Traversata della Valgrande (Malesco - Colloro)
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E' l'escursione più famosa e frequentata della Val Grande. I sentieri (per gli standard valgrandini!) sono evidenti e segnalati e bivacchi sono presenti lungo il percorso. La traversata può essere compiuta nei 2 sensi, ma è consigliabile effettuarla partendo dalla Val Loana perché la quota di Fondighebbi è superiore di oltre 600 m a quella del bivio sopra Colloro e soprattutto perché si percorre in discesa l'impegnativa salita alla Colma di Premosello.
A Fondo Li Gabbi dopo aver parcheggiato si passa il fiume e costeggiando le baite dell'alpeggio si prosegue verso il fondo della valle fino ad incrociare un sentiero che in breve tempo porta ad incontrare una deviazione a destra direzione Alpe Scaredi. Risalito brevemente un dosso si incontrano alcune fornaci per la cottura della calce (cartello illustrativo). Si salgono le "scalate", un'ampia mulattiera lastricata a gradoni, e si raggiunge il piano erboso dell'alpe Cortenuovo (1792 m) e quindi l'alpe Scaredi (1841 m), porte orientale della Val Grande. Si scende in Val Portaiola, inizialmente a mezza costa e poi perdendo rapidamente quota, per lasciare a sinistra i ruderi dell'alpe La Balma (1544 m) ed entrare nel bosco. Il sentiero si abbassa percorrendo diagonalmente il versante della montagna, guada un ruscello su di un ponte dove ci sono delle magnifiche pozze d'acqua.Qui Barbara attratta dalla bellezza del luogo ,ha addirittura fatto un bagno rigenerante.Poco dopo si arriva ai prati abbandonati dell'alpe Boschelli (1420 m). il sentiero prosegue scendendo il versante della montagna per poi calare rapidamente nella stupenda faggeta fin quasi al torrente e quindi risale per breve tratto al poggio dell'Alpe Portaiola. Oltre le baite diroccate, il sentiero entra nella faggeta e scende con lenti tornanti sul morbido sottobosco per calare al fondo della valle. Si supera il rio Fiorina sulla passerella . Con una breve salita si raggiunge il prato di In la Piana. A destra la fontana, la casermetta del Corpo Forestale dello Stato e le baite-bivacco del Parco. In la Piana è uno dei pochi tratti pianeggianti della valle ed è il cuore del Parco.Dopo esserci sistemati nel bivacco,e acceso la stufa, siamo scesi sul Rio Fiorina alla famosa pozza d'acqua con la cascata.La pozza si trova alla sinistra dei bivacchi.Che dire......... è un luogo quasi paradisiaco! Ci siamo bagnati piedi e gambe per rinfrancarci della lunga camminata e poi tornati al bivacco abbiamo preparato il fuoco per la grigliatina e per la polenta.Abbiamo trascorso la serata in allegra compagnia, tra vino, liquori e libagioni varie.Nel cuore della notte siamo stati svegliati da rumori strani proveniente dal bivacco.Fatte varie indagini ci siamo accorti della presenza,all'interno del bivacco di un ghiro che scorrazzava su e giù.La mattina dopo ci siamo svegliati con un tempo grigio e con una leggera pioggerella.Sistemato e ripulito il bivacco siamo ripartiti. Si attraversa il prato dell'alpeggio e si prosegue in leggera salita nella faggeta con piacevole camminata, aggirando le pendici del Mottac. Il sentiero scende quindi rapidamente in Val Gabbio per raggiungere la passerella sul torrente. Prima della passerella, un sentiero sulla destra costeggia il torrente e porta in pochi minuti all'alpe Val Gabbio di sopra, dove una baita attrezzata offre ricovero. Per iniziare la salita alla Colma di Premosello si offrono 2 possibilità: guadare il torrente sotto la baita e seguire un sentierino che in breve riporta sull'itinerario principale (possibile solo quando il torrente è in magra) oppure tornare alla passerella sul torrente Valgabbio. Dalla passerella il sentiero piega a destra e percorre i prati abbandonati dell'alpe Val Gabbio di sotto (985 m). Si percorrono lungamente i prati inselvatichiti, per poi guadagnare quota con veloci e ripidi tornanti nella faggeta e arrivare alla Colletta (1270 m). Dopo una leggera discesa si raggiunge il torrente che si guada liberamente per poi risalire brevemente all'alpe Serena (1320). Il sentiero prosegue direttamente sopra i rustici dell'alpeggio, traversa di nuovo il torrente per poi salire con veloci e ripidi tornanti alla Colma di Premosello (1728 m), la "porta occidentale" della Val Grande. Il sentiero scende ripido il versante ossolano perdendo velocemente quota, lascia a destra la traccia che in piano conduce all'alpe Stavelli ben visibile sul ripidissimo versante. Il sentiero entra bella faggeta, guada due torrentelli e risale brevemente all'alpe Motta (999 m) .Poi sempre su semplice sentiero si arriva all'alpe La Piana dove incomincia la strada asfaltata che porta a Colloro,dove avevamo lasciato un auto per il rientro.Fortunatamente abbiamo incontrato un alpigiano che ci ha dato un passaggio fino a Colloro,così abbiamo evitato un lungo e noioso tratto di strada.
