ci riporterà alla Fonte di Sambrosera.
Affrontiamo un veloce tratto di salita, a cui segue una breve discesina attrezzata con catene (facilissima), quindi raggiungiamo il secondo tratto attrezzato, leggermente più impegnativo (volendo evitabile con un ripido sentierino sulla sinistra).
Si tratta di risalire un paio di metri di roccia, piuttosto verticale ma molto appigliata, davvero nulla di cui preoccuparsi, specialmente se affrontata in salita come da noi.
Superato questo punto il sentiero, ora più facile, prosegue sempre a mezzacosta, alternando brevi saliscendi a tratti pianeggianti, fino alla Forcoletta (4 h 10) e quindi alla Fonte di Sambrosera (4 h 35).
La difficoltà sono ora terminate e non ci resta che seguire il sentiero di andata per tornare a Valmadrera (5 h 30).
Dopo un attento studio dei percorsi possibili (un miliardo di sentieri risalgono i pendii di questa montagna), opto per questo bell'anello che offre un bel mix di sentieri divertenti ed abbastanza impegnativi, senza dover affrontare tratti particolarmente esposti o troppo tecnici.
Lasciata l'auto a Valmadrera continuiamo a salire lungo Via Roma, superiamo la chiesa ed andiamo ad imboccare Via Antonio Stoppani, dove sono presenti le prime paline segnavia.
In fondo a Via Stoppani imbocchiamo Via Belvedere e la percorriamo tutta. Ad un certo punto da asfaltata la stradina diventa lastricata e porta in breve alla Cappelletta Vars, dove seguiamo le paline ed imbocchiamo il sentiero in direzione Sambrosera (n°6-7).
Con costante salita nel bosco raggiungiamo la Fonte di Sambrosera, unica fonte d'acqua incontrata lungo tutto il percorso (per fortuna ci passeremo anche al ritorno!!).
Appena prima della fonte svoltiamo a destra seguendo il sentiero n°6 (indicazioni per Moregallo Via Sambrosera) ed in breve a sinistra (dritto proseguiremmo sul n°5 che faremo al ritorno).
Si inizia a salire con pendenza tosta fino a raggiungere una specie di selletta, dove con un breve traverso pianeggiante (finalmente un attimo di respiro!!) raggiungiamo una sucessiva valletta (da alcuni chiamata in modo pomposo Canalone Sambrosera), che si risale con pendenza di nuovo impegnativa.
Qua e là dobbiamo aiutarci con le mani, superiamo un paio di facili passaggi su roccette ma nel complesso le difficoltà sono contenute, serve solo una discreta gamba!
Faticando tutto sommato meno del previsto (grazie anche alla mancanza di sole e alla fresca arietta che tira in alto) raggiungiamo la Bocchetta di Sambrosera (2 h 05).
Qui svoltiamo a sinistra e prendiamo il sentiero che segue il filo di cresta. Ancora un paio di altri facili passaggi su roccette (volendo aggirabili con un sentierino che dalla Bocchetta passa più basso a destra della cresta), un breve tratto ai margini del bosco e raggiungiamo l'ampia vetta prativa del Monte Moregallo (2 h 20).
Il panorama purtroppo è fortemente ridotto dalle continue nuvole basse che salgono dalla pianura, per fortuna almeno verso il Lario e le Grigne si aprono ampi squarci di sole.
Decidiamo comunque di pranzare in vetta, godendoci la vista a singhiozzo sui dirimpettai Corni di Canzo (che sono sempre lì ad aspettarmi...).
Dopo quasi un'ora ripartiamo e torniamo alla Bocchetta di Sambrosera, dove proseguiamo dritti, su sentiero sempre n°6 ma chiamato ora "Via Preguda".
Risaliamo alcuni metri (ancora un paio di passaggi su facili roccette) per raggiungere una sorta di antecima, quindi nei pressi di un intaglio tra le rocce svoltiamo a destra ed iniziamo la discesa.
Il primo tratto è una vera picchiata, su terreno tipico di queste zone piuttosto accidentato ed instabile, fino a raggiungere un crinale erboso con un rado betulleto che ci porta al punto nominato Zucon. Qui ignoriamo un bivio a destra per Forcellina e Sambrosera e proseguiamo in discesa verso Sasso di Preguda, che in breve raggiungiamo (3 h 45).
Sostiamo qualche minuto di fianco alla chiesetta, godendoci il panorama sul lago e la fresca ombra degli alberi, quindi ripartiamo seguendo ora il sentiero n°5 (Sentiero Elvezio), che con un lungo traverso panoramico ci riporterà alla Fonte di Sambrosera.
Affrontiamo un veloce tratto di salita, a cui segue una breve discesina attrezzata con catene (facilissima), quindi raggiungiamo il secondo tratto attrezzato, leggermente più impegnativo (volendo evitabile con un ripido sentierino sulla sinistra).
Si tratta di risalire un paio di metri di roccia, piuttosto verticale ma molto appigliata, davvero nulla di cui preoccuparsi, specialmente se affrontata in salita come da noi.
Superato questo punto il sentiero, ora più facile, prosegue sempre a mezzacosta, alternando brevi saliscendi a tratti pianeggianti, fino alla Forcoletta (4 h 10) e quindi alla Fonte di Sambrosera (4 h 35).
La difficoltà sono ora terminate e non ci resta che seguire il sentiero di andata per tornare a Valmadrera (5 h 30).
Tourengänger:
peter86

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