AlbertHeim Hutte 2541mt - buona la prima ...
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Mille e sempre più di mille …
Parlo dei metri di dislivello …, continuiamo a sfidare il mio fiato con una gita che abbiamo in mente da molto molto tempo, puntiamo alla Albert Heim Hutte, una classica direi.
Albert=Alberto, Hutte=capanna quindi una capanna dedicata ad Alberto, al Capanatt?
Ma lo sanno che lui è socio onorario alla Garzonera e alla Foisc?
Scherzi a parte … Albert Heim è un geologo svizzero (allora intitoleranno una capanna anche ad amedeo?), vissuto tra il 1849 al 1937, che si è distinto per i suoi studi geologici e glaceologici nelle Alpi.
A lui è intitolata questa bella capanna in Val Orsera, e fui lui stesso a suggerire la posizione su cui è arroccata questo rifugio.
Ma veniamo alla nostra escusione. Visto le previsioni meteo, ci spingiamo oltre il Gottardo, siamo solo in tre dei soliti: io, Paolo ed il Barba, ma abbiamo un gradito ospite che accetta di camminare con noi, il buon francesco.
Visto il viaggio in auto più lungo anticipiamo di mezz’ora i tempi di ritrovo, poco prima delle 6:30 siamo al Breggia per incontrare Francesco.
Ma questo luogo è storicamente il punto di ritrovo di un altro gruppo, e abbiamo il gran piacere di salutare e vedere partire Ivan, Beppe, Francesco Senior, Gabri e Suni che partono per la loro gita in Val d’Avers.
Alle 8:00 siamo tutti e quattro a Realp, parcheggio a pagamento e alle 8:10 siamo in cammino lungo la strada che sale al Furka.
Al primo tornante calziamo le ciaspole ed iniziamo a tagliare i tornanti salendo in direzione del Hotel Galenstock a Q1995, che passeremo alle 9:45, ad O salendo e ad E in discesa.
La salita è costante, sopra questo hotel si abbandona la strada per salire in diretta, seguendo in parte i paletti per gli sci-alpinisti, alcune volte le tracce di sci, a volte in diretta sui ripidi pendii, e volte controllando la traccia di una precedente escursione del grupp di Ivan,Beppe,Gabri,Amedeo,….
La pendenza si fa anche importante in alcuni tratti, è un susseguirsi di balzelli dove spero sempre di vedere la croce sul cucuzzolo di Auf den Stocken / Schafgerg a 2591mt, ma riuscirò a vederla solo verso mezzogiorno dopo 4 o 5 balzi (dall’ hotel Galenstock), e dove i miei amici mi aspetteranno fino alle 12:20
Una quindicina di minuti di riposo e panorama dalla croce, purtroppo il tempo si sta guastando con molte nuvole in arrivo, ma non fa freddo e non pioverà fino a dopo il nostro ritorno in auto.
La crestina è molto stretta e l’ arrivo di molti sci alpinisti ci fa lasciare loro il posto per dirigerci verso la capanna che si vede a NO, circa 600-700mt di distanza, una quindicina di minuti, 50mt più in basso, arroccata sopra una roccia che obbliga ad aggirarla sul lato destro per salire il picco roccioso che la ospita.
Alle 12:45 ci accomdiamo ai tavoli esterni della capanna, il gestore che sta ripulendo gli spazi esterni dalla neve, è molto gentile, e scambieremo quattro chiacchere con lui che si sforza a parlare in italiano, ma ci capiamo.
Pranzo conviviale, condividendo come sempre cibarie e beveraggi, la temperatura esterna è piacevole ed i panorami notevoli, nonostante le nuvole.
Siamo sul fianco SE del Galenstock 3586 mt, il Tiefenstock 3515 con il suo ghiacciaio che degrada in direzione della capanna, il Wintersock 3203mt, il Gross BielenHorn 3210mt, il Chli BielenHorn 2940mt, insomma siamo in un paradiso di tremila (tosti …) e di ghiacciai.
In lontananza il Lucendro, e la bella piramide del Gross MuttenHorn, ci siamo stati nel 2011 e conto di tornarci in estate, un gran bel tremila.
La compagnia di Francesco è sempre piacevole, e chiacchieriamo di tutto e di tutti J, scherzando e ricordando piacevoli episodi.
Prima di scendere, visita guidata all’ interno del rifugio, anche dell’ angusto locale invernale con 8 letti, stufa e lavandino (non c’e’ acqua in inverno), ed al grande locale refettorio con molti tavoli, poi la foto ricordo e si scende, sono le 13:50.
