Cascate di Ghiaccio a Lillaz
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Lillaz presenta una serie di possibilità per neofiti ed esperti di cascate di ghiaccio. Ne abbiamo visitato solo un settore, quello più vicino al paese (10 minuti di cammino circa) dove si presenta già di un certo livello. Siamo in compagnia di Elio, una guida alpina, dato che partiamo da zero e siamo senza gran parte del materiale. Inoltre i tiri sono da attrezzare e qualcuno da primo deve pur salire!
E' presente il bar/ristorante/albergo "Ondezana" dove è possibile informarsi sul materiale che, a quanto pare viene anche prestato/noleggiato (non so se occorre una guida che faccia da garante o meno, chiedere non costa nulla!)
Oggi sono con 3 ragazzi del gruppo escursionistico "a tutta Montagna", organizzatori dell'uscita.
Nessuno di noi aveva esperienza su cascate.
Difficoltà media WI3 statunitense (WI = Water Ice) impostata su Hikr, ossia ghiaccio solido, buone protezioni (da secondi non conta) e buoni punti di riposo.
La scala UIAA su ghiaccio si basa sulla suddivisione in:
1) - DIFFICOLTA' D'AMBIENTE o IMPEGNO (monitiro, più tiri, difficoltà d'avvicinamento, pericoli oggettivi per es. valanghe, zona isolata ecc..). Si indica con numero romano da I a VII.
2) - DIFFICOLTA' TECNICA (dalla camminata su ghiacciaio facile fino ai muri verticali o strapiombanti). Si indica con numero arabo da 1 a 7.
http://www.ufficioguide.it/diff-ghiaccio.htm <--- qui si trova una delle classificazioni.
Quindi per l'uscita di oggi dire WI3 è un po troppo "generico", semplifica troppo la gradazione. Molto più preciso invece sarebbe dire IMPEGNO 1 e TECNICA 4. Risulterebbe scritto I/4.Impegno I° perchè si tratta di monotiri. Tecnica 4 perchè comunque ci sono tratti anche verticali, con sensazione di esposizione, il ghiaccio è buono e ci sono cengette per le pause.
CONSIDERAZIONI:
- Le cascate di ghiaccio in monotiro (quindi stile falesia) hanno più pericoli oggettivi della roccia. Cedimenti improvvisi e distacco di blocchi di ghiaccio avvengono ogni minuto. Paradossalmente si avverte più sicurezza di "tenuta" (sempre in base alle condizioni del ghiaccio). Quando si impara a picconare e a piantare il rampone discretamente ci si accorge che da li non ci si stacca cosi facilmente!
- La tecnica di base delle progressioni e degli spostamenti è la medesima dell'arrampicata. Il metodo Caruso è di grande aiuto per esempio. Si riesce a salire ben impostati, risparmiando energia e senza ghisare le braccia. Triangolazioni, lolotte, spaccate, bilanciamenti ecc.. sono tutte riproducibili con gran bei risultati.
-Pur non avendo mai arrampicato su roccia, fino a questo grado può salire qualunque persona mediamente sportiva e allenata in montagna. Sul ghiaccio verticale è necessaria molta più tecnica e forza di braccia. Ho provato qualche metro completamente verticale e la storia cambia parecchio.
-Con l'esperienza si impara a conoscere il ghiaccio. In un uscita è impossibile, ma sicuramente dopo qualche tempo se può percepire lo stato, la tipologia, la tenuta, la durezza ecc...
-Il materiale è fondamentale: sarebbe impossibile approcciare alla cascata con picozze normali da ghiacciaio o ramponi non appositi. Inoltre sono necessari chiodi da ghiaccio di precisa tipologia.
-Il freddo è un compagno (seppur indesiderato) necessario!!
Per il resto, invito tutti (anche i titubanti) a provare perchè è divertentissimo!!
E' presente il bar/ristorante/albergo "Ondezana" dove è possibile informarsi sul materiale che, a quanto pare viene anche prestato/noleggiato (non so se occorre una guida che faccia da garante o meno, chiedere non costa nulla!)
Oggi sono con 3 ragazzi del gruppo escursionistico "a tutta Montagna", organizzatori dell'uscita.
Nessuno di noi aveva esperienza su cascate.
Difficoltà media WI3 statunitense (WI = Water Ice) impostata su Hikr, ossia ghiaccio solido, buone protezioni (da secondi non conta) e buoni punti di riposo.
La scala UIAA su ghiaccio si basa sulla suddivisione in:
1) - DIFFICOLTA' D'AMBIENTE o IMPEGNO (monitiro, più tiri, difficoltà d'avvicinamento, pericoli oggettivi per es. valanghe, zona isolata ecc..). Si indica con numero romano da I a VII.
2) - DIFFICOLTA' TECNICA (dalla camminata su ghiacciaio facile fino ai muri verticali o strapiombanti). Si indica con numero arabo da 1 a 7.
http://www.ufficioguide.it/diff-ghiaccio.htm <--- qui si trova una delle classificazioni.
Quindi per l'uscita di oggi dire WI3 è un po troppo "generico", semplifica troppo la gradazione. Molto più preciso invece sarebbe dire IMPEGNO 1 e TECNICA 4. Risulterebbe scritto I/4.Impegno I° perchè si tratta di monotiri. Tecnica 4 perchè comunque ci sono tratti anche verticali, con sensazione di esposizione, il ghiaccio è buono e ci sono cengette per le pause.
CONSIDERAZIONI:
- Le cascate di ghiaccio in monotiro (quindi stile falesia) hanno più pericoli oggettivi della roccia. Cedimenti improvvisi e distacco di blocchi di ghiaccio avvengono ogni minuto. Paradossalmente si avverte più sicurezza di "tenuta" (sempre in base alle condizioni del ghiaccio). Quando si impara a picconare e a piantare il rampone discretamente ci si accorge che da li non ci si stacca cosi facilmente!
- La tecnica di base delle progressioni e degli spostamenti è la medesima dell'arrampicata. Il metodo Caruso è di grande aiuto per esempio. Si riesce a salire ben impostati, risparmiando energia e senza ghisare le braccia. Triangolazioni, lolotte, spaccate, bilanciamenti ecc.. sono tutte riproducibili con gran bei risultati.
-Pur non avendo mai arrampicato su roccia, fino a questo grado può salire qualunque persona mediamente sportiva e allenata in montagna. Sul ghiaccio verticale è necessaria molta più tecnica e forza di braccia. Ho provato qualche metro completamente verticale e la storia cambia parecchio.
-Con l'esperienza si impara a conoscere il ghiaccio. In un uscita è impossibile, ma sicuramente dopo qualche tempo se può percepire lo stato, la tipologia, la tenuta, la durezza ecc...
-Il materiale è fondamentale: sarebbe impossibile approcciare alla cascata con picozze normali da ghiacciaio o ramponi non appositi. Inoltre sono necessari chiodi da ghiaccio di precisa tipologia.
-Il freddo è un compagno (seppur indesiderato) necessario!!
Per il resto, invito tutti (anche i titubanti) a provare perchè è divertentissimo!!
Tourengänger:
Simone86

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Kommentare (5)