Pizzo Leone 1659 m - Pizzo Ometto 1848 m


Publiziert von pelle9360 , 18. Juni 2013 um 22:50.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:15 Juni 2013
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Gridone 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 950 m
Abstieg: 950 m
Strecke:Purèra - Alpe di Naccio - Pizzo Leone - Quota 1570 m - Costone - Quota 1608 m - Pizzo Ometto - Quota 1608 m - Costone- Quota 1570 m - Urione - Alpe di Naccio - Purèra
Kartennummer:CNS 1:25'000 - 1312 Locarno + 1332 Brissago

È da diverso tempo che abbiamo intenzione di salire sul Pizzo Leone per gustarci il meraviglioso panorama che si gode dalla sua cima. Non avendo molta voglia di calpestare la neve, presente ancora alle quote più elevate in quantità considerevoli, pianifichiamo tale escursione per la giornata odierna. Come sempre, mentre si organizza, diamo un'occhiata sulla CN alle cime situate nei dintorni per farci un'idea della zona circostante. Ci imbattiamo nel Pizzo Ometto, una cima situata a sud-ovest del Pizzo Leone, che malgrado la presenza di un sentiero che lo circonda a nord conta solo quattro rapporti in hikr, tra l'altro tutti in tedesco. Dopo un'attenta lettura di vari rapporti (tra cui gli innumerevoli scritti da KraxelDani) ci convinciamo che la cresta nord-est non è alla nostra portata per quanto riguarda la difficoltà. Sembra essere fattibile invece percorrere il citato sentiero. L'obiettivo principale non è quello di raggiungere il Pizzo Ometto, bensì quello di raggiungere il Pizzo Leone e percorrere successivamente il sentiero marcato sulla CN analizzando poi la situazione strada facendo. Nel caso in cui il versante a nord-ovest non risultasse troppo ripido, allora si potrebbe tentare l'ascesa all'Ometto.
Decidiamo di partire dal posteggio situato in prossimità della barriera sopra la località di Purèra, la quale si raggiunge sia da Arcegno sia da Ronco sopra Ascona. Posteggiata l'auto ci avviamo lungo la strada asfaltata chiusa al traffico. Giunti in località Pozzuolo imbocchiamo il sentiero che, passando accanto a una cappella, porta fino alla dorsale boscosa in prossimità di quota 1306 metri. Ai lati del sentiero si sentono spesso fruscii di fogliame ed erba provocati da ramarri che si dileguano sentendo il rumore dei nostri passi. In poco tempo si raggiunge l'Alpe di Naccio, 1395 metri. In prossimità del cartello indicatore vi è una fontana grazie alla quale ci rinfreschiamo. Dopodiché riprendiamo a salire addentrandoci anche per alcune decine di metri nel bosco. Dopo circa 1 h di marcia dalla partenza raggiungiamo la croce a quota 1499 metri. Ora non resta che proseguire lungo la dorsale e affrontare l'ultimo strappetto poco sotto la cima. In vetta arriviamo dopo circa 1 h 30' dalla partenza. Purtroppo il panorama è ampiamente disturbato dalla foschia che nasconde non solo le cime delle montagne ma anche il fondovalle. Da qui riusciamo comunque ad ammirare il Pizzo Ometto, e parte della cresta che porta al Gridone. È pure visibile il sentiero che taglia tutto il suo ripido versante nord-est. Il versante nord-ovest, ovvero quello che da come appare sulla carta parrebbe il più fattibile in quanto meno ripido, non è visibile. Scendiamo quindi alla bocchetta di quota 1570 metri. Qui vi è un cartello che, come previsto, non indica il sentiero che abbiamo intenzione di percorrere. La traccia è comunque molto ben visibile sin da subito e non ci sono problemi di orientamento. Dopo alcune centinaia di metri usciamo dal bosco e ci ritroviamo immersi in un ambiente decisamente selvaggio e magnifico! Dopo l'attraversamento di una valletta il sentiero si fa più stretto, roccioso ed esposto ma la presenza di solide catene rende il tutto più sicuro. In caso di rocce bagnate occore fare attenzione. In prossimità del punto quotato 1608 metri vi è un tratto all'apparenza molto esposto, ripido e difficile. Una volta avvicinatisi ci si rende però conto del contrario e, soprattutto, ci si accorge della presenza di catene che facilitano la progressione. Superato questo punto si cambia versante. Il paesaggio diventa meno ripido e il sentiero torna a essere facile. È veramente un peccato che un sentiero del genere, dotato pure di catene nei punti più difficili, non sia segnalato. In prossimità di un pianoro situato a circa 1630 metri facciamo una breve pausa e nel frattempo contempliamo il versante nord-ovest, il quale è completamente ricoperto da rododendri e da cespugli di nocccioli. Intravvediamo anche un camoscio che scappa immediatamente così come ruderi di cascine in località Laghetti, una zona veramente bella. Non vedendo vere e proprie tracce saliamo tra i rododendri prendendo come punti di riferimento alcuni alberi o rocce che sbucano dal terreno. La progressione è particolarmente lenta e capita spesso di fermarsi per riposarsi e per cercare nuovi riferimenti. Dopo circa un'ora dalla base di tale pendio giungiamo finalmente in vetta! Anche in questo caso il panorama è disturbato dalla foschia ma è comunque grandioso, ancora migliore di quanto offerto dal Pizzo Leone! Da quassù possiamo ammirare la cresta nord-est. A tratti sembra vi sia un sentierino ma non fa per noi, probabilmente. Dopo una buona mezz'ora di pausa iniziamo la discesa, durante la quale bisogna stare attenti a mantenere la stessa "traiettoria" di salita per evitare di finire su pendii più ripidi. Per un attimo la smarriamo finendo in una valletta ripida dalla quale però riusciamo a uscirne senza particolari problemi. Una volta ritornati al sentiero facciamo una pausa foto in quanto la foschia è in parte sparita nelle Centovalli. Successivamente ritorniamo seguendo lo stesso sentiero percorso in mattinata fino alla bocchetta di quota 1570 metri. Qui imbocchiamo il sentiero marcato che si snoda sotto i pendii di Urione e che ci porta fino alla croce di quota 1499 metri. Breve pausa dissetante alla fontana e poi continuiamo la discesa fino a Purèra, dove l'escursione si conclude.

Tourengänger: pelle9360
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (1)


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Jules hat gesagt:
Gesendet am 19. Juni 2013 um 15:08
Peccato per la foschia! Da lassù il panorama è ineguagliabile! Bel giro, complimenti.


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