Tempi di percorrenza con passo tranquillo 5 ore il primo giorno, 6 ore il secondo senza considerare le soste.
Escursionisti: Barbara, Bob, Fabry e Max
A Fondo Li Gabbi dopo aver parcheggiato si passa il fiume e costeggiando le baite dell'alpeggio si prosegue verso il fondo della valle fino ad incrociare un sentiero che in breve tempo porta ad incontrare una deviazione a destra direzione Alpe Scaredi. Risalito brevemente un dosso si incontrano alcune fornaci per la cottura della calce (cartello illustrativo). Si salgono le "scalate", un'ampia mulattiera lastricata a gradoni, e si raggiunge il piano erboso dell'alpe Cortenuovo (1792 m) e quindi l'alpe Scaredi (1841 m), porte orientale della Val Grande. Si scende in Val Portaiola, inizialmente a mezza costa e poi perdendo rapidamente quota, per lasciare a sinistra i ruderi dell'alpe La Balma (1544 m) ed entrare nel bosco. Il sentiero si abbassa percorrendo diagonalmente il versante della montagna, guada un ruscello su di un ponte dove ci sono delle magnifiche pozze d'acqua.Qui Barbara attratta dalla bellezza del luogo ,ha addirittura fatto un bagno rigenerante.Poco dopo si arriva ai prati abbandonati dell'alpe Boschelli (1420 m). il sentiero prosegue scendendo il versante della montagna per poi calare rapidamente nella stupenda faggeta fin quasi al torrente e quindi risale per breve tratto al poggio dell'Alpe Portaiola. Oltre le baite diroccate, il sentiero entra nella faggeta e scende con lenti tornanti sul morbido sottobosco per calare al fondo della valle. Si supera il rio Fiorina sulla passerella . Con una breve salita si raggiunge il prato di In la Piana. A destra la fontana, la casermetta del Corpo Forestale dello Stato e le baite-bivacco del Parco. In la Piana è uno dei pochi tratti pianeggianti della valle ed è il cuore del Parco.Dopo esserci sistemati nel bivacco,e acceso la stufa, siamo scesi sul Rio Fiorina alla famosa pozza d'acqua con la cascata.La pozza si trova alla sinistra dei bivacchi.Che dire......... è un luogo quasi paradisiaco! Ci siamo bagnati piedi e gambe per rinfrancarci della lunga camminata e poi tornati al bivacco abbiamo preparato il fuoco per la grigliatina e per la polenta.Abbiamo trascorso la serata in allegra compagnia, tra vino, liquori e libagioni varie.Nel cuore della notte siamo stati svegliati da rumori strani proveniente dal bivacco.Fatte varie indagini ci siamo accorti della presenza,all'interno del bivacco di un ghiro che scorrazzava su e giù.La mattina dopo ci siamo svegliati con un tempo grigio e con una leggera pioggerella.Sistemato e ripulito il bivacco siamo ripartiti. Si attraversa il prato dell'alpeggio e si prosegue in leggera salita nella faggeta con piacevole camminata, aggirando le pendici del Mottac. Il sentiero scende quindi rapidamente in Val Gabbio per raggiungere la passerella sul torrente. Prima della passerella, un sentiero sulla destra costeggia il torrente e porta in pochi minuti all'alpe Val Gabbio di sopra, dove una baita attrezzata offre ricovero. Per iniziare la salita alla Colma di Premosello si offrono 2 possibilità: guadare il torrente sotto la baita e seguire un sentierino che in breve riporta sull'itinerario principale (possibile solo quando il torrente è in magra) oppure tornare alla passerella sul torrente Valgabbio. Dalla passerella il sentiero piega a destra e percorre i prati abbandonati dell'alpe Val Gabbio di sotto (985 m). Si percorrono lungamente i prati inselvatichiti, per poi guadagnare quota con veloci e ripidi tornanti nella faggeta e arrivare alla Colletta (1270 m). Dopo una leggera discesa si raggiunge il torrente che si guada liberamente per poi risalire brevemente all'alpe Serena (1320). Il sentiero prosegue direttamente sopra i rustici dell'alpeggio, traversa di nuovo il torrente per poi salire con veloci e ripidi tornanti alla Colma di Premosello (1728 m), la "porta occidentale" della Val Grande. Il sentiero scende ripido il versante ossolano perdendo velocemente quota, lascia a destra la traccia che in piano conduce all'alpe Stavelli ben visibile sul ripidissimo versante. Il sentiero entra bella faggeta, guada due torrentelli e risale brevemente all'alpe Motta (999 m) .Poi sempre su semplice sentiero si arriva all'alpe La Piana dove incomincia la strada asfaltata che porta a Colloro,dove avevamo lasciato un auto per il rientro.Fortunatamente abbiamo incontrato un alpigiano che ci ha dato un passaggio fino a Colloro,così abbiamo evitato un lungo e noioso tratto di strada.
Tempi di percorrenza con passo tranquillo 5 ore il primo giorno, 6 ore il secondo senza considerare le soste.
Escursionisti: Barbara, Bob, Fabry e Max
Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (7)