Cima delle Miniere mt 2060+ rifugio Grassi mt 1987 da Introbio
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Per non andare lontano vado al rifugio Grassi da Introbio e la giornata promette ottimamente. Lascio l'auto sotto il bar vicino alla stazione dei carabinieri (il piazzale non è agibile per mercato) e salgo per via Biandino sino a quando la strada diventa mulattiera acciottolata. Passo dalla bella cappelletta di S. Uberto e poi arrivo sulla strada che si inoltra nella val Biandino. Dopo il primo ponte imbocco il classico sentiero della valle n.40. Arrivo e sosto alla fonte S.Carlo tornando sulla strada per poi proseguire con il sentiero nei pressi dell'agriturismo La Baita. Ora tutto su sentiero pervengo alla Bocca di Biandino dove ci sono i due rifugi. Passo prima dal Tavecchia ma non c'è nessuno e poi passo dall'altro rifugio Valbiandino che invece è aperto anche perché fervono dei lavori. Il proprietario sig. Brini mi fa visitare tutto lo stabile che è stato recentemente completamente ristrutturato in modo encomiabile.....diciamo che è una struttura molto confortevole anche per gruppi numerosi. Dopo un caffè saluto il sig. Brini e mi avvio verso il rifugio Grassi. Il sentiero sale dapprima alla Casa Pio X e poi attraversa piacevolmente una zona dapprima di radi larici e qualche pino per poi salire su comodi dossi prativi con qualche sasso ed il sentiero è sempre marcato 40. Arrivo al passo Camisolo con l'usuale vista dell'attraente Pizzo Tre Signori. Prima di scendere al rifugio salgo alla cimetta soprastante con il ghiaione residuo dei lavori di un tempo della miniera di galena argentifera. Volevo fare una sorpresina a Pinuccia portando a casa forse qualche cristallino ma non sono riuscito a trovarne.....anche perché ho dedicato poco tempo(però credo che non ce ne siano.....ho visto solo sassi spatici senza alcun processo di cristallizzazione nemmeno iniziale...boh!). Al rifugio sono sorpreso nel trovarlo aperto e con persone davanti ad un bel piatto di pastasciutta. Nello zaino ho viveri a sufficienza ma come si fa a resistere al mio piatto preferito e purtroppo ora anche ingrassante? Infatti non ho resistito e mi sono fermato a mangiare (i miei cibi saranno per stasera....).Dopo mangiato e fotografato mi sovviene che trenta o quaranta anni fa quando bazzicavo ancora abbastanza frequentemente la zona, avevo percorso in senso inverso e cioè scendendo dal pizzo e via Lago di Sasso il famoso "sentiero del cardinale". Quindi anche se ho una lunga discesa e monotona dalla Bocca di Biandino ad Introbio, voglio vedere se ancora lo trovo.....Il sentiero ricordo che usciva ad una bocchetta tra la cima Camisolo e la Cima delle Miniere ed infatti ad un certo punto leggo la segnaletica "Bocchetta Vaghi di Sasso". Deve essere questa.. Scendo per il sentiero ovviamente sul versante in ombra...Vedo l'alpe Sasso al sole nella piana e sono certo che il sentiero compie un largo giro sotto le rocce del Pizzo ma.....poco sotto il sentiero sassoso gira a sinstra e non a destra verso il Pizzo.....oddio per la verità c'è come una larga striscia erbosa tipo quasi cengia che va nella direzione giusta ma senza alcuna segnalazione. Sono in dubbio poiché il sentiero sassoso ben tracciato volge a sinistra....mah. Penso che forse dopo due o tre tornanti gira a destra come a volte capita....Nel dubbio seguo tale sentiero e poi però più in basso, molto più in basso, guardandomi in giro sono ormai sicuro che dovevo sopra girare a destra....ormai la frittata è fatta e proprio non ho voglia di risalire altri 100 metri di disilivello ( e si perché il mio pensiero è per la successiva e monotona discesa lungo la strada od il sentiero di valle.....). Proseguo lungo tale sentiero che sono certo arriva all'Alpe Sasso. Oltretutto questo sentiero non è attraente: sempre all'ombra, sassoso, ripido e fra gli ontani.....che barba! Finalmente arrivo all'alpe ed al sole! A questo punto non ho il tempo per risalire al lago e quindi scendo per la stradina di valle sino alla Bocca di Biandino. Tra l'altro lo smartphone ha quasi esaurito la batteria (questo problema lo devo fortissimamente risolvere perché è fuoriero di tensioni familiari.....) e quindi anche se più lunga (ma di pari monotonia) del sentiero, decido di scendere interamente per la strada anche perché con l'ombra sempre più incipiente posso mantenere un passo più veloce e sciolto. L'ultima ora scendo con la pila frontale......e finalmente arrivo ad Introbio e......posso telefonare a Pinuccia. Considerazione: è la seconda volta in val Biandino e ho ancora avuto problemi "telefonici".....ma la volta precedente è stato peggio poiché avevo lasciato il telefono in macchina alla partenza.....si ho capito: è l'età che non arretra....
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