Colmenacco e (quasi) San Primo


Publiziert von paoloski , 8. April 2014 um 15:08. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 6 April 2014
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 900 m
Abstieg: 900 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Gaggiolo, Autostrada A2 per Milano, uscita di Chiasso, dogana, via Monte Olimpino, Como, SS583 in direzione Bellagio, subito dopo Nesso prendere la strada che sale a destra in direzione dei Piani del Tivano, dopo molti tornanti si arriva a Véleso. Parcheggio in paese.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Giro ad anello.
Kartennummer:Kompass 91 Lago di Como Lago di Lugano

Visto che il sabato siamo a teatro a Milano, e di conseguenza faremo tardi, non prendo neppure in considerazione l'idea di fare una scialpinistica, piuttosto c'è la voglia di cominciare a camminare: la meta prescelta è il San Primo...non ci sono mai stato e dovrebbe essere una cima estremamente panoramica.
Siamo in cinque: io ed Anna ci troviamo con Patrizia e Francesca a Gaggiolo, con Michele invece l'appuntamente è al parcheggio di Véleso.
Già dal paese il panorama è interessante: Generoso e Sasso Gordona e poi le cime a picco sul lago.
Poco dopo le 10 abbiamo gli scarponi ai piedi e ci avviamo per la ripida stradina che porta al campo da tennis, qui abbiamo letto che dovrebbero esserci anche dei posti macchina ma visto che sono pochi e la pendenza e la larghezza della strada non sono molto invitanti abbiamo preferito lasciare le auto più in basso.
Superato il tennis imbocchiamo una stradina agricola con il fondo che è un'alternanza fra asfalto e sterrato e che sale con una buona pendenza compiendo un ampio giro antiorario che ci porta dapprima ad una cappelletta, poi alla baita Miralario, nome più che appropriato, ed infine ai Monti di Erno, qui oltre ad una cappella si trova uno stagno popolato di rospe o rane intente ad accoppiarsi.
Il luogo è piacevole e ci soffermiamo per un po', riprendiamo quindi il cammino contornando la rercinzione ed arrivando quindi all'inizio di un valloncello dove c'è qualche segnavia scolorito, la pendenza è notevole ed il sentiero è con tutta evidenza non molto frequentato, saliamo e finalmente arriviamo alla Forcoletta, qui una sosta è d'obbligo, mentre il gruppo si ricompatta ne approfitto per lasciare lo zaino e fare una corsa fino alla cima del vicino Monte Colmenacco, una vetta insignificante ma con un panorama notevole. Tornato alla Forcoletta mi unisco alle libagioni ed al conversare del gruppo, infine ripartiamo: abbiamo qualche incertezza ma poi qualche sbiadito segno conferma i nostri timori: la traccia sale proprio diritta davanti a noi, per la massima pendenza, e che pendenza: se il canale che porta alla Forcoletta e ripido qui siamo su un muro!
Vabbè saliamo, anche il fondo, una bella paglierina secca, non è di quelli che aiutano, c'è di buono che presto siamo fuori dal bosco ed il panorama si fa sempre più interessante.
Finalmente la pendenza diminuisce e riusciamo a vedere il proseguio della gita: un continuo saliscendi sulla linea di cresta, arriviamo sulla prima elevazione dove un cartello ci avverte che siamo in cima al Piz del Luser, continuiamo sullo spartiacque ed incontriamo la prima neve,
Anna decide di fermarsi qui, noi invece proseguiamo, la neve diviene sempre più abbondante, la traccia è tutta da fare, la cresta è un continuo saliscendi e quando arriviamo all'a punta quotata 1541 metri decidiamo che forse ce la siamo presa un po' troppo comoda: vista l'ora è il caso di ritornare, una breve sosta per ammirare il panorama con il binocolo, vediamo un bel po' di persone sulla vetta del San Primo, tutte salite da vie molto meno impegnative, poi giriamo i tacchi e torniamo a raggiungere Anna.
Sosta pranzo con gran finale: Anna ha preparato la torta con il rabarbaro del nostro orto, buonissima!
Per la discesa decidiamo di non tornare alla Forcoletta ma di raggiungere l'osservatorio per la caccia che vediamo un centinaio di metri sotto di noi e da lì scedere verso la baita Miralario.
La discesa lungo il pendio ricoperto di paglierina secca non è delle più agevoli ma presto siamo tutti riuniti sotto il capanno, da qui, stando alla cartina, basterà spostarsi verso destra per raggiungere una schiarita nel bosco che, in discesa, dovrebbe portarci alle baite di Laomo...dovrebbe perchè in realta la schiarita è occupata da un bel bosco di noccioli che dimostrano di avere già qualche anno.
Comunque arriviamo senza grossi problemi alle baite e da qui scendiamo tramite la strada di servizio all'allevamento di mucche scozzesi visto stamane ed alla strada agricola che già conosciamo.
Arriviamo alle auto alle 16,30. Poi iniziamo il viaggio di ritorno e ben presto ci ricordiamo del perchè nonostante la bellezza di questi posti ci veniamo così di rado: già a Pognana Lario inizia la micidiale coda per entrare in Como!

In media passano tre anni perchè si torni da queste parti: il tempo necessario per "rimuovere" il ricordo delle terrificanti code di auto che affliggono questi luoghi.
Peccato perchè i posti sono proprio belli ed anche vicini, dalla Costa del San Primo il panorama è veramente notevole, immagino che dalla cima, da dove dovrebbe vedersi anche il ramo di Lecco del Lario, sia ancora meglio.
Vabbè magari fra qualche anno ci torneremo, non appena avremo dimenticato il traffico. 

Il T3 è giustificato dalla neve e dalla deviazione in discesa fuori sentiero.

Tourengänger: paoloski, edelweiss, annna
Communities: Hikr in italiano


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