Scendiamo per la via più lunga ma più “morbida”, seguendo il sentiero estivo verso Tiefenbach (lungo la strada del Furkapass), per deviare a Q2280 verso il Galenstock-Hotel e per vie dirette verso Realp.
La via in discesa è più lunga dell’ andata, ma salva un po’ l’usura delle ginocchia.
Sprofondamenti anche divertenti, ma faticosi, nella neve a volte poco portante, alle 16:08 siamo al parcheggio, perfettamente nei piani.
In viaggio verso casa si fanno programmi … alla prossima, speriamo più completi come numero.
La mancanza di Gimmy la si sente da varie uscite, questa volta abbiamo sentito anche la mancanza di Eze (roberto), certo l’ aria era “molto più pulita” , ma anche l’ allegria e le ca”volate” erano un po’ sotto il normale ….
Giorgio
Vista da Francesco - (francesco)
Venerdì mattina ricevo una mail:
Nonostante il meteo noi si esce domani (sì di sabato in via eccezzionale).Si pensava o Val Bedretto (Passo S.Giacomo) o Realp (AlbertHeim).Siamo in tre o max quattro, se la cosa ti interessa .... batti un colpo.Ciao Giorgio
Naturalmente l'idea m'intrippa: l'Albert-Heim Hutte in inverno non l'avevo ancora vista e cosi volentieri,senza esitare mi sono aggregato ai Girovagando
Giorgio: Ineguagliabile perfetto ideatore della gita e non solo ma .... sta migliorando sempre di piu le sue performance.
Paolo: Taxidermy operator..... in montagna quasi imprendibile....una lepre
Luciano: Mitico, insostituibile bambinone... assolutamente da non dimenticare a casa !!!
Rob: Non è facile sostituire la presenza di quest'ultimo: un'icona,una pietra miliare,spero tanto con l'aiuto di Luciano ,almeno in parte aver contribuito a rendere al resto del gruppo la giornata meno funesta.
Grazie amici, è stata una bellissima giornata !!!
Vista da Paolo - (brown)
L' esursione di oggi e' quasi un fuori programma.
Di solito usciamo di domenica, la sequenza delle uscite e' ogni quindici giorni (domenica infatti eravamo al Cogn), ma soprattutto questa volta con noi c'e' anche Francesco che avevo conosciuto alla pizzoccherata al Tecc Stevan.
Un vero montanaro , di sani principi e di molta compagnia.
Dopo aver letto le precedenti escursioni all' Albertheim con temperature da polo nord sono rimasto molto sorpreso in quanto la salita e' stata caratterizzata da una temperatura direi estiva .
Durante la giornata il cielo si e' velato, ma ormai eravamo di ritorno.
Il percorso in parte e' la strada che porta al Furkapass, quindi ci si trova di fronte a svariati tagli per evitare tutti i tornanti .
L'ultimo tratto e' bello tosto, come la nostra faccia tostata dal sole a fine giornata.
La discesa con neve pesante si e' rivelata un po' impegnativa, ma nonostante qualche affondo e' andato tutto bene.
Alla prossima
Paolo
Vista da Luciano - (barba43)
Un'altra bella ciaspolata, ormai il Giorgio ne ha a bizzeffe in mente ed io ogni volta mi diverto.
Oggi siamo andati alla AlbertHeimHutte, dato che la settimana prossima non possiamo andare, per vari impegni di ognuno del gruppo, abbiamo anticipato, anche se con qualche perdita.
E' la prima volta che ci vado, e devo dire che mi ha affascinato questa ascesa per vari motivi.
Primo siamo arrivati a Realp, un paesino da presepe con tutta questa neve sui tetti e sulla strada per il Furka, poi per la salita molto impegnativa come al solito.
Abbiamo fatto salendo un giro abbastanza lungo per arrivare in cima alla vetta, arrivati ci siamo riposati un pò, dopo siamo scesi alla capanna, e lì cia siamo rinvigoriti come al solito: panini, vino dolce, ecc. ed anche qualche birretta che abbiamo ordinato prima di scendere,tanto per lavarci la bocca.
Dopo siamo partiti per il rientro scendendo da sotto la capanna, cosi abbiamo fatto un doppio giro, giunti all'auto il solito thè con ancora qualche dolcetto, e via a casa.
Alla prossima
Ciao belli
Barba
Il solito riassuntino:
Percorso:
12.8 Km totali, 8h:00m totali, 6:00m di cammino
Andata: 5.7Km, 4:35 lorde, 45m soste
Ritorno: 7.1Km, 2:18 lorde, 10m soste
Dislivello: 1045 di assoluto, 1110 mt di relativo
Partecipanti: Giorgio, Francesco, Paolo, Luciano
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