Cima d’Aspra (1848 m)


Publiziert von siso , 22. September 2013 um 16:30.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:21 September 2013
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Cima dell'Uomo   CH-TI 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1581 m
Strecke:Gnosca (271 m) – Gra Pertignoso (580 m) – Frach (872 m) – Nàseri (1068 m) – Alpe Sessaldora (1568 m) – Alpe d’Aspra (1766 m) – Cima d’Aspra (1848 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Bellinzona Nord – Gorduno – Gnosca.
Unterkunftmöglichkeiten:Bellinzona
Kartennummer:C.N.S. No. 1293 – Osogna - 1:25000; C.N.S. No. 1313 – Bellinzona - 1:25000.

Escursione nel Bellinzonese, con partenza da Gnosca, passando dagli incantevoli Monti di Nàseri (1043 m).

Gli studiosi di toponomastica questa volta non mi sono di grande aiuto; anzi, la loro spiegazione mi sembra addirittura irridente: “Cima d’Aspra dal nome dell’Alpe d’Aspra” di Gnosca; grazie tante!

Una cosa è fuori di dubbio: mi aspetto una faticosa e aspra salita con un dislivello di quasi 1600 m.

 

Inizio dell’escursione: ore 7.10

Fine dell’escursione: ore 14.18

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1023 hPa

Temperatura alla partenza: 10°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3100 m

Temperatura al rientro: 26°C

Sorgere del sole: 7:09

Tramonto del sole: 19:23

 

Ultima escursione dell’estate 2013 con una giornata meravigliosa.

Parto alle 7:10 dalla Casa Comunale di Gnosca (271 m), al sorgere del sole. Fatta eccezione per le passeggiate nelle zone marine, questa è probabilmente l’escursione con partenza dalla quota più bassa.

Una bellissima strada asfaltata permetterebbe di raggiungere i Monti, abbreviando di molto la salita. Non ho il gettone per aprire la barriera, acquistabile alla cancelleria comunale ad orari poco alpinistici, oppure al Ristorante Orello, che apre alle 8:30 (chiuso il martedì). Pazienza, una volta tanto parto dal fondovalle.

Dopo un primo tratto su sentiero e su una carrareccia in calcestruzzo magrone, raggiungo la strada forestale asfaltata. Decido di seguirla per circa 1,6 km, consapevole di allungare il percorso, perché desidero vedere e fotografare la Gra di Pertignoso (580 m) della quale ho sentito parlare.

Dai 680 m di quota abbandono la strada e risalgo il bosco lungo il sentiero, ben segnalato fino alla Cima d’Aspra. Per lunghi tratti la foresta nega il panorama sulla Riviera, tuttavia, nelle radure dei vari alpeggi lo sguardo si apre inaspettatamente fino a raggiungere l’estremo Nord del Ticino.

A Frach (872 m) osservo delle semplici scritte sulla porta di una baita. Sono come dei “graffi di storia”. È una sorta di rito della soglia; si tratta di incisioni su legno o su pietra che si trovano sulle porte, sugli architravi, su suppellettili, sull’intonaco delle baite, sulle pareti delle cappelle, sui tronchi o sui sassi. Sono i segni del vissuto culturale, un archivio della memoria. Con queste scritte i pastori volevano non solo marcare il territorio, ma anche lasciare traccia di sé, sanare la solitudine e la nostalgia. Forse costituivano anche un rito protettivo; nulla a che fare con le scritte spray, sempre più diffuse sui muri delle città. 
Il secondo Monte degno di essere citato è Mondella (943 m), in prossimità dell’arrivo della strada patriziale. Qui ho la sorpresa di vedere ancora un pergolato di vigna con grappoli in fase di maturazione. Troverò ancora un ceppo di vite americana ad oltre mille metri di quota.

 

Proseguo per una decina di minuti fino al Monte degli Stroppini (997 m), sul quale si rimane incantati dalla visione della parete orientale del Gaggio. Il clou deve però ancora arrivare: a 1043 m di quota raggiungo un monte che a mio avviso merita la palma del migliore. Si tratta di Nàseri, il toponimo da solo già mi incuriosisce; tuttavia la bellezza dell’alpeggio, impreziosito dalla giornatona, rende questo luogo magico, un luogo dove il cuore si lascia trasportare. Quasi tutte le baite sono state riattare e adibite ad abitazioni di vacanza. I proprietari sono probabilmente i discendenti diretti di una generazione di alpigiani che passavano l’estate qui con occupazioni molto diverse da quelle dei figli e dei nipoti. Grazie a questa presenza il pascolo è ben conservato, non è stato riconquistato dal bosco, a tutto vantaggio della biodiversità: ciò rende meno banale il paesaggio. A quest’ora non si vede ancora nessuno, le baite sembrerebbero disabitate, ma al ritorno sarà tutt’altra cosa…

In pratica sono a metà strada: per la Cima d’Aspra occorrono ancora 2 h e 10 min e 800 m di dislivello. Rientro nel bosco, ora di conifere, su un sentiero più impegnativo rispetto alla prima parte della salita. A 1267 m di quota posso dissetarmi ad una fontana con acqua fresca. Dall’Alpe Sessaldora (1568 m) la pendenza del sentiero aumenta ulteriormente e più in alto c’è pure il disagio creato dalle erbe alte. Lancio degli sguardi sull’altro versante della Valle di Gnosca, in direzione dell’Alpe Arami, dove c’è il famoso giacimento di Piropo, Mg3Al2[SiO4]3, conosciuto in tutto il mondo.

Dopo circa 3:45 h di cammino, intercalato da numerose soste e deviazioni, raggiungo l’Alpe d’Aspra (1766 m). Il rifugio è chiuso; mi basta una panchina per una sosta, prima di affrontare l’ultima erta che in un quarto d’ora circa mi porta in vetta: Cima d’Aspra geschafft!
 

                                                Cima d'Aspra (1848 m)

Non c’è il libro di vetta né presso la croce né nell’omino del cocuzzolo più alto.

È un bel posto panoramico dal quale posso ammirare e fotografare anche montagne che non conosco.

 

Durante la lunga discesa su Gnosca passo di fronte a numerosi gruppi di persone che pranzano sui tavoli esterni delle baite. Vista la vivace animazione nonché il buonumore che dimostrano i commensali, mi viene persino il sospetto che si tratti di una festa dell’alpe. La convivialità e l’allegria attorno a queste tavolate imbandite mi fanno apprezzare ulteriormente i Monti di Gnosca. I proprietari hanno saputo convertire le baite degli alpeggi in modo da sfruttarle per nuovi scopi, forse meno nobili di quelli dei nonni, ma altrettanto meritevoli.

 

Escursione in luoghi poco frequentati dagli escursionisti di Hikr.org: a tutt’oggi solo cinque rapporti. Gita raccomandabilissima in particolare per gli spettacolari Monti Nàseri (1068 m) e per il panorama avvincente che si ha dalla Cima d’Aspra.

 

Tempo di salita: 4 h

Tempo totale: 7:08 h

Tempi parziali

Gnosca (271 m) – Mondella (943 m): 1.40 h

Mondella (943 m) – Alpe d’Aspra (1766 m): 2.05 h

Alpe d’Aspra (1766 m) – Cima d’Aspra (1848 m): 15 min
Dislivello in salita: 1581 m

Sviluppo complessivo: 13,1 km

Difficoltà: T3 (EE)

Coordinate Cima d’Aspra: 718'685 / 122'738

Copertura della rete cellulare: buona

Libro di vetta: no

Tourengänger: siso


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