Punta Sarsassi 2460 m-Punta Ciarmetta 2312 m + anello delle ginestre
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Mi ha fregato anche questa volta…
Come lo scorso anno, sorpresa sorpresona, senza che mi accorgessi di nulla, domani mattina partiamo per la Val Maira, tutto organizzato, prenotato, tutto perfetto. Un biglietto del treno camuffato mi annuncia che le escursioni che avevo pensato per il week sono rimandate a data da definirsi.
Ormai ero orientata ad andarci a Pasqua, dopo Pasqua o addirittura a Giugno, sfruttando qualche ponte, adesso c’è ancora troppa neve continuava a ripetermi per cui mai più mi sarei aspettata questo bellissimo regalo.
Sveglia scialpinistica praticamente. Lungo viaggio fino a Prazzo, anzi sopra Prazzo, Borgata Allemandi dove si trova l’Agriturismo Chersogno, nostro campo base per questo week., posto meraviglioso, anzi di più!
Alle 8,30 siamo in cammino per l’escursione che andrà a ricalcare parte di un percorso fatto durante un trekking estivo di un po’ di anni fa.
Alla Borgata Ferreri incontriamo due cani, quanto successo lo scorso anno mi lascia diffidente nei loro confronti, ma uno di loro ha due occhi dolcissimi che invitano alla carezza, in fondo è un cucciolone! Cedo e la frittata è fatta, non ci abbandonerà per tutta la giornata. Lo chiameremo per praticità Pippo, non è il suo nome ma sembra piacergli poiché quando lo chiamiamo, risponde.
Proseguiamo per un tratto su strada asfaltata fino alla Borgata De Costanzi poi la strada diventa sterrata, troviamo i resti di più slavine scese dai canali ormai puliti. Intorno ai 1800 m comincia la neve in maniera costante ma calziamo le ciaspole solo al Grange Chiotti a 2020 m. Proseguiamo ora più o meno nel centro del vallone, raggiungiamo una sorta di colletto e pian piano cominciamo a spostarci verso dx cercando di raggiungere la cresta nella maniera più comoda. Venerdì ha nevicato nuovamente e quei 5-10 cm di neve fresca fanno slittare le ciaspole. Raggiungiamo la cresta e la Punta Sarsassi (2466 m). Breve sosta con Pippo che non sta fermo un attimo. Valutiamo la cresta per proseguire fino alla Punta Ciarmetta (2312 m). Non ci sono segni di passaggio, un poco di cornice ma tutto sommato sembra messa bene.
Il nostro timore è per Pippo cui piace tanto giocherellare, infilarsi tra le gambe, azzannare le ciaspole o i bastoncini, cammina appiccicato al sedere di Marco, ogni tanto si volta a controllare che ci sia anch’io ma se non lo chiamo, non lo molla assolutamente, di fianco o attaccato al sedere! Affrontare una cresta, anche se semplice, con Pippo che in qualsiasi momento potrebbe decidere di finirti tra le gambe ci tiene un po’ sul chi va là.
Scendiamo leggermente e procediamo tenendoci, quando possibile, non troppo vicino alla cresta, raggiungiamo un punto dove è d’obbligo fare pochi metri da funambolo, trattengo Pippo per il collare dando modo a Marco di passare tranquillamente. Pippo non è molto contento, mi guarda poi cerca di seguire Marco ma alla fine si accuccia e aspetta, quando penso che Marco sia passato lo lascio andare e lui via come una saetta, io dietro…raggiunge Marco, si volta a vedere a che punto sono, aspetta che ci ricongiungiamo e proseguiamo nel solito assetto, Marco, Pippo ed io, così fino alla Punta Ciarmetta. Sosta per valutare da dove scendere. La discesa scialpinistica, con neve sicura, riporta nuovamente al Grange Chiotti, noi invece scenderemo sul versante opposto. Il primo tratto è molto ripido ma la neve abbondante tiene bene, ci spostiamo immediatamente verso dx, togliendoci da sotto la cima e andando a prendere la dorsale verso il Colle San Michele. Appena la neve comincia diminuire stare in piedi diventa un puro gioco di equilibri e appena possibile togliamo le ciaspole. Proseguiamo ora su tracce di sentiero fangosissimo e grandi accumuli di neve, riesco a finire in un buco che se fossi stata sola avrei dovuto aspettare il disgelo! Raggiungiamo poi un’ampia sterrata, dove abbiamo l’impressione che Pippo ci abbia abbandonato definitivamente, invece, poco prima dell’agriturismo, torna a farci visita. Facciamo sosta panino nel giardino dell’agriturismo con Pippo comodamente seduto sotto il tavolino, non una piega o un tentativo di azzannare i panini, strano cane!
Essendo presto decidiamo di fare un altro giro ma all’asciutto. Con Pippo sempre al seguito scendiamo pochi metri sotto l’agriturismo, dove parte il sentiero delle ginestre, purtroppo non ancora fiorite. Il percorso molto bello ci porta su un dossetto a picco sulla strada per Elva come a picco sarà un buon tratto di discesa. Il rientro ci porta alla Borgata San Vittore e quindi su strada torniamo alla Borgata Allemandi e al nostro agriturismo.
Sono ormai le 17,00 e mentre sistemiamo scarponi e racchette Pippo si dilegua…non abbiamo neanche avuto modo di salutarlo, un ultima carezza…alla fine è stato un buon compagno, in cerca solo di carezze e coccole e come se sapesse che i distacchi sono sempre difficili ci ha tolto anche da questo impiccio andandosene alla chetichella!
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