Pizzo Bianco - tentativo!! Quota 2900 m
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Week-end di buoni propositi.....rimasti propositi!! Ma va bene anche così!!
Amedeo
Si decide di prendere la prima seggiovia a Pecetto e si arriva al Belvedere mt 1914 m (arrivo seggiovia). Da qui si attraversa il ghiacciaio del Belvedere, ricoperto di detriti, seguendo delle paline si raggiunge la morena sul lato opposto, la si percorre(sentiero) arrivando ai prati dell'Alpe Pedriola e il rifugio Zamboni Zappa mt 2065.
Dal rifugio seguiamo la traccia verso la Grober (ora mi sa difficilmente fattibile..), arrivati nei pressi di una presa dell' acqua (da noi non vista!!) seguire la traccia verso sinistra (segni di vernice gialla), si entra nel ripido canalone Chiovenda (o delle Locce Chiuse), lo risaliamo ma.....fidandoci dei ricordi risaliamo il canale sulla sponda sinistra idrografica del corso d'acqua che solca il canlone, mentre invece avremmo dovuto attraversarlo e incrociare la traccia di sentiero con ometti che in alto si addossa alla parete rocciosa (non abbiamo visto la freccia gialla o altri segnali...ma la colpa è nostra. Nessun alibi!). Salendo invece dalla parte opposta troviamo una falda di detrito instabile, molto instabile con qualche piccola e rara scarica dalla parete sovrastante!! Abbiamo perso almeno 45 minuti e poi, in cima, dobbiamo attaccarci con le mani per arrivare al al Colletto del Pizzo Bianco m 2880. Sono le 12.30 e, visto la nebbia e la nuvolaglia che ci circonda, che mancano ancora circa 300 metri in parte su terreno instabile, che vorremmo salvare le ginocchia in discesa riprendendo la seggiovia (l'ultima al Belvedere parte alle 17.00, 150 Euro il costo per viaggi fuori orario!!), decidiamo di fermarci e mangiare. Alberto sale ancora un centinaio di metri ma, visto il terreno, la mancanza di ramponi e le nuvole basse torna e si unisce allo spuntino. Scendiamo questa volta dal sentiero giusto, segnato con ometti, traccia sempre composta da detrito, ma più stabile e meno ripida. L'ultima tratto lo facciamo sul nevaio. Arrivati al Rifugio Zamboni, quattro birre e una bibita per Matteo, che ha saltabeccato tutto il giorno, scherzando amabilmente con me in discesa.
Bella giornata comunque con amici simpatici e coscienziosi, ho pouto ammirare la parete Est del Monte Rosa, bellissima e...a me e ad Alberto è venuta una gran voglia di fare qualcosa ma......bisognerà prepararsi minuziosamente, atleticamente, piscologicamente e con tutte le informazioni disponibili. Minimizzare il rischio in montagna, sempre alto, è per me doveroso. Vedremo!? Se non questa estate...la prossima....o durante qualche suo ritorno dalla nebbiosa Londra!!

Si decide di prendere la prima seggiovia a Pecetto e si arriva al Belvedere mt 1914 m (arrivo seggiovia). Da qui si attraversa il ghiacciaio del Belvedere, ricoperto di detriti, seguendo delle paline si raggiunge la morena sul lato opposto, la si percorre(sentiero) arrivando ai prati dell'Alpe Pedriola e il rifugio Zamboni Zappa mt 2065.
Dal rifugio seguiamo la traccia verso la Grober (ora mi sa difficilmente fattibile..), arrivati nei pressi di una presa dell' acqua (da noi non vista!!) seguire la traccia verso sinistra (segni di vernice gialla), si entra nel ripido canalone Chiovenda (o delle Locce Chiuse), lo risaliamo ma.....fidandoci dei ricordi risaliamo il canale sulla sponda sinistra idrografica del corso d'acqua che solca il canlone, mentre invece avremmo dovuto attraversarlo e incrociare la traccia di sentiero con ometti che in alto si addossa alla parete rocciosa (non abbiamo visto la freccia gialla o altri segnali...ma la colpa è nostra. Nessun alibi!). Salendo invece dalla parte opposta troviamo una falda di detrito instabile, molto instabile con qualche piccola e rara scarica dalla parete sovrastante!! Abbiamo perso almeno 45 minuti e poi, in cima, dobbiamo attaccarci con le mani per arrivare al al Colletto del Pizzo Bianco m 2880. Sono le 12.30 e, visto la nebbia e la nuvolaglia che ci circonda, che mancano ancora circa 300 metri in parte su terreno instabile, che vorremmo salvare le ginocchia in discesa riprendendo la seggiovia (l'ultima al Belvedere parte alle 17.00, 150 Euro il costo per viaggi fuori orario!!), decidiamo di fermarci e mangiare. Alberto sale ancora un centinaio di metri ma, visto il terreno, la mancanza di ramponi e le nuvole basse torna e si unisce allo spuntino. Scendiamo questa volta dal sentiero giusto, segnato con ometti, traccia sempre composta da detrito, ma più stabile e meno ripida. L'ultima tratto lo facciamo sul nevaio. Arrivati al Rifugio Zamboni, quattro birre e una bibita per Matteo, che ha saltabeccato tutto il giorno, scherzando amabilmente con me in discesa.
Bella giornata comunque con amici simpatici e coscienziosi, ho pouto ammirare la parete Est del Monte Rosa, bellissima e...a me e ad Alberto è venuta una gran voglia di fare qualcosa ma......bisognerà prepararsi minuziosamente, atleticamente, piscologicamente e con tutte le informazioni disponibili. Minimizzare il rischio in montagna, sempre alto, è per me doveroso. Vedremo!? Se non questa estate...la prossima....o durante qualche suo ritorno dalla nebbiosa Londra!!
Tourengänger:
Amedeo

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (12)