Pizzo Pioltone (2612 m) - Skitour - Traversata S.Bernardo-Gondo
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tapio: Lo Spaten Team oggi è così composto: Teresa, Franca,
tignoelino ed io. La meta è il Pizzo Pioltone (chiamato anche Camoscellahorn) sul confine con il Vallese. L’idea nasce da una gentile mail di
adrimiglio, che, in avanscoperta qualche giorno fa, afferma che i pendii S – SW del Pioltone “sono in condizione”. Partiamo quindi, sci ai piedi – salvo Franca che procede in versione hiker “estiva”, cioè senza ciaspole né altri artifici invernali – da San Bernardo e seguiamo l’ampia pista, quasi un’autostrada, che superando il ponticello sul Rio Rasiga, con gradevoli tornanti nel bosco porta all’Alpe Arza (1754 m) ed al suo rifugio (chiuso ma dichiarato aperto). Da qui seguiamo compatti la pista fino quasi all’Alpe di Monscera dove le nostre strade si dividono momentaneamente, per poi ricongiungerci più sopra, in prossimità del P. 2245. La giornata già grigia (e prevista in peggioramento per il pomeriggio) presenta ora anche il suo lato ventoso, per cui ci copriamo a dovere. Nel frattempo Teresa ci aveva già messo sul piatto una “pazza” idea, che, man mano che il tempo passa solletica sempre più la fervida mente di
tignoelino: la Traversata! Cioè, scendere dal Pioltone verso la Zwischbergental e ricongiungerci automobilisticamente a Gondo. Durante la pausa caffè
tignoelino consegna le chiavi dell’auto alle ragazze e da questo gesto capisco che anche questa sarà una giornata da ricordare… (lo sarebbe stata comunque...)
Saliamo sui ripidi pendii del Pioltone con i rampanti ben piantati nella neve dura, mentre Teresa preferisce far compagnia a Franca per una salita senza attrezzi (a parte la piccozza…). Ci teniamo sempre sul lato elvetico della montagna, pur ripido ma meno roccioso ed inclinato di quello italiano, e con ampi tagli raggiungiamo prima la cresta e poi la vetta del Pizzo Pioltone (2612 m).
Il vento sembra dare una tregua, a tratti appare un po’ di sole e quindi ce la prendiamo comoda e ci gustiamo la birra di vetta. Riusciamo a riesumare anche il libro di vetta (dalla neve che copre il contenitore), e qui troviamo, tra gli altri, anche i saluti di veget del settembre scorso. Quando stiamo per ripartire, notiamo sulla cresta, a poca distanza da noi, Teresa e Franca (pensavamo ormai che avessero cambiato i loro piani): benissimo, la vetta condivisa in quattro è molto meglio della vetta condivisa in due! Ci tratteniamo ancora un po’ per le classiche foto e poi io e
tignoelino iniziamo la discesa dandoci appuntamento a Gondo.
Neve crostosa in cima, poi un bel tratto di neve dura in cui si può sciare divertendosi, poi di nuovo crosta con qualche avvisaglia di polvere in prossimità del Passo di Monscera. Qui ci buttiamo nella polvere vallesana, e poco più in basso troviamo un pendio ad alta pendenza, scrigno della preziosa amica, che ci fa urlare dal tripudio. Proseguiamo nel Pussettugrabe tenendo la sinistra orografica il più possibile (la polvere è da questa parte, dall’altra c’è la crosta) e poi, in prossimità di un ponticello troviamo la traccia che sale da Zwischbergen. La seguiamo, dove possibile tagliando un po’, e prima di arrivare a Unners Bord (1329 m) e superare il ponticello sullo Zwischbergenbach (qui chiamato “Grosses Wasser”) facciamo in tempo a scorgere un branco di una decina di camosci e poi, più sotto tre caprioli, di cui uno placidamente disteso nella neve e poco incline alla fuga, diversamente da tutti gli altri.
Passato il ponte proseguiamo fino al bacino di Sera (1282 m), dove troviamo la situazione perfetta per reintegrare un pochino i liquidi perduti. Pausa sulla panchina e meteo che tiene, oltre tutte le aspettative!
Passata la prima galleria, tignoelino ha una folgorazione da vero skialper: abbandonare la strada asfaltata ormai senza neve e percorrere sci ai piedi il sentiero Stockalper. Questo sentiero dovrebbe perdere quota ed arrivare fino a Gondo, ma sono più i tratti in falsopiano (per non dire salita…) che quelli in discesa. Non si può dire che sia un bel sciare (almeno per me) ma comunque - tra valloncelli, frane da oltrepassare, tratti a scaletta e curve a stretto raggio nel bosco per evitare l’impatto con qualche tronco - superiamo in successione le località di Bällegga (1195 m), Sagi (1119 m) , Rosi (1100 m) e giungiamo ad Hof ri-attraversando il ruscello che scende dal Pizzo d’Andolla. Da Hof (1052 m) io riguadagno la strada asfaltata, mentre
tignoelino si gusta ancora l’ultima neve; arrivati al luogo dell’appuntamento, al settimo tornante sopra Gondo, nei pressi del sentiero che sale verso Biel e la Camunagrabe facciamo giusto in tempo a complimentarci per la grande sciata ed ecco arrivare le ragazze con un tempismo da far invidia al Big Ben!
Grazie ancora a Teresa, Franca e Roberto per la bellissima giornata di montagna. Nonostante la meteo ci abbiamo creduto e alla fine possiamo dire “è stato tutto perfetto”!
tignoelino: Malgrado, oggi, fossimo orfani di Fabrizio, abbiamo
dato esito ad una escursione di gran soddisfazione. La polvere
trovata sotto il Passo di Monscera, valeva l' intera gita.
Ho un socio veramente caparbio e paziente (sul sentiero Stockalper
avevo quasi il sentore che mi avrebbe tirato una bastonata ma, non
potevo rovinare le suole dei miei bei scarponi sull' asfalto!!!).
Grazie per la bella giornata, speriamo in un fine settimana buono.


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