Traversata del Rifugio Andolla- Val Antrona

Escursione in Val Antrona con meta il Rifugio Andolla. Un gruppo di amici di Cuveglio ha organizzato un week end in montagna con pernottamento al Rifugio Andolla. Partecipano una quindicina di escursionisti. E' la prima volta che mi unisco a questo gruppo e, affidandomi a Federico, mio zio, decidiamo di fare un percorso di avvicinamento diverso, dandoci appuntamento al rifugio. Io e Federico partiamo dal Lago di Antrona, tutto il resto del gruppo parte dal Lago Alpe dei Cavalli, sulla via normale.
Lasciamo la macchina sulla sponda del Lago di Antrona (1073) e partiamo sul sentiero che sale al Lago di Campliccioli (1352). Proseguiamo la dura salita arrivando al Lago di Camposecco (2325), sostando brevemente all'omonimo bivacco (2325). Attraversiamo la diga e, seguendo i segnali di sentiero, attraversiamo una ganda e ci portiamo alla base di una parete. Un percorso, attrezzato con catene sale in un intaglio tra le rocce. Attaccandoci alle catene ci issiamo sulla sommità delle Coronette di Camposecco (2690). Un lungo traverso pianeggiante ci conduce al Bivacco Varese (2650) e da lì un comodo sentiero scende al rifugio Andolla (2061). Lungo la discesa al rifugio incontriamo un gruppo di nostri amici che sta salendo al bivacco. Arrivati al rifugio, visto che non sono ancora stanco decido di lasciare lo zaino e di risalire al bivacco e ritrovare i miei amici. Velocemente risalgo al bivacco raggiungendo gli altri escursionisti. Senza zaino salgo a balzi tra le rocce e, valutando male un salto, sfrego il ginocchio su una roccia tagliente. Un taglio netto, senza botta, mi apre il ginocchio. Fortunatamente al bivacco c'è una cassetta di pronto soccorso. I miei amici mi medicano facendomi una stretta fasciatura. Non avendo subito colpi riesco a camminare cercando di piegare il meno possibile il ginocchio. Con le mie gambe riesco a scendere al rifugio senza grosse difficoltà. Al rifugio cercano di medicarmi ma la ferita non si chiude, necessitano dei punti di sutura. Un'infermiera, presente al rifugio, mi sconsiglia di provare a scendere a piedi. Trascorro la serata e la notte al rifugio. Al mattino qualcuno del gruppo scende in paese a cercare soccorso visto che, al rifugio, i telefoni non funzionano. Il tempo è brutto, ha fatto temporale nella notte e la zona è immersa nella nebbia. Resto nel rifugio e aspetto. Sentiamo il rumore delle pale di un elicottero ed usciamo. In uno spiraglio tra la nebbia appare l'elicottero salito dalla valle. Il rifugista mi prende in braccio e mi issa sull'elicottero senza che esso abbia appoggiato i pattini al suolo. Vengo portato all'ospedale di Domodossola dove mi vengono dati i punti di sutura. Vengo raggiunto da Federico che, con la mia macchina, mi porta a casa. Il rientro in auto è stata un'altra avventura visto che nessuno di noi due aveva con sé alcun documento. I miei erano rimasti nello zaino (non era stato possibile caricarlo sull'elicottero), Federico non li aveva portati.
Partecipanti: Dario e Federico.
Tempi di percorrenza: 10h.
Lunghezza del percorso: 20km.
Meteo: Coperto, nebbia.