Rifugio Madonna della Neve, Val Biandino
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Oggi si torna in montagna. Messa da parte la ferraglia per arrampicare, tiro fuori ciaspole e bastoncini e punto ad un giro tranquillo in Valbiandino.
Arrivati al secondo ponte, dopo un paio di tornanti ci stacchiamo dalla strada ed imbocchiamo il sentiero che corre sul lato orografico destro della valle. Passiamo vicino all' Agriturismo La Baita, poi il cippo Marelli, la Piero Magni e le Baite della Scala. Qui la neve è dura, le ciaspole non servono. Attaversiamo diverse slavine scese sicuramente nei giorni precedenti visto che sono in parte già gelate. In alcuni tratti la neve ci arriva al ginocchio. Quando finalmente giungiamo alla Bocca di Biandino ci ricongiungiamo alla carrareccia e arriviamo al rifugio Tavecchia. Stasera i gestori hanno organizzato una ciaspolata in notturna e le jeep fanno avanti e indietro portando su turisti più o meno attrezzati (una anzichè lo zaino aveva con se un borsone di pelle).
Sono quasi le dodici e mezzo. Breve consulto tra noi e scegliamo di continuare verso il Madonna della Neve confidando che sia meno affollato. Percorriamo il fondo della valle lungo un sentiero abbastanza stretto; qui di neve ce n'è tanta e si passa solo a piedi o al massimo con la motoslitta. L'ambiente è fenomenale: personalmente ritengo che la valle dia il meglio di sé in inverno e in primavera quando le fioriture di crochi donano ai pendii un colore quasi irreale. L'orologio del santuario batte le 13 e arriviamo sotto la tettoia del rifugio. Mentre gli amici si sistemano entro a salutare Cristian e prendo posto nell'unico tavolo rimasto libero. Di lì a poco dei piatti eccezionali troneggiano sulla nostra tavola, c'è chi ha optato per un curioso bis di primi mentre per me e Lorenzo c'è la polenta accompagnata con maialino o stinco al forno. Inultile descrivere la qualità del cibo, occorre venire qui e provarla di persona.
Dopo una fetta di torta ed un grappino offerto, ci carichiamo di nuovo gli zaini, facciamo una foto tutti assieme e riprendiamo il sentiero verso valle. Scendendo optiamo per seguire la strada, così, giusto per variare il percorso.
Torneremo a Introbio verso le 17 mentre il sole va a coricarsi dietro il Pizzo della Pieve. E' stata una giornata stupenda, sia dal punto di vista del meteo che della compagnia.
Alla prossima!
Arrivati al secondo ponte, dopo un paio di tornanti ci stacchiamo dalla strada ed imbocchiamo il sentiero che corre sul lato orografico destro della valle. Passiamo vicino all' Agriturismo La Baita, poi il cippo Marelli, la Piero Magni e le Baite della Scala. Qui la neve è dura, le ciaspole non servono. Attaversiamo diverse slavine scese sicuramente nei giorni precedenti visto che sono in parte già gelate. In alcuni tratti la neve ci arriva al ginocchio. Quando finalmente giungiamo alla Bocca di Biandino ci ricongiungiamo alla carrareccia e arriviamo al rifugio Tavecchia. Stasera i gestori hanno organizzato una ciaspolata in notturna e le jeep fanno avanti e indietro portando su turisti più o meno attrezzati (una anzichè lo zaino aveva con se un borsone di pelle).
Sono quasi le dodici e mezzo. Breve consulto tra noi e scegliamo di continuare verso il Madonna della Neve confidando che sia meno affollato. Percorriamo il fondo della valle lungo un sentiero abbastanza stretto; qui di neve ce n'è tanta e si passa solo a piedi o al massimo con la motoslitta. L'ambiente è fenomenale: personalmente ritengo che la valle dia il meglio di sé in inverno e in primavera quando le fioriture di crochi donano ai pendii un colore quasi irreale. L'orologio del santuario batte le 13 e arriviamo sotto la tettoia del rifugio. Mentre gli amici si sistemano entro a salutare Cristian e prendo posto nell'unico tavolo rimasto libero. Di lì a poco dei piatti eccezionali troneggiano sulla nostra tavola, c'è chi ha optato per un curioso bis di primi mentre per me e Lorenzo c'è la polenta accompagnata con maialino o stinco al forno. Inultile descrivere la qualità del cibo, occorre venire qui e provarla di persona.
Dopo una fetta di torta ed un grappino offerto, ci carichiamo di nuovo gli zaini, facciamo una foto tutti assieme e riprendiamo il sentiero verso valle. Scendendo optiamo per seguire la strada, così, giusto per variare il percorso.
Torneremo a Introbio verso le 17 mentre il sole va a coricarsi dietro il Pizzo della Pieve. E' stata una giornata stupenda, sia dal punto di vista del meteo che della compagnia.
Alla prossima!
Tourengänger:
Barbacan

Communities: Hikr in italiano
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