Corno di Canzo Orientale

Per oggi non ho nessun programma, l'unica cosa sicura è che mi voglio muovere.
Quando mi sveglio piove ancora, ma quando esco di casa smette; arrivato a Canzo comincia a rasserenarsi.
Sosta per il caffé a Gajum e mi incammino sul Sentiero Geologico; passo la Terzalpe ed arrivo all'Acqua del Fo.
Qui la neve è poca ed il fango abbondante, mi aspettavo di trovare più neve, ma anche a guardare più in alto non se ne vede molta.
Sono indeciso sul da farsi, ma un escursionista che arriva dal SEV mi dice che c'è un metro di neve; metto le ghette e riprendo la salita.
Inizialmente c'è ancora molto fango, ma salendo la neve aumenta gradualmente, ed alla Bocchetta di Luera siamo al metro.
Salgo al Corno Orientale; la giornata è calda, ma qui c'è un vento gelido che mi induce a fare una sosta molto breve ed a riprendere il cammino.
Arrivo al Rifugio SEV, affollatissimo e surriscaldato.
È mezzogiorno, e per il pranzo bisogna attendere le 12,30; mangio qualcosa velocemente, mi riposo 10 minuti, poi riprendo la salita per la Forcella dei Corni.
La neve è sempre più alta, il sentiero è una stretta e profonda trincea, e quando si incrociano altri escursionisti qualcuno deve inevitabilmente sprofondare fino all'inguine.
Ma nonostante la neve abbondante non mancano gli escursionisti che salgono ai Corni.
Dalla Forcella scendo verso la Colma; qui la neve è meno abbondante, e dopo un po' mi trovo a scivolare in un misto di neve bagnata e fango che, con un po' di cautela, velocizza la discesa.
Arrivato alla Terzalpe una lunga sosta ci vuole, anche per l'insolito scarso affollamento.
Formaggini, torta con crema al cacao e vino; vista la giornata calda mi metto su un tavolo all'esterno.
Oggi non ci sono Peluche & C, e sono assediato da due gatti affamati con cui condivido il mio pranzo, facendo molta attenzione che non mi portino via il cibo dal piatto.
Un caffé, un altro po' di riposo, poi ritorno a Canzo.
La giornata è passata bene, soliti sentieri ma resi più interessanti dall'abbondante innevamento.
Alla prossima
Ciao
Stefano